Mascherina e Green Pass: parla Guido Rasi, ex direttore dell’Ema

Condividi

In un’intervista con Il Giornale, Guido Rasi, ex direttore dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), ha parlato di mascherine obbligatorie e Green Pass, cominciando a dare una possibile data per quando potremo dire addio alle mascherine anche in alcune situazioni come, ad esempio, a scuola, così come anche del Green Pass che, come ha sottolineato, se il virus cesserà di circolare grazie alle vaccinazioni, non dovrebbe neanche più essere necessario. Vediamo nel dettaglio le sue parole.

covid-19-green-pass-mascherine-opinioni
Fonte: FreePik

Ieri in Italia sono stati registrati 53.662 nuovi contagi, con 314 morti. Dei numeri che dimostrano come il Covid-19, piano piano, continui a ritirarsi e a fare non solo meno vittime ma anche meno positivi e, considerando che negli ultimi mesi abbiamo persino toccato i 200k casi giornalieri, non è un dato da poco. Per questi numeri, ovviamente, vanno ringraziati gli italiani con senso civile che si sono vaccinati, facendo calare le morti, e che hanno rispettato le restrizioni che sono state imposte.

Ovviamente in molti si chiedono come mai l’Italia non abbia ancora fatto il passo avanti che all’estero è stato già fatto: perché dobbiamo continuare a indossare la mascherina? Perché dobbiamo mostrare il Green Pass? All’estero, infatti, le persone cominciano a respirare quell’aria di normalità tanto bramata anche qui in Italia, ma che potrebbe arrivare a breve. D’altronde ricordiamo che nel periodo primaverile ed estivo, ogni anno da quando abbiamo il Covid-19, le restrizioni sono state sempre tolte e i contagi sono scesi. Dobbiamo solo sperare di non ricominciare il circolo vizioso in cui siamo entrati nel 2020.

Green Pass e mascherine: le opinioni di Guido Rasi

«I tempi sono ragionevolmente maturi per alleggerire i divieti. Il decremento dei contagi è veloce ed è giusto sollevare progressivamente tutte le misure restrittive. Tra qualche settimana molte non avranno più una logica»: così ha commentato il professor Guido Rasi, ex direttore di Ema, la decisione del governo di toglierci la mascherina al cinema a partire dal 10 marzo. Tra qualche settimana perché «dobbiamo prima svuotare gli ospedali», mettendo in evidenzia le più di mille persone in terapia intensiva e i 14mila ricoverati. Di questi «il 70% non è vaccinato».

covid-19-green-pass-mascherine-opinioni
Fonte: FreePik

Quando poi gli viene fatto notare che all’estero ci sono meno vaccinati come meno restrizioni, fa notare che «è il momento di approfittare dell’ottima campagna vaccinale. Oltre al 91% della popolazione immunizzata over 12, vanno aggiunti almeno 7 milioni di italiani che si sono infettati con Omicron e sono immunizzati: i due eventi ci mettono nella condizione, in una o due settimane, di sollevare moltissime misure». «La mascherina, come barriera fisica, mantiene una grossa importanza nei trasporti e nei luoghi di assembramento. Gli italiani hanno buon senso e sanno bene dove usarla e dove no».

Tuttavia, diverso è per gli studenti, che sono ancora costretti a indossarla per sei ore al giorno (tuttavia, al momento, agli studenti importa più di non morire in alternanza scuola-lavoro rispetto a indossare una semplice mascherina), soprattutto tenendo in considerazione che c’è stata una massiva circolazione dei virus tra i giovani bisogna valutare seriamente se è ancora opportuno l’obbligo in classe. È indubbio che lì crea disagio soprattutto con la bella stagione e come barriera diventa meno indispensabile. Se i numeri continuano a calare così velocemente da metà marzo è ragionevole pensare di farla togliere a lezione», commenta il professore.

Riguardo all’obbligo vaccinale, ritiene che ormai «non convincerà la componente della popolazione contraria al vaccino per ideologia. Siamo dinnanzi a uno zoccolo duro, per fortuna minoritario, che sta già beneficiando della situazione positiva creata da chi ha fatto il proprio dovere di cittadino». «Io credo che fino al 10-15 marzo, finché non si svuotano i reparti, ogni vaccino fatto contribuisce a una riduzione del rischio di circolazione del virus. Ma se il virus non circolasse più non ha senso tenere l’obbligo del green pass, anche per gli over 50. Va archiviato sperando che non ce ne sia più bisogno».

covid-19-green-pass-mascherine-opinioni
Fonte: FreePik

Infine, ritiene che non ci sia alcuna fretta per la quarta dose di cui si inizia a parlare negli ultimi giorni, questo perché «abbiamo quattro-sei mesi per decidere. In estate sarà più chiaro se servirà un richiamo annuale per tutti o per alcune categorie a rischio e con quale vaccino. Ci proteggerà dalla malattia ma non dall’infezione, cercare di frenare il contagio è un lavoro inutile per questo tipo di virus». Insomma, il Covid-19 esiste ancora anche se cominciamo a sconfiggerlo, ma questo non significa che dobbiamo dimenticare come indossare una mascherina.

Non perderti le nostre news!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.