Terremoto dell’Umbria: la causa è il sistema di faglie dell’Alta Valle del Tevere

Condividi

Perugia questa notte non ha dormito per la paura e per l’ansia causata dalle tre scosse di terremoto susseguitesi dalle 16 alle 20 circa. Fortunatamente non ci sono state vittime o danni troppo serie, ma psicologicamente affrontare le scosse proprio prima delle notte non è una passeggiata. La zona, tra l’altro, non è nuova ai terremoti. Nel 1984 Umbertide è stata epicentro del sisma di magnitudo 5.6 che causò danni in tutta l’Umbria settentrionale, incluse Assisi e Perugia, e anche per quest’ l’area è sorvegliata e studiata con molta attenzione dal progetto Taboo, in quanto è lì che passa la faglia Alto Tiberina.

terremoto-umbria

Nella giornata di ieri Umbertide è stato epicentro di tre scosse di terremoto: la prima di magnitudo 4.3 alle 16.05, la seconda di 4.6 alle 20.08 e la terza di 3.9 pochi minuti dopo, alle 20.13. Fortunatamente non ci sono state vittime ma sui social in molti hanno raccontato di aver passato la notte in auto o fuori per la paura, in particolare lo raccontano gli studenti che magari sono nuovi alle scosse così forti e si trovano a Perugia per la prima volta. In più, qualcuno condivide anche dei piccoli danni in casa, che sono valutati dai vigili del fuoco e dagli esperti.

Almeno 200 persone in Umbria hanno dormito fuori casa, e il comune ha chiuso scuole e università a Perugia e nei comuni vicini in modo da effettuare i controlli obbligatori sugli edifici. A Tgcom24 una sfollata di Umbertide dice che «siamo tutti in strada, spaventati, mai sentita una scossa così. Dopo la prima scossa delle 16 abbiamo iniziato a pensare a cosa fare, ma la scossa delle 20 ci ha convinto a passare la notte fuori casa per sicurezza. E, come la mia famiglia, ha dormito in macchina tutto il paese. Il campanile è stato transennato perché pericolante e siamo in piazza ad aspettare che vengano valutati i danni nelle nostre case».

terremoto-umbria

Racconta ancora di come ci si senta «più sicuri rimanendo per strada; con noi abbiamo solo lo stretto necessario, ma abbiamo bisogno di rientrare a casa. A mia madre servono le medicine e il portone è bloccato, il piano terra è lesionato, sono caduti quadri, uno specchio… meglio aspettare, comunque». Purtroppo, il fatto che ci si senta più sicuri per strada rispetto alle case che, in una zona così sismica, dovrebbero essere sicure, la dice lunga. «Intorno a me sono tutti al telefono e tutti ripetono che, anche rispetto al sisma di Amatrice, c’è stata una percezione maggiore del terremoto, una paura più grande. La terra tremava letteralmente sotto i piedi».

Conclude dicendo che la paura è tanta, ma «fortunatamente non ci siamo fatti prendere dal panico. I negozi sono aperti, ma l’idea è di aspettare per strada, temiamo che arrivino scosse più forti; finora sono state troppo brevi, pochi secondi. Meglio non salire ai piani alti, c’è preoccupazione. Alcune case sono state già dichiarate inagibili, si procede alla messa in sicurezza dei comignoli di molte altre». Intanto, gli esperti parlano del terremoto e delle sue cause, che sembrano essere le stesse dei terribili terremoti di Amatrice, dell’Aquila e Gubbio.

Terremoto di Perugia: le possibili cause

«La sismicità più alta in quest’area si registra verso sud-est, in direzione di Norcia e Amatrice», ha detto Alessandro Amato, sismologo dell’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia spiegando anche che l’area di Umbertide «viene studiata con particolare attenzione e monitorata con parecchi strumenti, in particolare con il progetto Taboo, perché qui passa la faglia Alto Tiberina, che ha dimensioni di 30 per 60 chilometri. Il timore, essendo così estesa, è che possa generare forti terremoti, anche se si tratta solo di ipotesi. Né per il momento riteniamo che la scossa di oggi abbia coinvolto questa faglia. È probabile che si siano attivate faglie vicine più piccole».

TABOO è un osservatorio geofisico dell’INGV a carattere multidisciplinare, progettato per lo studio dei processi di deformazione attivi lungo un sistema di faglie estensionali dell’Appennino Settentrionale e per l’identificazione dei processi di preparazione dei terremoti. La raccolta di dati ad alta risoluzione provenienti da diverse discipline è per TABOO lo strumento principale per la descrizione e la modellazione dei processi chimico-fisici che a differenti scale controllano il processo di fagliazione e verosimilmente di genesi dei terremoti. […]

Il sistema di faglie monitorato è quello dell’Alta Valle del Tevere, dominato in profondità dalla presenza di una grande faglia normale a basso angolo d’immersione (15°-20°), nota in bibliografia con il nome di faglia Alto Tiberina (ATF). L’ATF è una faglia che per le sue dimensioni (60x30km) potrebbe generare un forte terremoto, fino a magnitudo 7.

terremoto-umbria

La faglia Alto Tiberina è quindi una grande frattura lunga 60×20 km, che delimita il blocco orientale della catena appenninica a maggiore sismicità dal blocco rappresentato dal settore toscano che è pressoché asismico e stabile. Importanti terremoti in questa zona sono stati quelli del 23 aprile 1593 di magnitudo stimata di 5,3 e quello del 21 settembre 1865 di magnitudo stimata di 5,1, mentre il terremoto più forte è stato il sisma del 29 aprile 1984 di magnitudo 5,6, a Gubbio e in generale in tutta l’Umbria settentrionale.

Non perderti le nostre news!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.