
Emily in Paris: recensione della terza stagione

Finalmente abbiamo avuto l’occasione di vedere la terza stagione di Emily in Paris, dopo un anno di attesa! Nella seconda stagiona abbiamo visto la protagonista interpretata da Lily Collins costretta a prendere delle decisioni drastiche, in ambito lavorativo come in quello sentimentale, che non abbandonerà neanche in questa terza stagione. Nel trailer, infatti, Emily recita «per tutta la vita sono stata razionale. Ho preso una decisione sentimentale e mi si è ritorta contro». Ma cosa succede in questa stagione? Emily riuscirà a fare delle scelte?
Abbiamo già ampiamente parlato della trama di Emily in Paris (che abbiamo anche recensito in passato), ma per chi se lo fosse perso o per chi non lo ricordasse, facciamo un breve riassunto:
«La protagonista, Emily, è una giovane e ambiziosa direttrice di marketing. Decide di cogliere un’opportunità al volo e stravolgere la propria vita. Si trasferisce infatti a Parigi per un nuovo lavoro, entrando a far parte di un’importante società francese. L’idea è quella di riuscire a sfruttare al meglio il suo punto di vista americano, così da generare un ibrido delle due culture e proporre sul mercato qualcosa di nuovo e innovativo. Emily dovrà però destreggiarsi tra l’emozione e la difficoltà dell’ambientamento in una nuova città, gli ostacoli e le sfide della carriera che va dipanandosi dinanzi a lei e, ovviamente, amicizie e amori.»
Emily è una venticinquenne del midwest che si trova a Parigi per motivi lavorativi, ovvero rappresentare il punto di vista americano in una famosa agenzia di marketing francese. Nel frattempo, ovviamente stringe nuove amicizie, si innamora e, soprattutto, indossa degli outfit strepitosi. La protagonista è Lily Collins, accompagnata da Ashley Park e Kate Walsh, per il cast americano, mentre tra gli attori francesi troviamo Philippine Leroy Beaulieu, Lucas Bravo, Samuel Arnold, Camille Razat e Bruno Gouery.

Questo è il cast di Emily in Paris 2:
- Lily Collins: Emily
- Ashley Park: Mindy
- Philippine Leroy-Beaulieu: Sylvie
- Lucien Laviscount: Alfie
- Lucas Bravo: Gabriel
- Camille Razat: Cami
- Samuel Arnold: Luc
- Bruno Gouery: Julien
- William Abadie: Antoine Lambert
- Kate Walsh: Madeline
- Jeremy O. Harris: Gregory Elliot Dupree
- Arnaud Binard: Laurent G.
Cosa pensiamo di Emily in Paris 3
Divertente. Questa stagione di Emily in Paris ha al centro delle scelte, ma non solo per Emily. Tutte le sue amiche si trovano davanti a una scelta, che sia quella di cantare o no in un bel ristorante anche se potrebbe ferire il proprio fidanzato, oppure quella di scegliere fra il proprio fidanzato storico con cui hai appena concluso un pessimo periodo e un’affascinante artista appena conosciuta, che ti fa provare emozioni nuove. Scelte anche per le adulte, che si trovano a dover decidere se mettere o no da parte il proprio orgoglio, per la propria carriera.

In tutte queste scelte, Emily è brillante, almeno in ambito lavorativo. Nonostante nei primi episodi si trova un po’ in difficoltà sotto questo punto di vista, nonostante ad avere il piede in due scarpe è finita a restare scalza, è riuscita comunque a risalire e a ricostruirsi dalle ceneri una carriera, e questo fa tanto piacere perché vediamo una donna indipendente e soprattutto competente che si fa strada in un Paese che non è il suo, con tutte le difficoltà che possono esserci a causa della barriera linguistica. A proposito di ciò, in questa terza stagione di Emily in Paris c’è molto più francese, o è sembrato solo a me?
Non solo il personaggio interpretato da Lily Collins sembra aver preso molta più confidenza con la lingua (anche se stava per uccidere un cliente a causa di un’allergia ai funghi), ma in generali tutti gli attori francesi nel cast hanno più possibilità di parlare la propria lingua, e personalmente è piacevole e soprattutto più realistico. Se ci troviamo in Francia, è normale che si parli francese, e il bilinguismo della serie è certamente un plus, anche per un’italiana come me che di francese non capisce davvero nulla.
Cosa non ci piace, però? Certamente il fatto che abbiano cercato sin dal principio di separare Alfie ed Emily, che sinceramente a noi piacevano e anche troppo. Scusate, ma ormai Gabriel è acqua passata e, per quanto ci piaccia il suo personaggio, ormai siamo andati avanti. Gabriel deve stare con Camille, e se non starà con lui, troverà qualcun altro. A proposito di Camille, era davvero necessaria la svolta da eterocuriosa? Ha fatto così la drama queen per la storia di Gabriel ed Emily, e poi lo tradisce così? E soprattutto, continua a rinfacciare la storia, come se lei fosse innocente.

Parliamo poi di un personaggio meraviglioso che ci ha tanto piacere vedere in questa stagione: Mindy. Mindy, con la sua meravigliosa voce, con le sue esibizioni mozzafiato, con gli outfit da urlo, e anche lei con le sue scelte. Perché, ancora una volta, tutto ruota intorno a queste benedette scelte, soprattutto in ambito sentimentale. Benoit o Nacho? Scusate, team Benoit sempre, la chimica che c’è fra loro due non è niente a che fare con quella con Nacho, che sembra fin troppo viziato e figlio di papà.
Personaggio controverso, come sempre, è Sylvie. Non dico che ha retto la stagione, ma è davvero iconica. Il fatto che abbia sempre mantenuto la sua posizione e poi che riesca sempre a cadere in piedi. È terrificante ma adorabile allo stesso tempo. Personalmente ho trovato questa terza stagione di Emily in Paris molto bella e simpatica, alla pari delle precedenti se non persino migliore. Il colpo di scena finale, tuttavia, mi ha lasciata con il fiato sospeso e mi auguro che tutto torni a posto. Spero di vedere quanto prima la quarta, per continuare a seguire le avventure della nostra Emily.
it's time for my annual binge watch of Emily in Paris, also known as Sylvie in Parispic.twitter.com/4AXxAjCzNl
— muffin hemingway (@astaIavistaa) December 21, 2022
BUONGIORNO A TUTTX MA A EMILY COOPER UN PO' DI PIÙ #EmilyInParis pic.twitter.com/DlOOT3FgFN
— giorgia ☂︎ | IN FIERI (@crxwsfate) December 21, 2022
Qualcuno mi spiega perché la mia tl non è euforica per l'uscita di #emilyinparis quanto me? Questa comfort serie fantastica una boccata d'aria fresca assurda
— Malcontenta (@Malcontenta1) December 21, 2022
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
Instagram: @murderskitty
Potrebbe interessarti anche:
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty