Erasmus: com’è studiare all’estero?

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Oh sì, non pensate che, solo perché sono in Erasmus, io mi sia persa la settimana santa italiana. In realtà, lo ammetto: non sono riuscita a vedere tutte le puntate tutto perché ero così stanca che, non appena mi sdraiavo sul letto, massimo un’oretta e mi addormentavo. E Sanremo ormai dura troppo per i miei standard. Ma perché ero così stanca?

In realtà, questa seconda settimana in Erasmus non ho poi fatto un granché, per questo motivo questo articolo sarà un po’ scialbo e penso proprio che non lo spammerò neanche su Instagram. In fin dei conti, in questi giorni ci sono tantissime cose di cui parlare, per cui preferisco dedicarmi ad altri argomenti un po’ più seri.

La mia seconda settimana a Zadar: cosa significa studiare in Erasmus?

Poiché è stata davvero priva di eventi significanti, ve la racconterò anche senza paragrafi. Nella gran parte dei miei giorni ho preferito restare a casa, più che altro perché ho cominciato a studiare seriamente. Ho organizzato un piano di studi, ho realizzato quanti e quali esami sostenere e ho anche iniziato i miei corsi, per cui, vi parlo di questo: dare esami in Erasmus.

Questa settimana ho riprese a tradurre dal greco

Se volete sentirvi dire che in Erasmus gli esami sono più semplici, sì, è proprio così. Non so se sia perché il sistema scolastico in Italia sia davvero antico o perché semplicemente siamo in Erasmus e lo sanno anche i professori (io in Italia ho assistito a un esame di una ragazza Erasmus e le è stata letteralmente fatta una domanda su “come si studia nel tuo paese”: 27), ma qui in Croazia, a Zadar, è tutto diverso.

Partiamo dai professori: sono davvero degli angeli. Ti chiamano collega, alcuni ti chiamano per nome, ti chiedono come stai, ti danno il loro numero di telefono perché, in caso di bisogno, devi contattarli come meglio preferisci. Cercano di darti una mano in qualsiasi modo per farti sentire a casa. In Croazia in molti parlano italiano, quindi tanti mi hanno detto che, se mi sento più a mio agio, posso anche fare gli esami in italiano. Io comunque preferisco farli in inglese in modo da migliorare la mia padronanza con la lingua.

Gli esami sono più semplici perché c’è meno contenuto da studiare, ma anche meno CFU. Vi spiego meglio: in Italia ho un esame da 12 CFU. Qui il massimo che trovi sono 5 ETC, ma questo non significa che si studia di meno. Infatti, per convalidare un esame da 12 CFU dovrò sostenere 5 esami che hanno esattamente gli stessi contenuti. La cosa differente è che in Italia pretendono che tu dia tutto il carico di nozioni che probabilmente dimenticherai insieme, mentre qui lo suddividono in più esami in modo che lo studente si concentri su un argomento per volta (ad esempio, invece di studiare tutta la letteratura greca, studi prima Omero, poi l’ellenismo e così via).

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Io in una delle poche sere in cui sono uscita

E vale così con tutto. C’è anche da dire che i contenuti degli esami sono molti interessanti e attuali. Io studio lettere classiche e quindi i contenuti che studio sono antichi. Uno dei miei esami qui è uno che studia argomenti come la condizione della donna nell’Antica Roma e nell’Antica Grecia oppure come era visto il sesso. Argomenti che sono antichi quanto attuali e per questo è molto interessante. Diciamo che qui ti spronano a studiare e a dare il meglio di te. In Italia invece vogliono solo che tu sappia quei contenuti, non importa come.

Per quanto riguarda come vengono sostenuti gli esami, questo dipende. Ci sono degli esami che dovrò sostenere oralmente, altri invece prevedono la stesura di un saggio, la traduzione di un testo dal greco e dal latino con annessi commenti e analisi sintattica e, altri ancora, delle presentazioni in Power Point. Nella mia università ho dato al 90% gli esami oralmente, per questo sono molto curiosa di sapere come sarà sostenere gli esami in questo modo.

Questa è stata la mia seconda settimana in Erasmus: informarmi sull’Università di Zadar, conoscere un po’ di colleghi (ho trovato delle ragazze molto simpatiche con cui mi rispecchio tanto, finalmente!) e cominciare a far scoprire agli altri Erasmus cos’è la cucina italiana. Ho anche fatto tanta spesa e ho cominciato ad allenarmi con la mia personal trainer preferita!

Domenica sera abbiamo cucinato focaccia di patate, pasta al sugo, purè di patate e anche una crostata con la marmellata

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