Elon Musk e il declino di Tesla: come le sue scelte stanno danneggiando l’azienda

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Negli ultimi mesi, Elon Musk, il visionario imprenditore dietro Tesla, SpaceX e altre iniziative, ha assunto un ruolo politico di rilievo come capo del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) sotto l’amministrazione del presidente Trump, che ha seguito per tutta la campagna elettorale fino all’elezione, permettendogli di tornare su Twitter/X dopo il ban in seguito all’attacco a Capitol Hill. Tuttavia, questa nuova posizione e le sue recenti azioni hanno sollevato preoccupazioni riguardo al loro impatto negativo su Tesla, sia in termini di performance finanziaria che di percezione pubblica.

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FILE PHOTO: U.S. President-elect Donald Trump and Elon Musk watch the launch of the sixth test flight of the SpaceX Starship rocket in Brownsville, Texas, U.S., November 19, 2024. Brandon Bell/Pool via REUTERS/File Photo

Il coinvolgimento di Musk in politica ha coinciso con una significativa flessione del valore delle azioni di Tesla. Recentemente, le azioni dell’azienda hanno subito un calo del 15% in una sola settimana, segnando la più grande diminuzione degli ultimi cinque anni e traducendosi in una perdita di 30 miliardi di dollari. Di conseguenza, il patrimonio netto di Musk è sceso di oltre 100 miliardi di dollari, attestandosi a 319,6 miliardi. Gli analisti attribuiscono questo declino all’eccessivo coinvolgimento di Musk in attività politiche, che ha danneggiato la reputazione di Tesla e compromesso le relazioni nei mercati internazionali.

Elon Musk e Tesla: proteste e boicottaggi

Le scelte politiche di Musk hanno scatenato reazioni avverse tra i consumatori e il pubblico in generale. A San Francisco, sono apparsi manifesti che invitano i proprietari di Tesla a vendere le loro auto in segno di protesta contro le posizioni politiche di Musk. Questi manifesti mostrano immagini provocatorie, tra cui Musk che fa un saluto nazista e riferimenti alle proteste di Piazza Tiananmen, suscitando intense discussioni online.

Mentre alcuni sostengono che colpire i proprietari di Tesla sia un modo per ridurre l’influenza di Musk, altri ritengono ingiusto prendere di mira individui che hanno acquistato le auto per motivi ambientali. Inoltre, celebrità come Jimmy Kimmel hanno pubblicamente criticato Musk, suggerendo ironicamente che potrebbe dover licenziare se stesso a causa delle scarse performance di Tesla.

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La gestione di Musk è stata oggetto di critiche per possibili conflitti di interesse. Ad esempio, la sua nuova iniziativa, xAI, ha assunto diversi dipendenti da Tesla e ha ricevuto migliaia di processori Nvidia originariamente destinati a Tesla. Inoltre, sono in corso discussioni su un accordo in cui xAI otterrebbe una quota dei ricavi futuri di Tesla per la concessione in licenza dei suoi modelli di intelligenza artificiale. Questi sviluppi sollevano preoccupazioni sulla possibilità che Musk stia distogliendo risorse da Tesla per favorire altre sue imprese, a scapito degli investitori di Tesla.

Lo stile di leadership di Musk è spesso descritto come micromanagement estremo, con una gestione autocratica e una tendenza a fissare obiettivi ambiziosi e scadenze irrealistiche. È noto per comunicare direttamente con i dipendenti tramite email di massa e per aspettarsi settimane lavorative molto lunghe. Questo approccio ha portato a critiche riguardo al suo comportamento imprevedibile e alla gestione del personale, con episodi di licenziamenti impulsivi e cambiamenti di direzione aziendale basati su tendenze dei social media.

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Il comportamento recente di Elon Musk, caratterizzato da un coinvolgimento politico attivo e da decisioni aziendali controverse, sembra avere un impatto negativo su Tesla. Il calo del valore delle azioni, le proteste dei consumatori e le preoccupazioni riguardo a conflitti di interesse sollevano interrogativi sulla capacità di Musk di gestire efficacemente le sue numerose imprese senza compromettere la stabilità e la reputazione di Tesla. Per invertire questa tendenza, potrebbe essere necessario un riallineamento delle priorità e una maggiore attenzione alla gestione interna dell’azienda.

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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