Laura Boldrini, dopo anni e anni di ingiurie e odio online, ha deciso di fare causa a Matteo Salvini, come ha fatto sapere lei stessa sui social e su un articolo sul Corriere, dove ha anche spiegato le motivazioni che l’hanno portata a questa decisione. Inutile dire che il leader della Lega le ha già risposto, senza pensarci due volte. Peccato che lo abbia fatto con il solito vittimismo che caratterizza il suo personaggio.
Molto persone non sono minimamente stupite di quest’azione intrapresa da Laura Boldrini, basti solo ricordare quando Matteo Salvini la paragonò a una bambola gonfiabile, giusto per dimostrare ai suoi fan quanto sia il suo rispetto nei confronti non solo delle donne ma anche dei suoi colleghi politici, tuttavia, quando è uscita la notizia, in molti si sonoindignati e hanno affermato che la politica lo faccia solo per ottenere attenzioni. Come se Laura Boldrini avesse bisogno di attenzioni.
Ma, senza dare opinioni affrettate, voglio che pensiate voi a farvene una propria, per cui vediamo cosa ha detto Laura Boldrini nell’intervista al Corriere, postata da lei sui diversi social, e poi come Matteo Salvini le ha risposto, in modo che siate voi a decidere da che parte stare.
Laura Boldrini: perché ha fatto causa?
Partiamo dalprincipio. L’ex presidente della Camera Laura Boldrini afferma che Matteo Salvini, leader della LegaNord, «sostiene che io voglia la sostituzione etnica. Hanno indirettamente attribuito anche a me la colpa degli omicidi più efferati commessi dagli immigrati», ha detto la politica. In effetti, non sono nuovi i post in cui i social media manager delCapitano associa gli immigrati e i loro crimini alla sinistra italiana.
«Ho intrapreso un’azione legale contro Matteo Salvini, una causa civile al tribunale di Milano per risarcimento danni per una massiccia strumentalizzazione della mia persona attraverso una campagna d’odio che non ha precedenti. Massiccia e duratura, e dai toni virulenti. Il mio nome associato ai crimini commessi dai migranti, come se io avessi la responsabilità di quelle azioni delinquenziali. Ma per capire dovremmo andare con ordine.»
A questo punto, il Corriere ha chiesto di raccontare «con ordine» gli episodi, e così Laura Boldrini ha risposto (le frasi in corsivo sono quelle affermate dall’ex presidente della Camera, mentre quelle in grassetto sono le domande de il Corriere):
«Partiamo dal 2013 quando la Lega era un partito in frantumi – era al 4% – e Salvini per risollevarne le sorti decise di scagliarsi contro i migranti e aveva anche bisogno di un capro espiatorio politico.»
«Il 2013 è l’anno in cui lei diventa presidente della Camera».
«Sì, e Salvini decide di prendere me come bersaglio politico. Avevo lavorato 15 anni all’Unhcr, l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati. Quindi Salvini e la Lega inventano una narrazione distorta del mio pensiero sull’immigrazione. Sostengono che io volevo l’invasione degli immigrati, la sostituzione etnica, un’immigrazione indiscriminata. Poi arrivano alla sintesi con uno slogan che non la mai smesso di perseguitarmi: “risorse boldriniane”.»
«Che cosa vuol dire?»
«Perché avevo parlato di immigrati come risorse. Ma così ne aveva parlato anche Mattarella, Visco, Tito Boeri.»
A questo punto le viene chiesto, visto che ne avevano parlato più persone, per quale motivo la Lega e Matteo Salvini se la prendono solo con lei, Laura Boldrini. E la politica ha subito risposto poiché lei, dopo essersi sempre impegnata per il rispetto dei diritti umani, è una donna e non ha mai avuto paura di esprimere la propria opinione e, proprio per questo, il partito delCapitano se l’è presa più volte con la sua persona.
Poi, ovviamente, viene posta lafatidica domanda: perché ha deciso di denunciare solo adesso, dopo tanti anni? Laura Boldrini ha spiegato quindi che è perché questa campagna d’odio nei suoi confronti non si è conclusa neanche dopo che ha smesso di essere presidente della Camera, mentre lei riteneva che si sarebbe conclusa con la sua carica, cosa che non è avvenuta e quindi ha preso questa decisione.
«Stavamo discutendo in Aula il decreto immigrazione e dai banchi della Lega si è alzato un deputato, Daniele Belotti che ha detto “Questa è una boldriniana” spiegando che voleva dire l’insieme delle azioni tese a favorire l’immigrazione di massa, specie islamica, al fine di eliminare l’identità italiana e giungere alla sostituzione etnica. Ho capito che tornavo a essere usata come bersaglio e a questo punto ho detto basta».
Ha, infine, spiegato la politica. Ora, lette le parole di Laura Boldrini, ascoltiamo come Matteo Salvini tenta di difendersi.
Matteo Salvini: la sua risposta a Laura Boldrini
Iniziamo con il post che la pagina della Lega – Salvini Premier ha postato nella giornata di ieri su Facebook, allegando un articolo e scrivendo come didascalia «LA BOLDRINI NON SA PIÙ COME METTERSI IN MOSTRA E SALVINI LA LIQUIDA».
LA BOLDRINI NON SA PIÙ COME METTERSI IN MOSTRA E SALVINI LA LIQUIDA
Pubblicato da Lega – Salvini Premier suMartedì 8 dicembre 2020
Ovviamente non è mancato anche il post su Twitter, sottolineando quali siano le priorità del PDin questo momento e, soprattutto, ha scritto «Anche sei giorni di festa, sempre e comunque #colpadiSalvini», insomma ha fatto un po’ la vittima senza provare minimamente a difendersi dalle parole che Laura Boldrini ha detto non solo nei suoi confronti ma anche nei confronti del partito che guida, citando persino uno dei politici.
Ma forse, al momento, Matteo Salvini e la Lega sono impegnati a creare deimeme per trovare dei consensi anche fra i congiunti fuori comune (perché, adesso, importa solo di quelli fuori comune e ha già dimenticato quelli fuori regione). Insomma, Matteo Salvini non smette mai di stupirci. Voi da che parte siete? Credete che Laura Boldrini abbia fatto la cosa giusta a denunciare?
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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