Perché si festeggia Santo Stefano come una festività al pari di Natale ma, ad esempio, Santa Giulia no? Chi era questo Stefano e perché si festeggia subito dopo la nascita di Cristo? Oggi, nel giorno dedicato alla sua santità (e ne approfittiamo per fare gli auguri a tutti i Stefano e Stefania che ci stanno leggendo), scopriamo insieme perché è un giorno festivo.
Iniziamo subito, senza perderci in troppe chiacchiere. Leggeremo in primis chi era Stefano e cosa ha fatto per essere un Santo, come è morto e, infine, perché viene festeggiato proprio il 26 dicembre, il giorno dopo Natale.
Chi era Santo Stefano?
Santo Stefano era un ebreo, tuttavia non conosciamo la sua provenienza, poiché, in quel periodo, a Gerusalemme si trovavano molte popolazioni con lingue, culture e religioni diverse, sebbene si ipotizzi che fosse un ebreo con cultura ellenistica. Conoscendo la sua storia poi capire che è anche uno dei primi ebrei a convertirsi al cristianesimo. Il suo nome deriva dal greco e significa coronato.
Stefano è stato quindi uno dei primi ad avere fede in Gesù Cristo, divenendo anche il primo dei diaconi di Gerusalemme. Quando gli Apostoli si resero conto che avevano bisogno di altre persone che si occupassero del “servizio delle mense” poiché questo non gli permetteva di dedicare abbastanza tempo alla preghiera, scelsero sette discepoli, tra cui anche Stefano.
Com’è morto Santo Stefano?
Ci troviamo intorno al 33 o al 34 circa. Gli ebrei ellenistici, dopo aver realizzato che Santo Stefano con la sua parola e la sua fede stava facendo convertire tante persone al cristianesimo, lo accusarono di «pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio» e, per questo, fu catturato e con falsi testimoni fu accusato di spargere voci contro i luoghi sacri e contro la legge, ma lui, da vero martire e fedele, non cercò neanche di smentire.
A proposito di ciò va citato almeno un pezzo del suo discorso che si trova negli Atti degli Apostoli, in cui, ripercorrendo la Sacra Scrittore, disse (ne riportiamo solo un pezzo):
«O gente testarda e pagana nel cuore e negli orecchi, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori; voi che avete ricevuto la Legge per mano degli angeli e non l’ avete osservata».
Così, dopo aver fatto arrabbiare tutti i fedeli ebraici presenti, questi scatenarono la propria ira contro di lui, trascinandolo fuori dalle mura e lapidandolo con le pietre. Fu un’esecuzione senza essere un’esecuzione, poiché il Sinedrio non aveva il potere di poter emettere condanne a morte, tuttavia non poté neanche esprimere alcuna sentenza perché i presenti sembravano non voler ascoltare ragioni.
Perché viene festeggiato il 26 dicembre?
Infine, arriviamo al punto del discorso: perché festeggiamo Santo Stefano? In fin dei conti la domanda è lecita. Santo Stefano è un martire ma non è l’unico. Considerando il periodo delle persecuzioni cristiane, i martiri sono stati fin troppi, ma non abbiamo il calendario pieno di festività. Quindi, perché lui sì e gli altri no? La risposta è molto semplice.
Per spiegarvela, dobbiamo citare i comites Christi, ovvero le persone più vicine a Cristo quando era ancora sulla terra, quindi chi lo ha in qualche modo aiutato a spargere il proprio verbo. Sono state tante le persone ad averlo fatto, d’altronde oggi il cristianesimo è una delle religioni più praticate in molti luoghi, ma Santo Stefano, di diverso dagli altri, ha il fatto di essere stato il primo martire che segue a San Giovanni Evangelista, autore del vangelo.
Era il 1947 quando lo Stato italiano ha deciso di rendere festivo il 26 dicembre con la giornata di Santo Stefano. Tuttavia, sembrerebbe che la giornata sarebbe stata comunque resa festiva anche se non fosse stato Santo Stefano, giusto per poter allungare le festività natalizie e quindi per dare ancora più importanza alla nascita di Gesù Cristo.
Voi sapevate i motivi per cui festeggiamo Santo Stefano o vi siete sempre limitati solo a festeggiarlo?
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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