Dopo due anni, con un omicidio che ci ricorda quello di Breonna Taylor nella città di George Floyd, Minneapolis, la polizia ha ucciso un altro ragazzo nero. Aveva 22 anni Amir Locke, era a casa sua, si trovava sul divano con la televisione accesa, ma dormiva. Quando la polizia ha fatto irruzione in casa sua, lui aveva un’arma (posseduta legalmente, sottolinea la madre) vicina che ha afferrato, probabilmente perché preso alla sprovvista, e gli agenti hanno aperto il fuoco, sparandogli due colpi al petto e uno al polso. Il ragazzo è ovviamente morto.
È successo tutto nelle prime ore di mercoledì, gli agenti hanno fatto irruzione in casa urlando «Polizia! Mandato di persequisizione» e, nei secondi che hanno seguito e che vediamo chiaramente nel video delle cam degli agenti, appare un uomo, o meglio un ragazzo vista la sua età, che dormiva ma che, una volta sveglio, ha preso in mano di getto la sua pistola. Fatto ciò, gli uomini della Polizia hanno aperto il fuoco e l’hanno ucciso. Tutto è avvenuto a Minneapolis, una città che nel 2020 è stata sulla bocca di tutti a causa dell’omicidio di George Floyd e delle rivolte che hanno seguito la sua esecuzione.
Ovviamente, anche guardando il video, la famiglia di Amir Locke si fa delle domande, in primis sulla politica del mandato, e ancora non è chiaro, fa sapere la CNN, quello che conteneva. La città comunque ha rilasciato il filmato di 14 secondi in cui si vedono gli agenti entrare in casa e poi il ragazzo, interrompendo proprio prima che si apra il fuoco. I funzionari della polizia hanno comunque detto che non è chiaro perché gli agenti abbiano preso di mira Amir Locke che non era nominato in alcun mandato, ma adesso sono sotto indagine da parte del Bureau of Criminal Apprehension.
Minneapolis: l’esecuzione di Amir Locke
Al momento, fa sapere in una dichiarazione Steve Linders, funzionario di informazione pubblica con il Dipartimento della Polizia di St. Paul, i mandati sono sigillati per «proteggere l’integrità dell’indagine» «fino a quando il tribunale non darà altre direzioni». Dai video condivisi dalla città non è neanche chiaro in che modo i membri della SWAT di Minneapolis si siano avvicinati all’appartamento o come hanno reagito alla sparatoria, se abbiano provato ad aiutare e salvare l’uomo, se si siano accorti dell’errore, al momento non ci è lecito comprendere.
La Star Tribune fa sapere che il capo della polizia ad interim di Minneapolis, Amelia Huffman, ha dichiarato in una conferenza stampa lo scorso giove che «sia un mandato di perquisizione bussando e non bussando sono stati ottenuti» per tre case all’interno dell’edificio in cui l’ufficiale ha sparato un uomo, ma non ha detto altro. Tra l’altro, la CNN ha anche sottolineato che il sindaco Jacob Frey di Minneapolis ha vietato i mandati di perquisizione senza bussare, tuttavia «la sua politica ha dato ampio margine di manovra ai poliziotti per prendere decisioni in base alle condizioni che hanno di fronte e consente mandati senza bussare in determinate situazioni».
Il sindaco Frey ha sottolineato, venerdì sera, che stava ancora vietando alla polizia di eseguire dei mandati senza bussare ma, come nei quattordici mesi prima, permetterà comunque di non bussare in determinate situazioni. Il procuratore della contea di Hennepin Mike Freeman ha annunciato venerdì che ha chiesto al procuratore generale del Minnesota Keith Ellison di dare la propria opinione sulla sparatoria di Amir Locke. «Lavoreremo con il Minnesota Bureau of Criminal Apprehension per garantire una valutazione completa e approfondita, dopodiché decideremo insieme, in base alla legge e alle prove, se portare accuse penali», ha detto Freeman.
Ellison, invece, ha deciso di condurre una «giusta e approfondita» indagine, sottolineando come la «vita di Amir Locke contasse. Aveva solo 22 anni e aveva tutta la sua vita davanti. La sua famiglia e gli amici dovranno ora vivere il resto della propria vita senza di lui». Gli avvocati della famiglia di Amir Locke, Ben Crump e Jeff Storms, hanno detto in una dichiarazione che Locke «non aveva precedenti penali» e «possedeva legalmente un’arma da fuoco al momento della sua morte».
Hanno poi fatto un paragone con il caso di Breonna Taylor, poiché «la tragica uccisione di Amir Locke mostra una serie di mandati senza bussare che hanno conseguenze mortali per i neri americani. Questo è un altro esempio del perché abbiamo bisogno di porre fine a questo tipo di mandati di perquisizione in modo che un giorno i neri americani saranno in grado di dormire in modo sicuro nei loro letti di notte». Il sindaco di Minneapolis ha anche sottolineato che il video «solleva tante domande che necessitano una risposta. Abbiamo intenzione di ottenerle il più rapidamente possibile».
VIEWER DISCRETION ADVISED: Body Camera footage of the Minneapolis Police Fatally Shooting Amir Locke during the execution of a search warrant for SPPD where Amir was not listed as a person of interest according to an attorney who has spoken to the family pic.twitter.com/um1su7TXup
— Georgia Fort (@ByGeorgiaFort) February 4, 2022
In the wake of George Floyd’s murder, Minneapolis police pledged to limit their use of no-knock warrants. Then, in the span of 10 months from 11/20 to 8/21, they requested more than 90 such warrants. And this week they used one to kill a sleeping 22-year-old, then lied about it.
— Simon Balto (@SimonBalto) February 4, 2022
Amir Locke was asleep, tucked under a blanket in the early morning.
— Cori Bush (@CoriBush) February 4, 2022
10 seconds later, the Minneapolis Police shot and killed him in a no-knock warrant that he wasn’t even named on.
They entered with no regard for human life. We need justice for Amir.
CI RISIAMO
— Claudio Monge op (@galatacla) February 4, 2022
Afroamericano ucciso dalla polizia a Minneapolis, città di George Floyd. Gli agenti entrati per una perquisizione, gli sparano a sangue freddo a letto. Non era l’obiettivo della perquisizione. Il far west americano non accenna a placarsi… pic.twitter.com/eiX4AV81Xd
Usa, afroamericano ucciso nella sua casa da due agenti a Minneapolis: il 22enne era a letto sotto coperte. Da Il Fatto.
— Danilo Bertoldi (@HegelFriedrich) February 4, 2022
I diritti civili degli altri. L’ipocrisia degli USA al massimo livello.
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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