È venerdì, e venerdì significa solo una cosa:Riviviamo i classici della nostra adolescenza, questa settimana con Stardoll. Dopo le cantanti che ci hanno fatto da soundtrack nei primi anni adolescenziali, è tempo di pensare a come giocavamo. No, non parlo ovviamente di giochi di carta o giochidal vivo, ma di giochi elettronici. Ne ho scelti quattro: The Sims, di cui abbiamo già parlato la scorsa settimana, Stardoll, Town of Salem e Habbo, quattro giochi che io amavo e che, sì, sarò onesta, penso che proverò a riprendere proprio stasera. Ovviamente troverò tante cose cambiate,ma chissà, magari saranno migliorate!
Alcuni non sono più tanto giocati, altri sono giocati solo dai nostalgici come me, altri ancora sono tutt’oggi amati da adolescenti o adulti. The Sims è sicuramente il più famoso e popolare, Habbo èper pochi, Stardoll è per lesognatrici(mai conosciuto un ragazzo che giocasse a Stardoll, ma sono sicura che anche i maschietti lo adorassero!), mentreTown of Salemè per gli amanti della Signora in giallo. Iniziamo con The Sims e, nelle prossime settimane, analizzeremo anche gli altri.
I giochi della nostra adolescenza: Stardoll
Chi di noi non giocava a Stardoll? Era semplice, divertente e noi ci passavamo letteralmente ore. Diciamo che Stardoll era soprattutto adatto alle amanti della moda, ma non solo. Era anche per le sognatrici, per le ragazzine che non vedevano l’ora di poter crescere per indossare tutti quei vestiti magici e che ora magari hanno scoperto la comodità della tuta e delle scarpe da ginnastiche, oppure che hanno coltivato questa passione e ora si rendono conto che è iniziato tutto da quel gioco, che comunque non è solo per le amanti della moda ma per le persone creative in generale.
Tuttavia c’è da dire che Stardoll è una sorta di modo di rendere virtuale la casa delle bambole con cui giocavamo da bambine. In realtà però l’idea originale di Liisa Wrang, la fondatrice, era quella delle bambole di carte, ovvero di quelle bambole che dovevamo vestire con dei vestiti in carta. È così che il sito e gioco è nato, con una passione, la nostalgia e anche grazie all’aiuto del CEO Mattias Milksche che lo ha reso un gioco per browser che ha ottenuto subito un grande successo in tutto il mondo, tanto che nel 2011 sono uscite anche le Stardoll by Barbie.
Ai nostri tempi era solo un sito, ma oggi esiste anche un’applicazione con cui poter giocare dal telefono, Stardoll Stylista, creata grazie al nuovo management che è passato da Miksche a Thomas Lindgren e che ha avuto l’idea di renderlo un gioco per smartphone, che funziona quasi come un social network (se ricordate, infatti, già sul sito era possibile parlare con altri giocatori e fare amicizia, oltre che dedicarsi alla moda). Oggi per noi è uno splendido ricordo, ma adesso che ho scoperto l’esistenza dell’app, ho intenzione di riprovarlo.
Il gioco consiste principalmente nella creazione di un personaggio ma non è proprio come The Sims. In questo infatti non fai vivere il tuo pg come vivresti anche tu, bensì lo vesti, decori la casa, fai amicizia, partecipi a party o a minigiochi, insomma c’è una varietà di attività da fare e, in più, ci sono anche i vip che sono un lato divertente perché sono davvero tanto simili agli originali. Tra l’altro ci sono anche dei concorsi per cui se siete delle persone competitive potreste trovarlo abbastanza interessante come gioco. Voi che ne pensate? È uno di quei giochi che ricordate con nostalgia oppure non ci giocavate?
ho riesumato stardoll no vabbè che trip
— ao (@sicko0mode) August 20, 2021
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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