Più di 70 artisti e altri partner hanno raccolto 2 milioni di euro con Scena Unita per aiutare i lavoratori dello spettacolo che in questo periodo di Covid-19 sono penalizzati. «Aveva senso che ci si spendessimo in prima persona. Tutti gli artisti che partecipano non prestano solo la loro immagine ma hanno donato», ha detto Fedez che ha organizzato l’iniziativa, supportato però da tanti altri amici e colleghi.
Fedez fa ancora parlare di sé e sempre in modo positivo, non per la figlia che sta per nascere, la piccola “Gennara”, ma sempre per dei fondi, per delle donazioni che questa volta riguardano un campo a lui molto vicino, quello della musica e degli artisti, che in questi tempi di pandemia non hanno la possibilità di emergere (a meno che tu non dica una frase irrispettosa e ignorante e qualcuno decida che può lucrare su e con te, ogni riferimento è puramente casuale).
Il fondo, che ha il patrocinio del Mibact, sarà gestito dall’organizzazione umanitaria italiana laica e indipendente Cesvi, insieme a La Musica che Gira e Musica Innovation Hub. A far partire questo fondo sono stati tanti artisti, tanti cantanti, alcuni più conosciuti di altri, di diverse età, generazioni di diversi generi musicali, ma che sono riusciti a mettere da parte qualsiasi diversità per un obiettivo comune: far ripartire la musica.
Insieme a loro, anche altri sponsor, brand o aziende, tra cui Amazon Prime Video che ha donato ben un milione di euro, Banca Intesa San Paolo 250 mila euro, e tante altre aziende o associazioni, anche che non c’entrano nulla con il campo della musica e dello spettacolo ma che hanno voluto aiutare comunque: Vera Lab dell’Estetista Cinica e Layla del brand di smalto per unghie con cui collabora Fedez.
Scena Unita: gli artisti che hanno collaborato con Fedez
Noi parliamo dei più di 70 artisti che hanno già aderito a questa bellissima iniziativa, ma chiunque potrà dare una propria mano anche in futuro, che siate artisti, aziende, persone con dei risparmi in più, persone che vogliono solo provare a dare una mano e ne hanno la possibilità. Nessuno è obbligato e nessuno delle persone che dona ci guadagna qualcosa, Scena Unita è un’associazione completamente no-profit.
«Ogni artista presente ha partecipato a questa iniziativa donando in prima persona. Grazie a tutti gli artisti e i brand che hanno deciso di supportare questa causa. Estendiamo l’appello a tutti gli artisti che vogliono dare una mano a questo grande progetto. Felice e orgoglioso di questa Scena Unita!», scrive Fedez.
Questi sono i nomi degli artisti che hanno già aderito a Scena Unita nelle ultime settimane in cui Fedez ha contattato chiunqueo quasi per poter raggiungere una buona cifra e che sono stati pubblicati sui vari profili dell’artista:
- Achille Lauro
- Alessandra Amoroso
- Amadeus
- Annalisa
- Arisa
- Baby K
- Beba
- Bianca Atzei
- Boro Boro
- Brunori Sas
- Calcutta
- Caparezza
- Cara
- Carl Brave
- Carlo Verdone
- Chiara Ferragni
- Chiara Galiazzo
- Claudio Baglioni
- Coez
- Colapesce
- Cosmo
- Dardust
- Dargen D’amico
- DJ Slait
- Elio e le storie Tese
- Elisa
- Emma Marrone
- Ermal Meta
- Ernia
- Eugenio in via di Gioia
- Fabrizio Moro
- Federica Abbate
- Federica Carta
- Fedez
- Fiorello
- Fred de Palma
- Gaia Gozzi
- Gemitaiz
- Ghali
- Gianna Nannini
- Gianni Morandi
- Gigi D’Alessio
- Gio Evan
- Giorgio Poi
- Giovanni Caccamo
- Guglielmo Scilla
- Hell Raton
- Il Volo
- J-ax
- Jack The Smoker
- Lazza
- Leon Faun
- Levante
- Lo stato sociale
- Lorella Boccia
- Low Kidd
- Madame
- Madman
- Mahmood
- Mannarino
- Manuel Agnelli
- Mara Sattei
- Maria De Filippi
- MezzoSangue
- Michele Bravi
- Michelle Hunziker
- Motta
- Myss Keta
- Nayt
- Niccolò Fabi
- Nitro
- Paolo Bonolis
- Pinguini Tattici Nucleari
- Priestess
- Rose Villain
- Rovere
- Sabrina Ferilli
- Senhit
- Seryo
- Shade
- Simona Molinari
- Tha Supreme
- Tommaso Paradiso
- Vasco Brondi
- Vegas Jones
- Young Miles
Scena Unita: il progetto
Il progetto di Scena Unita è stato presentato da Fedez ma anche da altri personaggi dello spettacolo, tra cui anche Gianni Morandi e Gianni Nannini, ma anche dai più apprezzati dai giovani come Calcutta e Achille Lauro. Il rapper di Milano, la mente del fondo, spiega che Scena Unita è
«l’unico grande fondo degli artisti insieme alle maestranza. Un’iniziativa di gruppo attraverso la quale sono stati raccolti due milioni di euro in appena due settimane.È un moto spontaneo di senso civico che ha una triplice valenza».
Il settore dello spettacolo è stato uno di quelli colpiti dal Coronavirus, soprattutto quello della musica che non coinvolge solo i cantanti e i musicisti ma anche i tecnici che si sono trovati a non avere più un lavoro poiché i concerti sono completamente off-limits. «È un’iniziativa di gruppo che dà senso di coesione in questo clima visivo. È una raccolta di fondi per le maestranze che lavorano ai nostri spettacoli», spiega ancora.
L’iniziativa ha avuto anche il patrocinio del ministero dei Beni culturali e ha come obiettivo quello di «agevolare l’apertura di un tavolo tecnico per la mappatura dei lavoratori». Gli artisti che ne fanno parte non sono lì per avere pubblicità o consensi, per la propria immagine, ma hanno donato loro stessi in prima persona, così come i partner. Banca Intesa ha persino in mente di creare un evento in streaming per l’occasione.
Fedez vuole aggiungere che questa «non è elemosina o carità, ma un atto dovuto da parte degli artisti».Alla conferenza erano presenti anche altri artisti, come Gianna Nannini che afferma:
«Sono qui perché sono garante di questo progetto. È molto importante far capire la situazione di queste persone che non sono solo senza lavoro, ma che devono anche cambiare lavoro. Non dobbiamo perdere le eccellenze. In un tour sono impiegate mediamente 70-90 persone».
Come Gianna, anche Gianni Morandi si unisce a Scena Unita:
«Sono contento che si passi a fare delle cose. Si parla di centinaia di migliaia di persone in difficoltà. Sono sicuro che da questo momento che la cosa crescerà. Il mondo non può vivere senza musica. Sono anni che cerchiamo di fare un sindacato, se ne parlava con Modugno con Villa. Non ci siamo riusciti perché nel nostro mondo c’è individualismo. Sta prendendo corpo il senso del collettivo. è un bel segnale».
Calcutta, come loro, dice la sua: «Spero che sia di ispirazione per altri settori questo sostenersi, venirsi incontro. In questo periodo questo modo può essere salvifico». Anche Achille Lauro non risparmia le parole: «Ricordiamoci che il nostro paese affonda le sue radici nella cultura e la musica è cultura. Credo che il nostro mercato debba essere ripensato, partendo dalle persone che ci lavorano».
Giovanni Caccamo descrive Scena Unita come una «catena di salvaggio», in modo da invitare chi ne ha la possibilità ad aiutare chi ne ha più bisogno, mentre secondo Manuel Agnelli quella di Scena Unita è una possibilità per andare dalle istituzione a ricordare che il mondo della musica e dello spettacolo esiste.
Come sono suddivisi i fondi
Al momento (perché siamo fiduciosi che aumentino) i 2 milioni di euro di Scena Unita saranno suddivisi in tre parti:
- 50% del ricavato andrà ai lavoratori dello spettacolo;
- 25% in attività formative;
- 25% in progetti per generare occasioni nel settore.
L’ultima parola spetta a Fedez, colui che ancora una volta si è mosso per aiutare gli altri, colui che riesce a sfruttare il proprio successo al meglio:
«L’obiettivo di questa presentazione è reclutare il maggior numero di artisti e partner possibili. I due milioni di euro raccolti sono solo il punto di partenza».
A noi non resta che dirgli grazie, e buona fortuna!
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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