Buon compleanno Shrek: oggi il primo film dell’orco compie 20 anni

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Era il 15 giugno 2021 quando per la prima volta Shrek approda nelle sale cinematografiche e rivoluziona completamente il modo di pensare i cartoni animati, le principesse e gli eroi, ma non solo. Shrek prende in giro i luoghi comuni, ci fa comprendere che l’aspetto non è importante quanto le emozioni che proviamo, che non bisogna giudicare un libro dalla copertina e soprattutto che spesso ci facciamo influenzare da quello che gli altri pensano di noi, tanto da diventare quello che non siamo.

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Oggi è amato non solo per la fiaba e per il cartone, ma anche perché è divenuto un vero e proprio meme, tuttavia cercando online tutti lo definiscono come il miglior cartone di sempre, e possiamo anche comprendere il motivo. Se pensiamo alle fiabe Disney in cui c’è una splendida principessa che viene salvata da un coraggioso e bellissimo eroe, spesso un principe, sul suo valoroso destriero, ci rendiamo conto che non ha nulla a che fare con Shrek, ma che, anzi, quest’ultimo abbia una trama simile ma la racconta con occhi diversi, oserei dire con gli occhi della realtà.

Siamo cresciuti con la consapevolezza di una principessa bellissima che si fa salvare da un principe e poi vivono per sempre felici e contenti, e invece Shrek ci mette davanti una principessa che può salvarsi da sola (perché, ricordiamolo, Fiona sarebbe stata capace di scappare ma attendeva comunque il principe, più per l’idea di vita che le era stata imposta), bellissima in entrambe le sue forme, e un orco svogliato, pigro, che ama la sua vita così com’è, che si trova a dover lottare per quella principessa anche se va contro tutto quello in cui aveva creduto: lui è un orco, un orco cattivo e terrificante, non avrebbe potuto amare.

Ma non si tratta solo dello smontare le fiabe che conoscevamo. Shrek ci insegna soprattutto che l’amore esiste in qualsiasi forma. Che sia fra un principe e una principessa, fra un orco e un’orca, e fra un asino e una dragonessa. E ancora, ci insegna che anche se abbiamo la pelle verde e tutti ci reputano cattivi, brutti e terrificanti, non è vero che siamo davvero così. Perché Shrek era cattivo solo perché gli altri lo pensavano tale, ma in realtà lo abbiamo visto salvare una principessa e poi innamorarsi di lei, e non solo questo.

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Ma non si tratta solo dello smontare le fiabe che conoscevamo. Shrek ci insegna soprattutto che l’amore esiste in qualsiasi forma. Che sia fra un principe e una principessa, fra un orco e un’orca, e fra un asino e una dragonessa. E ancora, ci insegna che anche se abbiamo la pelle verde e tutti ci reputano cattivi, brutti e terrificanti, non è vero che siamo davvero così. Perché Shrek era cattivo solo perché gli altri lo pensavano tale, ma in realtà lo abbiamo visto salvare una principessa e poi innamorarsi di lei, e non solo questo.

Se uscisse oggi, Shrek, sarebbe criticato da tutti quelli che si descrivono politically uncorrect, proprio perché la principessa fa i rutti, sa combattere ed è curvy e verde, perché il principe non le dà il bacio quando la salva, perché il principe non ha un cavallo bianco, non è un eroe come quelli a cui la Disney ci ha abituati (belli, bianchi e atletici). Tuttavia, per fortuna, sono passati vent’anni e ai tempi tutto andava bene, anche un orco che salva una principessa per riavere la casa che era stata occupata dai personaggi cacciati dal regno.

Dopo aver fatto questa breve considerazione, rivediamo la trama del primo film di Shrek (la parola significa “paura”, “terrore” e deriva dal termine tedesco schreck e dal termine in yiddish שרעק, ovvero schreck), quello che ci ha fatto innamorare del cartone che tra l’altro è stato anche il primo film a vincere l’Oscar al miglior film d’animazione, categoria introdotta nel 2002 quindi un anno dopo la sua uscita. In più, il New York Times ha inserito Shrek nella lista dei 1000 film migliori film di sempre e, lo scorso anno, è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli USA.

Shrek: trama e curiosità

«Shrek è un orco che ama vivere da solo nella sua palude. Tutte le creature delle favole tra cui Pinocchio, il lupo di Cappuccetto Rosso, Biancaneve, i Sette Nani e i Tre Porcellini, sono stati esiliati da Duloc, il feudo di Lord Farquaad, crudele dittatore, che vuole salire al potere come re. E, suo malgrado, Shrek se li ritrova nella sua palude: allora decide di andare a cercare Lord Farquaad con l’aiuto di Ciuchino, poiché è l’unico in grado di sapere dove si trovi.

L’unico modo per fargli riprendere tutte le creature è portargli la principessa Fiona affinché se la prenda in moglie. Così Shrek e Ciuchino si mettono in viaggio per un’avventura che cambierà per sempre le loro vite.»

Il film è ispirato alla fiaba Shrek! del 1990, scritta da William Steig. Steven Spielberg ha acquistato i diritti del libro nel 1991, quindi molti anni prima di fondare la DreamWorks (che ha prodotto e distribuito il film nel 2001). Anni dopo, Shrek è stato il primo film digitale realizzato dalla casa cinematografica. Riguardo i personaggi, il protagonista è modellato sul wrestler francese Maurice Tillet, mentre Ciuchino si basa su Pericles, un vero asino di Barron Park, Palo Alto, in California.

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Gli appassionati della Disney o del cinema in generale, avranno notato diverse citazioni ai film Disney, ma in realtà anche solo il vedere le principesse nei film successivi della saga combattere (iconica la scena con Immigrant Song dei Led Zeppelin in sottofondo) o dare fuoco ai reggiseni stile Suffraggette ci fa venire quasi la pelle d’oca. C’è anche una citazione a Matrix, quando Fiona nel primo Shrek combatte nel bosco. E poi non possiamo non citare anche il primo personaggio trans in un cartone: Doris, la sorellastra di Cenerentola.

Sono solo alcuni dei motivi per cui ritengo che Shrek sia uno dei cartoni più politically correct (anche se, ai tempi della sua uscita, era politically uncorrect) della storia dei cartoni, eppure è anche uno dei più belli. Perché un Matteo Salvini o un Simone Pillon non si sono mai lamentati di questo cartone? Perché tutti amano comunque Shrek? Perché racconta la vita reale, quella che ci piace guardare ed evidentemente piace anche a chi, oggi, va contro al politically correct solo per essere diverso dagli altri.

«A volte le cose sono molto più di quello che appaiono», ed è quello che oggi bisognerebbe capire. Shrek ci insegna ad andare più lontano dell’apparenza, a guardare le cose per come sono e non per come dovrebbero essere, a distinguerci dalla massa perché spesso la massa ragiona solo per sentito dire. Ci insegna che una principessa può essere felice anche con un orco, e che un orco non è per forza cattivo. In più, siamo onesti, la colonna sonora è splendida. Io oggi farò un bel rewatch, e voi?

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