Chiunque abbia mai guardato una serie tv o un film americano sa che il 4 luglio è una data molto importante per gli americani, poiché si festeggia l’Independence Day, il giorno dell’Indipendenza. Tuttavia, vi siete mai chiesto perché si festeggia con così tanta felicità e patriottismo? Cos’è successo nel 4 luglio di tantissimi anni fa da rimanere nella storia dell’America fino a oggi?
Vip americani, serie tv, film, libri, in qualsiasi media ci sia un personaggio americano, il 4 luglio il giorno dell’Indipendenza è almeno nominato. Tuttavia, un po’ come avviene con il Ringraziamento, per noi italiani che non festeggiamo queste ricorrenze ma che siamo degli accaniti fan dei prodotti americani, sorge della curiosità riguardo al cosa si festeggi realmente il 4 luglio. Ovviamente, per logica, sappiamo che è una festa di liberazione, di libertà, possiamo dire che da quel 4 luglio 1776 è iniziato quello che oggi come ai tempi si chiama American Dream.
Certo, adesso possiamo dire che l’American Dream non esiste più a causa degli evidenti problemi di razzismo di cui l’America si è macchiata negli ultimi 4 anni, tuttavia qualcuno continua a sognare, soprattutto chi cerca di sfondare nel campo dello spettacolo, ma per le persone che magari volevano solo cercare di creare una nuova vita, ormai la meta è cambiata. Chissà se Joe Biden riuscirà a riportare in vita l’American Dream, riportando l’America agli antichi splendori.
Cosa c’è da sapere sul giorno dell’Indipendenza
Cos’è successo il 4 luglio 1776
Qualche miglior modo di spiegare il giorno dell’Indipendenza se non aprendo un bel libro di storia e studiando quello che viveva l’america nel 1700? Ebbene, in quel secolo, più nello specifico nella seconda metà del XVIII secolo, le colonie britanniche situate nel Nord America erano in subbuglio. Certo, questi ultimi avevano dato un grande contributo per sconfiggere la Francia e i nativi americani nella guerra dei Sette anni, tuttavia i sudditi della Corona che si trovavano all’estero erano discriminati e sottomessi da severe imposizioni.
Cos’erano queste imposizioni? Principalmente pesanti tasse, obbligo di commerciare solo con la madrepatria, ma anche la Stamp Act (1756), che imponeva ai coloni di pagare un bollo per pubblicare giornali e atti stampati. Quest’ultima decisione, principalmente, contribuì a creare malcontento generale, che scaturì nel Boston Tea Party, la ribellione del 16 dicembre 1773 in cui degli americani vestiti da indiani d’America gettarono in mare delle casse di Thè destinate alla Gran Bretagna.
E a questo punto arriviamo al 1776, dopo anni di scontri e dibattiti, quando il 4 luglio di quell’anno viene redatta la Dichiarazione d’Indipendenza, giorno in cui nascono ufficialmente gli Stati Uniti d’America, liberi dalla Gran Bretagna e grazie a cui oggi si festeggia il giorno dell’Indipendenza. Il documento è stato firmato dai rappresentanti delle tredici colonie britanniche in America e non è stato accettato subito dagli inglesi, che fecero scoppiare la Rivoluzione America vinta poi dall’America grazie alla guida del generale George Washington, che sarebbe poi divenuto il primo presidente d’America.
Dichiarazione d’Indipendenza: chi la scrisse e chi la firmò
Facciamo subito una premessa: la dichiarazione d’Indipendenza non è stata scritta il 4 luglio, bensì il 2. Allora perché il giorno dell’Indipendenza si festeggia il 4 luglio? Perché il 4 luglio 1776 fu reso ufficiale nella Sala Congressi di Philadelphia, per cui la nascita ufficiale delle Nazioni Unite è il 4 luglio. A scrivere il documento furono Thomas Jefferson, John Adams, Benjamin Franklin, Robert R. Livingston e Roger Sherman, tutti nomi di persone importanti che sicuramente avete letto nei libri di storia almeno una volta.
Insieme a questi cinque padri fondatori, i rappresentanti delle colonie firmarono il documento per far sì che oggi il 4 luglio fosse ricordato con il giorno dell’Indipendenza. Inizialmente in USA c’erano solo 13 Stati, ed erano Carolina del Nord, Carolina del Sud, Connecticut, Delaware, Georgia, Maryland, Massachusetts, New Hampshire, New Jersey, New York (provincia), Pennsylvania, Rhode Island e Piantagioni di Providence e Virginia. Oggi, invece gli Stati Uniti contano ben 50 Stati.
Firmando la Dichiarazione dell’Indipendenza gli USA sarebbero divenuti la nazione più potente del mondo ma non solo. Le persone venivano cominciate a rispettare per principi di libertà e uguaglianza. Thomas Jefferson, che poi sarebbe divenuto il terzo Presidente d’America, disse: «Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità».
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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