In questo episodio di “Una Tazza D’horror” vogliamo raccontarvi una storia, la storia della Chiesa dei fantasmi, spettrale scenario della tragica esperienza che ha colpito la città di Lukova, in Repubblica Ceca.
La Chiesa dei fantasmi in Repubblica Ceca
Costruita nel 1352, la Chiesa di Saint-Georges si erige nel centro della piccola città di Lukova, situato a nord-ovest della Boemia, in Repubblica Ceca. Di recente ristrutturazione, la chiesa è riuscita a sopravvivere alle due Guerre Mondiali, oltre ai danni delle intemperie. Purtroppo nel corso degli anni il luogo è rimasto vittima di atti vandalici, che hanno deturpato l’immagine già sfiorita della chiesa, rimasto per i fedeli della zona luogo di culto fino a quel fatidico 1968.
Il villaggio di Lukova, però, non era in possesso delle risorse economiche per eseguire lavori di ristrutturazione nella struttura, rimasta in piedi sì, ma comunque logorata dal tempo. Purtroppo tale situazione divenne fatale, proprio quando nel 1968, durante la celebrazione di un funerale, il tetto della chiesa crollò su 32 fedeli, riuniti per assistere alla funzione. Nessuno riuscì a salvarsi. In seguito all’incidente di quel lontano settembre del ’68, la struttura venne chiusa, e la chiesa di epoca medievale iniziò a mutare agli occhi dei paesani.
Si crede, infatti, che quando la morte contamina un luogo sacro, esso diventi maledetto. La popolazione locale era alquanto superstiziosa, molti avevano paura anche solo a camminare in prossimità della chiesa, convinti che fossero accaduti strani incidenti a coloro che avevano avuto l’ardire di girovagare per quelle aree. Tutto questo fomentato da una strana foschia, la quale calò ogni notte a seguito dell’incidente, per alcune settimane, capace di fornire al luogo un aspetto ancora più inquietante.
In realtà, il tempo aveva già contribuito a rendere tetra la chiesa decadente, l’incidente del ’68 fu solo l’ultimo capitolo – o forse un nuovo inizio. Stiamo parlando di una delle più povere zone della Repubblica Ceca, priva dei fondi necessari per ristrutturare l’edificio sacro (o maledetto che fosse).
Difficile pensare anche ad un restauro, quando i fedeli non avevano intenzione di avvicinarsi più del necessario a quel luogo spettrale. Il parroco del posto provò a convincere i credenti a tenere messa nel giardino situato sul retro della chiesa, ma l’esperienza fu fallimentare, sia per il freddo che ormai si era fatto insostenibile nel pieno inverno, sia per la paura. C’è ancora chi oggi sostiene di aver sentito lamenti provenire dalla struttura, capace di trasmettere una sensazione da brividi.
Ma questa storia si trasformò in una nuova possibilità per Lukova. Una volta diffusa la storia del tragico incidente e della maledizione che sembrava essersi abbattuta sulla chiesa, i più curiosi e coraggiosi vollero avventurarsi alla scoperta di questo posto, iniziando a portare turisti temerari negli anni 2000. L’edificio era rimasto abbandonato da quarant’anni, ma poteva tornare in vita.
Il vero successo di questo luogo fu l’inventiva dell’artista Jakub Hadrava. Nel 2014, Hadrava si offrì di realizzare un’opera d’arte in memoria dell’incidente, realizzando 32 statue in gesso, poste all’interno della chiesa in una composizione terrificante, capace però anche di trasmettere pace e armonia. Le figure rappresentano l’atto della preghiera in cui le 32 vittime ignare si sarebbero trovate prima del fatale crollo, ma assumono un duplice significato come omaggio alle famiglie dei tedeschi dei monti Sudeti che hanno vissuto nelle zone limitrofe ancora prima della Seconda Guerra Mondiale, i quali si recavano ancora in quella piccola chiesa per udire messa.
Fondamentale sottolineare come l’opera di Hadrava riuscì ad attirare ancora più turisti, ma soprattutto ha permesso di raccogliere il denaro necessario per restaurare la chiesa e renderla nuovamente adatta al servizio di luogo sacro dal 2015.
Nonostante le nuove “presenze” che abitano la Chiesa di Saint-Georges, c’è ancora chi si dimostra timoroso ad entrare in questo luogo sacro, memore della storia che lo riguarda.
Giulia, Giu per chiunque. 20 anni. Studentessa di lettere e fonte di stress a tempo pieno. Mi diletto nello scrivere di ogni (ma soprattutto di F1) e amo imparare. Instagram: @ xoxgiu
