L’illustre Piero Angela, classe 1928, ha annunciato l’esordio del suo disco jazz, in collaborazione con il trombone di Dino Piana, la tromba di Oscar Valdambrini e il sassofono di Gianni Basso. E il beniamino del sapere italiano? Lui si occuperà di deliziarci suonando il suo pianoforte!
Questa emozionante idea è nata parecchio tempo addietro, ma finalmente il sogno musicale di uno dei personaggi più amati d’Italia potrà essere coronato, e per giunta insieme a quei musicisti con cui ha avuto il piacere di esibirsi diverse volte nel passato.
L’inizio: come Piero Angela si avventurò nella musica jazz
Il grande sogno scaturisce da una passione non proprio recente, anzi, ha origine nella sua infanzia, più precisamente nel corso dei suoi anni di studio alle scuole elementari. Qui incontra Ludovico Lessona (il cui nome è un caro ricordo al celebre Beethoven), con il quale stringe una forte amicizia, talmente forte da condizionare la sua stessa volontà: per seguire le orme del compagno decide di imparare anche a lui a suonare il pianoforte!
Ma le lezioni non erano così entusiasmanti come si era immaginato, e così soltanto la scoperta del jazz, attraverso la trasmissione di una stazione americana (correvano gli anni della Seconda Guerra Mondiale, i soldati potevano consolarsi da quel nefasto orrore sul suolo tedesco solo grazie a poche distrazioni), permise a Piero Angela di innamorarsi di quello strumento.
Arrivò poi il dopoguerra, e il presentatore di Superquark incontrò il celeberrimo Louis Armstrong, trombettista e cantante che scrisse la storia della musica jazz, nella Francia del 1948. Nel medesimo anno accettò l’invito di Sergio Bernardini, ottenendo la possibilità di suonare insieme al suo gruppo alla serata inaugurale della Capannina.
Probabilmente ora vi sembrerà disorientante ricondurre l’immagine eminente del Piero divulgatore scientifico al Piero, membro della Hot Jazz Band, con la quale si esibiva con il nominativo di Peter Angela.
Avreste mai potuto immaginare che una delle maggiori icone italiane del sapere e della cultura si facesse chiamare “Peter” quando calcava le scene dei palchi torinesi? Beata gioventù!
La nascita della Jazz City Records
Ed è proprio a Torino, in coincidenza con il ritorno del Torino Jazz Festival, che Piero Angela viene battezzato come il padrino della nuova etichetta discografica della Jazz City Records, il cui nome mostra esplicitamente quale repertorio musicale dovremo aspettarci.
L’esordio di tale etichetta discografica, avvenuto in data lunedì 14 giugno, potrebbe segnare anche una futura collaborazione con il divulgatore scientifico e i suoi compagni: non sarebbe sconvolgente scoprire che potrebbe essere proprio quest’ultima a produrre l’incisione del loro disco.
Momentaneamente sappiamo soltanto che l’etichetta curata da Fulvio Albano e Marco Barberis ha intenzione di produrre tre opere dai titoli “The Golden Age. Music by Armando Trovajoli“, “Woody and Us” e “Venice“, le quali tratteranno come tematica principale la relazione che lega la musica jazz al cinema e alla televisione.
Il feedback del pubblico: first reaction, SHOCK!
Prendo in prestito le parole pronunciate dal caro Matteo Renzi per riassumere la reazione dilagata per la maggioranza tra gli utenti che hanno ricevuto l’informazione dell’esordiente carriera da musicista del famoso saggista italiano: “First reaction, shock“.
In molti stimano quest’uomo per la sua inestimabile cultura, condivisa attraverso programmi di successo come il già precedentemente citato Superquark o Ulisse – Il piacere della scoperta, mentre in pochi erano a conoscenza dell’intrigante passato che si celava dietro alla sua figura.
Sconvolgimento iniziale a parte, i commenti del pubblico si sono dimostrati alquanto positivi e tutti attendono con ansia il suo debutto musicale, soprattutto i più giovani, i quali avranno l’occasione di affacciarsi magari per la prima volta al mondo della musica jazz.
Basta navigare in questi giorni sui social network per scovare utenti febbricitanti di attesa e meme in supporto a questo nuovo artista, come quello sottostante!
Mentre attendiamo l’uscita di questo misterioso disco jazz vi consiglio di spulciare tra i nostri squisitissimi articoli, cliccate qui se vi interessa leggere della guerra fredda combattuta da Spotify, con l’avvento di Greenroom, e Clubhouse!
Giulia, Giu per chiunque. 20 anni. Studentessa di lettere e fonte di stress a tempo pieno. Mi diletto nello scrivere di ogni (ma soprattutto di F1) e amo imparare. Instagram: @ xoxgiu