Stop alle pellicce vere: niente più allevamenti e animali da pelliccia

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Lo scorso anno vi avevamo parlato della tragedia dei visoni in Danimarca, in cui tantissimi “animali da pelliccia” vennero uccisi perché positivi al Covid-19, ma che non si sarebbero trovati in quella situazione se qualcuno non li avesse rinchiusi solo per diventare un capo di abbigliamento per delle persone che non sono consapevoli (o che forse lo erano, ma semplicemente erano menefreghiste) che nel 2021 esiste un metodo per creare delle pellicce sintetiche senza dover uccidere degli animali. Per la moda non dovrebbe morire nessuno, né animali né persone.

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Fonte: Twitter

Il problema di fondo, il problema principale, di questa situazione è che siamo arrivati al 2021 per vietare la produzione di pellicce vere, eppure in un secolo in cui la tecnologia e la scienza sono andate avanti esistono ancora nel resto del mondo degliallevamentiin cui degli animali vengonoallevatiper diventare pelliccia, per ilviziodi un essere umano, per unamoda. Perché non si tratta di comodità. Ci sono tantissimi modi per tenersi al caldo, non siamo più nel Paleolitico.

Adesso, però, almeno l’Italia ha deciso di fare un passo avanti, di fare una svolta animalista, con la legge di bilancio che ha approvato l’emendamento che vieta l’allevamento e l’uccisione di animali da pelliccia, e dal 30 giugno 2022 tutti gli allevatori dovranno ufficialmente interrompere tutte le attività e bloccare la riproduzione in cattività di visoni, volpi, procioni, cincillà e animali di qualsiasi specie utilizzati per ricavarne pelliccia. Tra l’altro, questa è stata definita persino una «svolta anti-Covid».

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Fonte: Twitter

Stop agli allevamenti di animali da pelliccia

La capogruppo di Liberi e Uguali, Loredana De Petris, ha scritto un emendamento per far ufficialmente chiudere gli allevamenti di animali da pelliccia. È stato approvato ieri dalla commissione Bilancio di Palazzo Madame e per gli allevatori che perderanno quindi l’attività sono stati stanziati 3 milioni di euro di indennizzo. Non ci sono deroghe per la misura, per cui l’ultima data è il 30 giugno 2022, e chiunque avrà ancora un allevamento da animali da pelliccia rischierà una multa.

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Fonte: Twitter

La Human Society International, lo scorso gennaio, aveva spiegato l’importanza della chiusura degli allevamenti in merito al Covid-19, poiché «ci sono ragioni di ordine economico, ambientale, di salute pubblica e non da ultimo di benessere animale per chiudere gli allevamenti. Tra queste la seria possibilità che si produca una nuova variante del virus, che potrebbe compromettere l’efficacia del vaccino», ha detto Martina Pluda, Direttrice HSI per l’Italia.

Intanto, sul web, le persone gioiscono. Loredana De Petris la chiama «vittoria storica, è stato raggiunto un traguardo di civiltà con la chiusura definitiva, entro 6 mesi, degli #allevamenti di #animali da pelliccia. Fine di sofferenze inenarrabili per questi animali». Alessandro Gassmann, invece, scrive: «Da giugno prossimo, sarà vietato in Italia, allevare animali da pelliccia!!! Il Senato ha finalmente deciso. Visoni, ermellini, e tutti , finalmente salvi.»

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