Matteo Di Pietro dei The Borderline è agli arresti domiciliari

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Giovedì mattina, nove giorni dopo l’incidente stradale a Casal Palocco che ha causato la morte del piccolo Manuel, sono stati eseguiti gli arresti domiciliari nei confronti di Matteo Di Pietro, il giovane youtuber di 20 anni che era al volante del SUV Lamborghini che ha travolto la Smart della madre del bambino in via di Macchia Saponara, uccidendo il piccolo di cinque anni. I carabinieri e i vigili urbani hanno eseguito il provvedimento su ordine del giudice per le indagini preliminari (GIP), che ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri. Al momento, non sembrano essere stati presi provvedimenti nei confronti degli altri quattro ragazzi appartenenti al gruppo dei The Borderline.

Le prime informazioni raccolte indicano che la Smart, con la madre e i bambini a bordo, stava viaggiando lungo via di Macchia Saponara proveniente dalla Colombo. Al contrario, il SUV Lamborghini si stava muovendo nella direzione opposta. Gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale del Gruppo X Mare sono giunti prontamente sul luogo dell’incidente. Appena arrivati, hanno avviato le procedure standard di rilievo al fine di comprendere l’esatta dinamica dell’incidente e stabilire eventuali responsabilità relative all’accaduto. Al momento, non sono ancora disponibili informazioni definite riguardo a quanto effettivamente accaduto.

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Il padre di un compagno di scuola di Manuel, il bambino che ha perso la vita, ha raccontato su Fanpage che i The Borderline sono rimasti tranquilli per quattro ore senza versare neanche una lacrima. Ha definito la situazione scandalosa e ha affermato che uno dei genitori della scuola li ha visti mentre stavano ancora facendo un video. Questo genitore si è avvicinato e ha chiesto loro cosa stessero facendo, esprimendo la sua incredulità sul fatto che stessero registrando un video mentre c’era un bambino a terra che stava morendo.

I The Borderline hanno annunciato sui social che avrebbero smesso di pubblicare video: «I The Borderline esprimono alla famiglia il massimo, sincero e più profondo dolore. Quanto accaduto ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita, nulla potrà mai più essere come prima. L’idea di The Borderline era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano. La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso. Pertanto, il gruppo The Borderline interrompe ogni attività con quest’ultimo messaggio. Il nostro pensiero è solo per Manuel». YouTube poi ha tolto la monetizzazione ai video.

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Matteo Di Pietro dei The Borderline è ai domiciliari

Il provvedimento cautelare nei confronti del ventenne Matteo Di Pietro, ritenuto uno dei principali leader del gruppo di ragazzi responsabili della creazione di “The Borderline”, attualmente sospeso dagli stessi organizzatori (e con i guadagni pubblicitari bloccati da YouTube), è stato adottato a seguito del peggioramento della sua posizione emersa durante gli ultimi accertamenti investigativi condotti dai carabinieri in collaborazione con la polizia municipale. Infatti, era già risultato positivo alla cannabis, ma adesso si faranno altri test per comprendere quando ha assunto la sostanza, se il giorno prima, poco prima o durante la guida.

In più, durante le indagini, al giovane è stato contestato il grave superamento del limite di velocità nella via di Macchia Saponara, che ammonta solamente a 30 km/h. Inoltre, è stato evidenziato che il tratto stradale includeva delle strisce pedonali che avrebbero richiesto comunque una riduzione della velocità. È importante notare che diversi testimoni, tra cui un autista dell’Atac, hanno riferito di essere stati sorpassati dalla Lamborghini guidata dal ventenne prima che questa si schiantasse contro la Smart della madre del bambino, la quale stava effettuando una svolta a sinistra.

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Al momento, è mantenuto il massimo riserbo su questo punto, ma non si esclude che l’arresto di Di Pietro sia stato effettuato in seguito ai risultati delle indagini sui video registrati con telefoni cellulari e altri dispositivi, inclusi le telecamere GoPro, che potrebbero essere stati girati a bordo del SUV prima dell’incidente. Questi indizi potrebbero essere affiancati anche dal pericolo di fuga, che è stato preso in considerazione nei confronti del giovane. A Fanpage, l’avvocato Francesco Consalvi, ha comunque smentito tutte le notizie sul fatto che i The Borderline fossero scappati all’estero:

«Non ho informazioni sul resto del gruppo ma posso solo affermare che Matteo è in Italia e che è a disposizione dell’autorità giudiziaria. In questo momento bisogna avere rispetto per la famiglia del piccolo. Matteo è distrutto e si unisce al dolore della famiglia del bimbo deceduto. Non si dà pace, non ci si può rendere conto di come sta vivendo questo momento anche a causa della gogna mediatica che lo ha travolto».

Le indagini sono ancora in corso per determinare se ci siano contestazioni anche nei confronti degli altri tre membri del gruppo di youtuber che si trovavano sulla Lamborghini. È importante notare che, in quanto neopatentato con meno di tre anni di esperienza alla guida, Di Pietro avrebbe dovuto rispettare il limite di velocità di 90 km/h per il veicolo. Per l’accusa, il giovane stava andando almeno a 110km/h, sebbene il suo avvocato abbia parlato di una velocità compresa tra i 60 e gli 80 km/h.

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