Quest’estate vi abbiamo parlato della legge contro i media in Polonia, contro cui diversi cittadini hanno manifestato a lungo. Proprio in seguito a queste manifestazioni, il presidente Andrzej Duda, nonostante l’approvazione da parte del Parlamento il 17 dicembre e nonostante sia stato proprio il suo partito a volere la legge, ha deciso di porre il veto su quest’ultima, per cui adesso le possibilità che entri in vigore sono davvero basse. La legge è stata da sempre molto criticata, poiché si riteneva che fosse proprio contro la TVN, una rete contro il governo polacco.
Mentre molte trasmissioni cercano sempre di essere dalla parte del governo in Polonia, la TVN, rete televisiva generalista polacca appartenente a Grupa ITI, integrato in Discovery e, per questo, programma statunitense, non si è mai fatto troppi problemi a raccontare le cose per come stanno, senza cercare di far passare il governo come buono ma descrivendo le cose per come stanno, buone o cattive che fossero. TVN, quindi, a differenza delle altre trasmissioni, è molto critica verso il governo, e quindi quest’ultimo ha cercato di farla fuori.
Nell’art. 35 del disegno di legge si stabilisce che la licenza di radiodiffusione in Polonia può essere concessa solo a un ente straniero la cui sede legale o il luogo di residenza permanente si trovi all’interno dello spazio economico europeo. In poche parole, vuole buttar fuori dalle reti televisive polacche la TVN, solo perché non è filo-Dudiana. Il governo, però, l’aveva giustificata dicendo di voler proteggere i media polacchi da investitori russi, cinesi o arabi.
La legge era stata poi approvata dalla Camera Bassa (Sejm) lo scorso agosto, sebbene comunque abbia avuto difficoltà per la maggioranza. A settembre poi il Senato, dove l’opposizione è la maggioranza, l’ha respinta e quindi è tornata alla Camera il 17 dicembre, dove è stata approvata in via definitiva con 229 voti favorevoli, 212 contrari e 11 astenuti. Serviva quindi, a questo punto, solo la firma del presidente della Repubblica, Andrzej Duda, che però ha deciso di porre il veto.
Duda contro la legge sui media polacca
«Ho posto il veto. Dobbiamo regolamentare il mercato con le imprese straniere presenti sul mercato polacco. È necessario. Ma va fatto bene, senza aggiungere all’ultimo momento emendamenti in contrasto con la legge e le norme costituzionali, senza infastidire i nostri cittadini», ha detto il presidente Duda in un annuncio televisivo dopo che la legge contro i media era stata criticata non solo in Polonia ma anche da parte degli Stati Uniti, poiché Discovery è un programma statunitense.
Tuttavia, non pensate che la situazione si sia conclusa, perché secondo la Costituzione polacca, il Parlamento può anche respingere il veto del presidente se riesce a raggiungere i 3/5 dei voti dell’assemblea. Al momento, però, non sembra una possibilità poiché la maggioranza di governo non ha questo numero di deputati, e lo abbiamo notato anche dai voti ad agosto. In più, non converrebbe neanche, considerando che tantissimi cittadini si sono detti contrari alla legge.
«Questa legge è una dichiarazione di guerra contro gli Stati Uniti perché esproprierà o almeno costringerà gli americani a vendere una grande società di media che TVN è senza dubbio», aveva detto a Onet Juliusz Braun, ex capo del National Broadcasting Council e membro del National Media Council. Il presidente del PiS, invece, aveva detto nel 2020 che «i media in Polonia dovrebbero essere polacchi», facendo proprio riferimento a TVN che sin dal principio ha criticato anche Andrzej Duda, che era stato appena eletto Presidente.
La carica d’affari degli Stati Uniti a Varsavia Bix Aliu scrisse su Twitter: «Gli Stati Uniti hanno osservato il processo di licenza TVN e la nuova legislazione proposta con crescente preoccupazione. TVN è stata una parte essenziale del panorama mediatico polacco per oltre 20 anni». Il vicepresidente della Commissione Europa, Věra Jourová, twittò, invece: «Il nuovo disegno di legge polacca sulle concessioni radiotelevisive è un altro segnale preoccupante per la libertà e il pluralismo dei media nel Paese. Seguiamo da vicino la situazione relativa a TVN24 la cui licenza non è stata ancora rinnovata».
Adesso non ci resta che attendere e sperare che questa situazione in Polonia si risolva al meglio, perché la Polonia di problemi umanitari da affrontare ne ha già parecchi.
Poland's President Duda has vetoed PiS's controversial media law recently passed by the parliament. The law targeted a private TV station critical of the government (by potentially forcing a change of ownership). Only an unattainable majority of 3/5 can overturn the veto.
— Stanley Bill (@StanleySBill) December 27, 2021
Giulia, 24 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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