Caso Santanchè: il Gup ordina la riscrittura dei capi d’imputazione nel processo per truffa all’Inps

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Il procedimento penale a carico della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, subisce una battuta d’arresto. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Milano ha disposto la riscrittura dei capi d’imputazione per garantire maggiore chiarezza e precisione nelle accuse formulate. Il rinvio tecnico serve a evitare ambiguità in fase processuale e a permettere una valutazione più trasparente delle responsabilità.

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Le accuse a Santanchè: cassa integrazione per dipendenti che lavoravano in smart working

Il cuore delle accuse riguarda la presunta indebita richiesta della cassa integrazione in deroga durante il periodo pandemico. Secondo l’ipotesi accusatoria, Santanchè – insieme all’ex compagno Dimitri Kunz e a Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno – avrebbe dichiarato all’Inps che tredici dipendenti fossero in cassa integrazione a zero ore, quando in realtà questi lavoravano regolarmente da remoto.

Questa operazione avrebbe generato un danno economico per l’ente previdenziale superiore a 126 mila euro. Si tratterebbe, secondo i pubblici ministeri, di una vera e propria truffa aggravata ai danni dello Stato, con l’obiettivo di ottenere fondi pubblici senza diritto.

Nonostante il previsto trasferimento del Gup Tiziana Gueli ad altra sezione del Tribunale, il giudice continuerà a seguire questo procedimento per evitare ritardi e garantire la continuità dell’esame degli atti, in un momento delicato del percorso giudiziario.

Nel frattempo, alcune delle società coinvolte, come Visibilia Editore e Visibilia Editrice, hanno già patteggiato pene pecuniarie e misure di confisca, mentre alcuni coimputati hanno definito la loro posizione attraverso riti alternativi.

Oltre a questo fascicolo, Daniela Santanchè è coinvolta anche in altri due procedimenti: uno per falso in bilancio, il cui processo è appena iniziato, e uno per bancarotta, legato al fallimento della società Ki Group, attiva nel settore dell’alimentazione biologica. La prossima udienza, fissata per il 20 maggio, sarà decisiva per capire se si andrà verso un rinvio a giudizio o se emergeranno nuovi sviluppi destinati a cambiare ulteriormente il quadro della vicenda.

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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