L’espressione asfissia erotica, nota anche come asfissiofilia o ipposifilia internazionalmente come breath play o breath control, indica un insieme di pratiche sessuali consistenti nell’impedire o limitare l’afflusso di ossigeno al sottomesso, al fine di provocare euforia e di prolungare e intensificare le sensazioni relative all’orgasmo. Questa pratica può essere usata durante il sesso consensuale o la masturbazione (asfissia autoerotica). È generalmente considerata, sia dalla comunità medica che dalla comunità BDSM, una pratica “marginale” quindi estremamente rischiosa e potenzialmente mortale, indipendentemente dall’esperienza dei soggetti coinvolti.
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Metodi e strumenti per praticare l’asfissia erotica
I metodi di controllo del respiro includono strangolamento e soffocamento.
I sex toys maggiormente utilizzati sono sacchi di plastica (con o senza boccale), vacuum suit (tuta in plastica che può ricoprire il viso), vacuum bed oppurebattraverso una pressione data da mani o braccia.
A proposito dell’utilizzo della mani, vogliamo ricordare una piccola differenza tra il breath control e il choking: nel primo viene esercitata una pressione tale sulle vie di respirazione o sul collo volte a simulare il soffocamento, pratica che quindi necessita una conoscenza del partner dei punti in cui forzare la presa e delle tempistiche (evitando traumi irreversibili data l‘assenza di ossigeno del cervello comprimendo a lungo Ia giugolare), mentre nel choking non si limita in alcun modo Ia respirazione.
Come riconoscere i sintomi della fame d’aria: quando fermarsi?
I sintomi che il sottomesso evidenzia sono quelli della dispnea: la sensazione di mancanza d’aria (o fame d’aria) risulta essere accompagnato da tosse cronica, problemi legati alle corde vocali, iperventilazione, e, in alcuni casi, senso di pesantezza e dolore a livello del torace; inoltre, il cambiamento di colore nell’incarnato e la perdita di lucidité e coscienza, date da un disorientamento o dalla perdita dei sensi.
L’asfissia erotica nelle società passate
Gli antropologi hanno individuato prove di strozzamenti per gioco nella cultura celtica primitiva, tra i yamana sud americani, tra gli eschimesi, e tra i bambini della tribù indiane shoshone-bannock, secondo alcune fonti, una reliquia maya del 1000 a.C. rappresenta un uomo nudo con una corda attorno al collo e il pene eretto.
Il legame fra sesso e strangolamento é stato parte del sapere comune fin dai tempi delle impiccagioni nella pubblica piazza: un impiccato su tre moriva con un’erezione, a volte eiaculando e/o urinando, per questo motivo nel 1600 l‘asfissia era prescritta agli uomini per curare l’impotenza.
Sebbene la maggior parte dei casi di asfissia erotica venga alla luce per le morti accidentali, una prova evidente della diffusione di questa pratica era l’esistenza del Club Degli Uomini Appesi nella Londra vittoriana, dove le prostitute promettevano asfissia senza alcuna paura della morte. Di questo collegamento, fra impiccagione e sessualità, se ne parla nei libri del Marchese De sade, Herman Melville in “Billy Budd” (1891, pubblicato neI 1924) Giono e Becket “Gadot”.
Risale al 1856, invece, la prima pubblicazione scientifica sull’argomento a firma dello psichiatra francese De Boismont, che riscontrava come circa il 30% dei casi sospetti di adolescenti o adulti maschili deceduti per impiccagione era legato a manifestazioni evidenti di erezione od eiaculazione. In seguito, nel 1928, una enciclopedia austriaca pubblicò la voce “penis strangulation” come pratica di asfissia autoerotica.
Successivamente fu Bloch a descrivere le pratiche di soffocamento delle donne durante i rapporti sessuali, e fu Ellis a narrare dell’ “impulso di strangolare I‘oggetto di desiderio sessuale” nel mentre Gonzales, Vance e Helpburn furono i primi a introdurre l‘argomento in ambito forense.
Il Breath Control è anche considerata una delle pratiche più pericolose, secondo l’American Psychiatric Association stima un tasso di mortalità di una persona su un milione all’anno (250 morti all’anno negli Stati Uniti), ma Ie stime delle forze dell’ordine sono fine a quattro volte maggiori; vennero registrati 250 casi nel 1979, mentre una stima deII’FBI nel 1983 afferma che tra 500 e 1000 persone negli Stati Uniti (in gran parte uomini tra i 12 ed i 25 anni), costituendo il 65% dei decessi per asfissia autoindotta.
Celebrità decedute per aver praticato il Breath Control
Molte, nella storia, Ie personalità di rilievo decedute presumibilmente in questo modo, anche se in alcuni casi le reali cause della morte sono oggetto di dibattito. Tra questi i musicisti Kevin Gilbert e Michael Hutchence, e l’attore David Carradine, interprete di Bill nel Kill Bill di Quentin Tarantino.