Quando eravamo bambini, i nostri genitori o i nostri nonni ci hanno raccontato storie per spaventarci. I protagonisti erano lupi mannari, vampiri, orchi cattivi e streghe malvagie. Ma dietro quest’ultime c’è una storia tragica in cui hanno perso la vita troppe persone, tra cui anche bambine. E quale giornata migliore per ricordarle di quella in cui più persone vennero giustiziate per stregoneria?
Se oggi pensiamo a streghe, pensiamo alle Winx, alle Witch, a Sabrina vita da strega (o la variante Netflix Le terrificanti avventure di Sabrina) o a Harry Potter, poiché in questo secolo è più diffusa l’idea distrega buona che di strega cattiva come veniva vista, ad esempio, la matrigna di Biancaneve o in qualsiasi fiaba Disney o dei fratelli Grimm.
Tuttavia, dietro i cartoni, le serie tv e le fiabe, c’è una sera e propria storia reale, e non fatevi prendere dall’ansia: «stai dicendo che le streghe sono davvero esistite?». No, assolutamente no, in realtà bastava davvero poco per essere accusata di stregoneria, e Salem fu una delle location dove ci furono più incriminazioni per stregoneria.
Perché le donne erano accusate di essere streghe
Ho parlato di donne perché di 144 accusati di stregoneria di Salem, 106 erano donne, per cui è più facile pensare a una donna strega che a un uomo stregone, ma c’erano anche degli stregoni maschi.
E adesso vediamo quali erano le caratteristiche necessarie per venire accusati di essere delle streghe:
- Essere una donna: come ho appena scritto, se eri una donna avevi più possibilità di essere accusata di stregoneria e, ancora oggi, le donne vengono chiamatestreghe se fanno qualcosa chenon si addice a una donna;
- Avere latte o burro scaduti/andati a male: no, non avete letto male, se avevi in casa latte o burro andati a mare, c’era una grande probabilità che tu fossi una strega;
- Avere un neo strano, una voglia o un terzo capezzolo: questa era una delle accuse peggiori, poiché avere nei, voglie o terzi capezzoli implicava essere denudata davanti a tutti, creando quindi un grande disagio;
- Avere rapporti fuori dal matrimonio: rimanere incinta senza essere sposata era segno di essere una strega;
- Povertà: molte delle donne accusate di stregoneria erano senzatetto o mendicanti che non avevano la possibilità di difendersi, per cui venivano spesso accusati;
- Essere una bambina: le bambine non erano esonerate dai processi e, spesso, venivano accusate e molte affermavano anche di esserlo, anche se, probabilmente, non comprendevano al 100% le proprie parole;
- Essere anziana e non socievole: se pensiamo a una strega, pensiamo a un’anziana che sta sempre per le sue, ignorando le persone e creando incantesimi per questioni malvagie, e infatti se eri un’anziana e poco socievole, c’erano alte probabilità che tu fossi accusata di essere una strega;
- Provare a fare delle previsioni: non pensatela come una donna che dice che il mondo sarebbe finito in tot anni, poiché le previsioni potevano anche essere “indovinare” qualcosa, come se fosse una sfida.
Questi dati sono stati accertati da testimonianze, infatti abbiamo nomi e cognomi di persone accusate di stregoneria proprio per queste caratteristiche. Un esempio è Alice Lake, una donna che fu accusata di essere una strega poiché confesso di aver avuto un figlio fuori dal matrimonio e fu impiccata per questo.
E ancora Tituba Indians, schiava indiana o africana accusata da Elizabeth Parris e Abigail Williams (di loro si pensava che avessero ricevuto il “malocchio” a causa di alcuni comportamenti come entrare “nelle buche“, strisciare “sotto sedie e sgabelli [con] svariate posizioni e buffi gesticolii” e fare “discorsi ridicoli e assurdi, incomprensibili per loro come per gli altri“, come scrive Robert Calef) poiché aveva spronato delle giovani fanciulle a prevedere chi sarebbe stato l’uomo che avrebbero sposato.
AncheSarah Good, una donna povera che chiedeva l’elemosina bussando di casa in casa, fu accusata e condannata per stregoneria. Mentre sua figliaDorothy, che aveva solo 4 anni quando fu incarcerata, disse non solo di essere una strega ma anche di aver assistito alla madre che parlava con il diavolo.
Infine, abbiamo Goody Glover, un’anziana poco socievole di Boston che fu definita dallo stesso marito “strega” e anche dai vicini che l’accusarono di portare loro malattie.
I processi di Salem
Quella che oggi è la città di Danvers, un tempo era Salem Village, ovvero un piccolo villaggio del 1636 chiamato così per distinguere dalla città di Salem, che veniva chiamata Salem Town.
I processi per stregoneria nella città iniziarono nel 1647 e finirono, per quanto riguardala prima ondata, nel 1688, in cui furono uccise per questo motivo 17 persone. Ma è solo dal 1692 che le accuse divennero maggiori e più persone furono accusate di ciò.
Iniziarono ad aprile quando Elizabeth Parris, figlia del pastore Samuel Parris, e la cugina Abigail Williams cominciarono ad avere comportamenti strani. Oggi, dopo anni di analisi e ricerche scientifiche, su pensa che le due soffrissero della Malattia di Huntington, una malattia che causa “movimenti coreici involontari, disturbi psichiatrici e del comportamento e demenza”.
L’era dei processi contro le streghe finì a novembre del 1692, quando un gruppo di religiosi molto influenti spinse il governatore del Massachussetts a sospenderli. In quei pochi mesi furono processate 144 persone, di cui 54 confessarono (sotto tortura, come nel caso di Tituba) e 19 (di cui 14 donne) furono impiccate, mentre un uomo morì durante le torture.
Nel 1963 il governatore Phips sciolse definitivamente “La Corte” e creato una “Corte di giustizia”, che prese in carico i 52 casi di stregoneria rimasti, assolvendo 49 detenuti e condannando alla pena capitale gli altri 3.
E voi credete alle streghe? Pensate che, quelle processate, fossero davvero delle streghe o solo delle povere donne sfortunate? E soprattutto, pensate che le streghe esistano ancora oggi?
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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