Nelle ultime ore in molti si sono posti questa domanda:che fine ha fatto Jack Ma? Altri, invece, si sono chiesto:ma chi è Jack Ma? Noi siamo qui pernarrare entrambe le risposte, in base alle informazioni che abbiamo trovato online da fonti più che affidabili (principalmente l’ANSA). Fateci sapere voi cosa ne pensate, se eravate già a conoscenza di questa vicenda o se anche voi lo avete scoperto negli ultimi giorni.
Partiamo con la seconda domanda:chi è Jack Ma? Il suo nome completo è Jack Ma Yun ed è un imprenditore cinese attivo nel settore del commercio online, lo riconoscerete sicuramente come il fondatore di Alibaba, una delle maggiori compagnie di commercio online insieme ad Aliexpress o Wish.
Rispondiamo ora alla prima domanda:che fine ha fatto Jack Ma? Non lo sappiamo, l’unica cosa certa è che l’ultima sua apparizione sui social è risalente al 10 ottobre 2020, in cui annuncia una collaborazione con Sua Maestà il Duca di Cambridge e altri leader mondiali per cercare di migliorare e supportare in qualche modo il nostro ambiente, che ne ha più bisogno che mai.
I am honored to partner with HRH The Duke of Cambridge @KensingtonRoyal & other global leaders and organizations to support the @EarthshotPrize and tackle the environmental challenges we all face. Together, we can protect our planet from climate change! https://t.co/0ax1imIZMC pic.twitter.com/EN6yissNGI
— Jack Ma (@JackMa) October 10, 2020
Tuttavia, il suo post precedente a questo è risalente al 19 agosto 2020, per cui perchéci stiamo preoccupando per la vita di questo imprenditore? Beh, tutto a causa della sue critiche rivolte a fine ottobre a Shanghai durante un evento. Al momento, non abbiamo sue apparizioni in pubblico da due mesi, tanto che è anche stato sostituito da un suo dirigente per la finale di Africàs Business Heroes, un concorso televisivo per imprenditori in erba del continente africano con in palio un assegno da 1,5 milioni di dollari.
Jack Ma: le critiche ai vertici del Partito Comunista
Il mondo si sta preoccupando per la mente dietro Alibaba a causa delle sue critiche durante un evento del 24 ottobre, in cui ha affermato che «la Cina non ha un rischio finanziario sistemico semplicemente perché non ha un sistema, e questo è il rischio», ma non si è fermato a questo punto! Ansa infatti riferisce che, dopo essersi vantato dell’Ipo di Ant apprezzata addirittura lontano da New York, aveva accusato le banche cinesi di avere «mentalità da banco dei pegni», mentre «la buona innovazione non ha paura delle regole, ma di regole antiquate».
Insomma, non ha davvero risparmiato parole nei confronti della banca, esprimendo la sua opinione e tutte le sue idee progressiste, completamente contrarie a quelle che, secondo lui, vigono in Cina in questi anni. Dopo queste affermazioni, ilBloomerang ha anche affermato che le autorità di Pechino avrebberoinvitato Jack Ma a non abbandonare il paese.
L’Ansa, però, grazie ad alcune sue fonti finanziare, fa presente che, considerando che al momento Alibaba è al centro di indagini antitrust a causa di presunte pratiche monopolistiche (delle voci parlano anche di un possibile spezzatino per il gruppo) e «Ant Group oggetto di ‘correzioni‘ del business da parte delle autorità di regolamentazione, a partire dalla Banca centrale cinese (Pboc)», non sarebbe un male per Jack Ma stare per un po’ lontano dai riflettori. Questo fa quindi pensare che, magari, l’imprenditore sia sparito dalla circolazione volontariamente.
A essersi espresso sulla vicenda è stato anche Mark Mobius, gestore di fondi per i mercati emergenti tedesco di origine americana e fondatore di Mobius Capital Partners LLP, che ritiene «che il governo cinese sia intervenuto dopo aver realizzato la necessità di regolamentare queste compagnie, in modo che non diventino troppo grandi da dominare un settore particolare e in particolare quello finanziario».
Jack Ma, comunque, è membro del Partito Comunista Cinese ed è anche stato premiato da Xi Jinping per il ruolo di innovatore nella crescita cinese. Voi che ne pensate di questa vicenda?
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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