Il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha parlato ieri a La Vita in Diretta, toccando molte delle questioni di cui si sta parlando negli ultimi giorni, dal cenone di Natale alle vacanze sulla Natale. Le sue sono state parole molto forti che hanno anche fatto indignare più persone sul web, poiché ritenute inappropriate e soprattutto irrispettose. Vediamo cos’ha detto il ministro sul tanto atteso periodo natalizio.
Noi ne abbiamo già parlato più volte, abbiamo visto quali potrebbero essere i cambiamenti con il decreto dal 3 dicembre e anche quali regioni potrebbero diventare gialle a inizio mese, oggi invece tratteremo interamente delle parole dure che ha pronunciato il ministro Boccia, parole che condannano quello che è stato fatto la scorsa estate (di cui il Governo però si sta preoccupando solo ora quando le persone chiedono, giustamente, di poter vedere i propri cari) e che stroncano molte speranze, soprattutto quelle dei congiunti fuori regione.
C’è comunque da dire che il ministro Boccia non ha esplicitamente detto che non ci sarà alcun tipo di spostamento fra regione, che non ci sarà un’autocertificazione per permettere a chi è solo di passare del tempo con i propri affetti, ha semplicemente affermato di essere contrario agli «spostamenti come quelli estivi» e, d’altronde, chi non sarebbe contrario a tutta la movida e alle serate in discoteca che sono state fatte nei tre mesi estivi, quando poche settimane prima eravamo chiusi in quarantena e troppe persone morivano?
In ogni caso, prima di dare un giudizio affrettato o un giudizio negativo sul ministro Boccia e su come il governo ha gestito le vacanze estive, leggiamo le parole che ha pronunciato ieri a La Vita in Diretta.
Boccia a La Vita in Diretta
«Non perdiamo il senso di comunità. Molti italiani non ci saranno più il prossimo Natale, ma non dobbiamo perdere il senso di comunità, quello che è venuto fuori nella prima ondata e che ci ha consentito anche di dimostrare che il Paese ha una capacità di reazione molto forte», ha detto il ministro Boccia, focalizzandosi non solo sui morti di questa seconda ondata (in tutto in Italia sono morti più di 50.000 persone a causa del Covid-19), ma anche sul sentimento di solidarietà che si aveva nel primo lockdown.
In effetti, delle differenze si possono notare. All’inizio le persone erano più propense a rispettare le regole, a chiudersi in casa e svaligiare i negozi, a cantare fuori dal balcone (forse adesso fa un po’ freddino per i canti di condominio) e ad appendere striscioni sulla finestra. Adesso, invece, ci sono tanti negazionisti, tante persone che non credono o che non vogliono proprio rispettare le norme, giuste o sbagliate che siano.
«Con 600-700 morti al giorno parlare di cenone è fuori luogo, lo dico con grande chiarezza. Natale e Capodanno è ancora più fuori luogo» ha aggiunto Boccia, cercando di colpire la sensibilità degli italiani in ascolto. Perché, insomma, pensare alla famiglia riunita dopo un anno passato lontani, alle risate, al cibo tipico di ogni regione, a tutta la gioia che il Natale ci porta, e poi pensare anche a tutte quelle persone morte, insomma, ci fa sentire un po’ in colpa.
Il ministro Boccia poi parlato delle piste da sci, bramate da molti italiani (magari dagli stessi che si lamentano della crisi e della mancanza di lavoro), affermando che al momento non ci sono proprio le condizione per andare a sciare e quindi per aprire gli impianti sciistici, sebbene le regioni alpine abbiano consegnato le linee guida con il protocollo sulla prevenzione per il contagio da Covid-19. In ogni caso, sottolinea che si valuterà meglio con il prossimo DPCM.
«So che è dura, per le famiglie, per i ragazzi che vanno a scuola, per i lavoratori sanitari, e per tutti quanti noi però dobbiamo reggere ancora questo mese, dobbiamo tenerci per mano e sono sicuro che vinceremo e ne usciremo più forti di prima. Ma non dobbiamo farci abbattere e perdere il senso di comunità che fa dell’Italia il Paese eccezionale che è».
Insomma, il ministro Boccia ha un po’ fatto il discorso di incoraggiamento, sebbene abbia anche lanciato la bomba sugli spostamenti: «Sono assolutamente contrario a spostamenti come quelli estivi. Non ci sono le condizioni. Il sistema delle zone ha funzionato. Ora dobbiamo continuare così. Prima del Pil dobbiamo difendere salute e vita, poi arriverà anche il Pil». Insomma, ancora una volta, sembrerebbe (ma non è sicuro!) che i congiunti fuori regione saranno separati.
Infine, Boccia ha invitato a rispettare tutte le misure scelte dal governo per migliorare la salute dei cittadini e ritornare alla tanto bramata normalità:
«Siamo ora di fatto in una sorta di seconda fase della seconda ondata e il sistema delle zonizzazioni territoriali ci ha consentito di mettere in sicurezza le reti, ma il contagio è diffuso, è un contagio diverso e c’è una pressione molto alta sui pronti soccorso.
Nella prima ondata il 45 per cento dei contagiati si curava in ospedale ora solo il 5 per cento ma il numero dei positivi è dieci volte superiore, facevamo 25-30.000 tamponi al giorno oggi ne facciamo 250.000, nella prima ondata il 13-14 per cento finiva in terapia intensiva, ora siamo sotto l’1%, ma i numeri sono diversi e i medici hanno preso le misure anche in questa seconda ondata, ma noi abbiamo bisogno di aiutarli.
In questo momento non basta più tenere sotto controllo l’Rt – cosa che siamo riusciti a fare in maniera eccezionale in questi 15-20 giorni – ma bisogna tenere sotto controllo i posti di area medica, non devono aumentare le richieste, quindi bisogna continuare a rispettare le regole».
Voi cosa ne pensate? Ritenete che le parole di Boccia siano giuste o che siano solo uno sfruttamento delle morti per far sentire in colpa i cittadini, magari quelli che hanno sempre rispettato tutte le norme e che adesso vorrebbero solo stare insieme ai propri cari per lasciarsi alle spalle questo periodo al contrario di altri italiani abbiano deciso di ballare, andare in discoteca, frequentare locali affollati, gettare mascherine in canzoni negazioniste?
Pensate che sia giusto utilizzare i morti per fare cessare le lamentele delle persone o ritenete che, quest’estate (poiché, ricordiamolo, prima della movida estiva ci sono stati altrettanti morti ma nessuno se ne preoccupava quando tutti si trovavano nelle discoteche attaccati e senza mascherina), qualcuno avrebbe dovuto fare qualcosa per evitare che i contagi aumentassero nuovamente e che i cittadini si considerassero tanto ineluttabili da violare qualsiasi semplice ordinanza?
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
Instagram: @murderskitty