La Nuova Zelanda vieta i sacchetti di plastica

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A partire da sabato scorso, la Nuova Zelanda è divenuto il primo paese al mondo a vietare i sacchetti di plastica nei supermercati, che i clienti utilizzano per raccogliere la frutta e la verdura. Il divieto sarà esteso anche alle cannucce di plastica e all’argenteria, in quanto il governo ha deciso di ampliare la campagna contro la plastica monouso che ha iniziato nel 2019 vietando le borse della spesa in plastica. Adesso, quindi, i clienti dovranno munirsi anche di borse riutilizzabili per la frutta e la verdura.

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L’inquinamento da plastica è un problema serio in tutto il mondo. Lo scorso anno vi abbiamo parlato ad esempio dei progetti dell’Unione Europea riguardo alla plastica e all’inquinamento, ma facciamo un passo indietro per chi si fosse perso l’articolo a riguardo. Qualche mese fa vi avevamo presentato il problema delle tonnellate di plastica, di cui il 60% si trova nelle discariche o nell’ambiente, inclusi gli oceani e portando così alla morte di 1 milioni di uccelli acquatici e di 100 mila mammiferi marini ogni anno. A soffrire il nostro menefreghismo erano quindi gli animali. Tuttavia, dopo un’analisi dettagliata, era stata proposta la bozza di un accorso per diminuire l’inquinamento.

È stata presentata dal Perù e dal Ruanda e ha subito ottenuto l’appoggio di diversi paesi (25 hanno già aderito mentre altri 50 hanno preso un impegno formale) tra cui anche quello dell’Unione Europea. Bruxelles ha chiesto che venga creato un comitato intergovernativo per gestire i negoziati futuri. Il ministro della biodiversità francese Bérangere Abba ha detto che se il mondo non dovesse agire «ci sarebbe più plastica negli oceani che pesci nel 2050». L’incontro si è tenuto a Ginevra.

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Hanno partecipato più di mille rappresentanti proveniente da 140 paesi e diverse Ong. La risoluzione sarà l’oggetto di un’assemblea ambientale delle Nazioni Unite a Nairobi nel 2022, ma con il sostegno di tutti quei paesi non dovrebbero esserci ulteriori problemi. «25 più 50 prima ancora di iniziare è un buon numero», ha detto il funzionario per l’ambiente tedesco Jochen Flasbarth in una conferenza stampa. «È difficile prevedere quando impiegheranno le negoziazioni, non penso che sarà questioni di mesi ma piuttosto di qualche anno per vedere la convenzione entrare in vigore», ha aggiunto.

Ma fino ad ora si fa poco e niente per ridurre l’inquinamento da plastica e progetti come Archeoplastica o Plastic Free ne sono la testimonianza.

Il divieto della Nuova Zelanda per diminuire il consumo di plastica

«La Nuova Zelanda produce troppi rifiuti, troppi rifiuti di plastica», ha detto il ministro dell’Ambiente associato Rachel Brooking. I funzionari stimano che in media ogni neozelandese mandi ogni anno più di tre quarti di tonnellata di rifiuti in discarica. Brooking ha affermato che il divieto dei sacchetti del 2019 aveva già impedito l’utilizzo di oltre 1 miliardo di sacchetti di plastica in Nuova Zelanda e il nuovo divieto dei sacchetti sottili aggiungerebbe un’ulteriore riduzione di 150 milioni di sacchetti all’anno.

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Diversi funzionari però ritengono che questo divieto potrebbe non aiutare molto l’ambiente se i clienti comunque utilizzeranno altri sacchetti usa e getta, ma di carta. «La risposta era ancora sì, vale ancora la pena farlo, ma vogliamo davvero ridurre gli imballaggi monouso. Quindi vogliamo che le persone portino le proprie borse e i supermercati vendono borse per prodotti riutilizzabili», ha aggiunto Brooking, che vuole aiutare proprio con l’educazione delle persone.

La catena di supermercati Countdown ha iniziato a vendere borse in rete di poliestere che possono essere lavate e riutilizzate. Catherine Langabeer, responsabile della sostenibilità di Countdown, ha affermato che le borse a rete sono state testate per essere riutilizzate fino a 5.000 volte ciascuna. Ha aggiunto di star lavorando duramente per convincere i clienti a pensare ai sacchetti riutilizzabili per frutta e verdura come la norma. «Ma sappiamo che il cambiamento è difficile e richiederà loro un po’ di tempo. Abbiamo alcuni clienti scontrosi», ha detto Langabeer.

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