David Manzheley: al “baccanale” gay anche sovranisti polacchi

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Avrete sicuramente sentito parlare di Joszef Szajer, l’eurodeputato molto fedele all’omofobo Orbán che, sebbene siamo in una pandemia globale, ha preso la decisione di partecipare a un rapporto di gruppo gay con ben 25 uomini. Secondo David Manzheley, l’organizzatore di questo party, non ci sarebbe stato solo lui di persone importanti, ma anche dei politici polacchi del PiS, il partito di estrema destra apertamente omofobo.

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Fonte: globalist

Facciamo un passo indietro. In primis, parliamo di Joszef Szajer, che nel 2010 ha partecipato, pensate un po’, alla riscrittura della Costituzione ungherese in protezione «dell’istituzione del matrimonio come unione di uomo e donna», insomma una sorta di Carta della Famiglia (eterosessuale) polacca, stilata però la scorsa estate. Diciamo che Ungheria e Polonia, per quanto riguarda i diritti delle persone omosessuali, sono sulla stessa barca. E, sembra, anche per quanto concerne i rapporti.

In ogni caso, Joszef Szajer ha chiesto scusa per aver violato le restrizioni del Covid-19 e, dopo aver tentato di scappare calandosi giù da una grondaia e ferendosi le mani (nel suo zaino è anche stata trovata dell’ecstasy ma lui riferisce che non era di sua proprietà e che qualcuno gliela avrà messa di nascosto), chiede di essere giudicato «alla luce di 30 anni di lavoro duro e dedicato. Il passo falso è di natura strettamente personale, ne sono io il solo responsabile, e chiedo a tutti di non estenderlo alla mia patria o alla mia comunità politica».

A confermare questa vicenda è stato anche Darren McCaffrey su Twitter, riferendo anche che l’ormai ex politico si è dimesso.

Le dichiarazioni di David Manzheley su Joszef Szajer

Se pensate però che questa storia sia finita con le sue dimissioni, vi sbagliate di grosso, perché David Manzheley, ovvero l’organizzatore del party con 25 uomini, ha riferito alla testata polacca Onet che Joszef Szajer non era nuovo nell’organizzare questi festini, che spesso avvenivano a casa sua. Ma la bomba che ha sganciato è stata che, in questi baccanali, erano presenti anche esponenti del PiS (Prawo i Sprawiedlywosc, cioè Diritto e Giusitizia)

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Fonte: opinio juris

Per chi non conoscesse il PiS, spendiamo due parole: è il partito di estrema destra della Polonia, il partito del Presidente Andrzej Duda, il partito che sostiene che l’omosessualità sia solo un’ideologia, che sostiene che gli omosessuali non devono avere gli stessi diritti degli eterosessuali, i cui sostenitori sono cattolici estremisti e omofobi. Insomma, avete capito che genere di persone.

David Manzheley avrebbe allora riferito che lui organizza «questi festini da un paio d’anni, polacchi e ungheresi sono tra gli ospiti più frequenti. All’ultimo festino c’erano esponenti polacchi, non europarlamentari ma con incarichi importanti al parlamento nazionale o nel governo.» Ma non mancano anche politici francesi, svizzeri, olandesi e dei Paesi Bassi e Lussemburgo, insieme agli ucraini, altra popolazione che soffre molto d’omofobia.

Inutile dire che, al momento, David Manzheley ha un mandato di cattura sulla propria testa in Polonia, ma non per queste affermazioni ma per un reato di frode, di cui avrebbe peccato mentre si trovava a Wadowice. Più volte, però, il 29enne avrebbe riferito che non era lui ma un’altra persona. Non si sa molto sulla vicenda. Quello che sappiamo per certo è che qualcuno fa il cattivo visobuon gioco (perché uno che si definisce omofobo, non può fare il buon viso, ma considerando lo Stato, è costretto ad agire così per aver successo).

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Fonte: dagospia

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