Emanuela Orlandi: il fratello parla dei documenti inediti da Londra

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In un’intervista con SkyTG24, Pietro, fratello di Emanuela Orlandi, ha parlato di quello che gli fa credere che la sorella, ormai quarant’anni fa, fu rapita e portata a Londra. Al promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, ha portato una lettera datata 1993 in cui l’Arcivescovo di Canterbury invitava personalmente il cardinale Poletti, ai tempi Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore, «per discutere personalmente la situazione di Emanuela Orlandi di cui sono a conoscenza». Orlandi sarebbe anche sicuro dell’originalità della lettera.

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Parliamo brevissimamente del caso di Emanuela Orlandi e di come sembrasse che Papa Giovanni Paolo II, o meglio il Vaticano, fosse coinvolto nell’insabbiamento del caso. Ancora oggi il nome di Emanuela è un po’ un tabù nel Vaticano, il primo Papa a pronunciare il suo nome è Francesco, che disse ai familiari che la ragazza è in cielo: «Dopo gli anni di silenzio di Ratzinger, soltanto sentire il nome di Emanuela pronunciato da un Papa è stata una cosa forte». Quando Papa Benedetto XVI morì, Pietro Orlandi disse che «Ratzinger, come il suo predecessore, è rimasto in silenzio fino alla morte».

Sul caso di Emanuela Orlandi ci sono state diverse ipotesi, dall’allontanamento volontario da casa all’attentato a Giovanni Paolo II, dallo scandalo IOR e il caso Calvi alla Banda della Magliana, finendo con la pedofilia. Tuttavia, non sappiamo quale di queste teorie sia quella che cela la verità. Il caso è stato anche collegato alla scomparsa di Mirella Gregori, una quindicenne scomparsa il 7 maggio dello stesso anno a Roma. Nessuna delle due è stata mai ritrovata. Ma per Papa Giovanni Paolo II la questione è ancora più complessa, perché è anche stato accusato di aver coperto degli abusi su minori da parte del clero polacco.

In più, ultimamente è anche attaccato a causa di un documentario investigativo e pubblicato da TVN emittente indipendente che non ha paura di criticare il governo conservatore polacco e tutte le sue discutibili scelte, in cui si sosteneva che il Papa polacco avesse coperto degli abusi sessuali su minori che coinvolgevano il clero nella sua nativa Polonia prima della sua elezione a pontefice. A ciò si aggiunge anche un libro di un giornalista olandese, Ekke Overbeek, in cui si affermano le stesse accuse. Si riuscirà mai ad avere giustizia per la scomparsa di una minorenne?

Emanuela Orlandi è stata portata a Londra?

Pietro Orlandi ha parlato di una lettera inedita del 1993 (quindi dieci anni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi) in cui l’Arcivescovo di Canterbury scrive al Cardinale Poletti parlando esplicitamente del rapimento della ragazza: «Ho motivo di credere che sia stata portata là. Di questa lettera ho abbastanza la certezza che sia autentica», ha spiegato l’uomo. Quello che lo portano a pensare che sia autentico è che la lettera «è del 1993, quando Poletti non era già più vicario di Roma, ma era Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore. La lettera viene intestata proprio a questo nome».

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In più, spiega che «la cosa strana è che viene spedita in quel luogo a Londra che fa riferimento anche ai cinque fogli: Clapham Road». Il riferimento è a un documento di cinque pagine emerso nel 1998 in cui il cardinale Lorenzo Antonetti scriveva ai monsignori Giovanni Battista Re (ai tempi sostituto per gli Affari generali della segreteria di Stato della Santa Sede) e Jean-Louis Tauran (segretario per i rapporti con gli Stati) per il «resoconto sommario delle spese sostenute dallo stato città del vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi». Si menzionavano anche delle «rette vitto e alloggio 176 Chapman Road Londra».

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Riguardo alla lettera del 1993, questo è il testo: «Cara Eminenza, sapendo che sarà per qualche giorno qui a Londra, mi sento in dovere di invitarla a farmi visita nei prossimi giorni per discutere personalmente la situazione di Emanuela Orlandi di cui sono a conoscenza. Dopo anni di corrispondenza, penso sia giusto discutere di una situazione di tale importanza personalmente. Mi faccia sapere se può servirle un traduttore personale o se nel caso la porterà con lei. Attendo la sua risposta nei prossimi giorni».

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