Recensione: Air – La storia del grande salto

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Uscito il 12 maggio su Prime video (clicca qui per vedere le novità di Giugno), Air – La storia del grande salto racconta dello storico accordo tra Nike e Michael Jordan, quell’accordo che portò alla nascita delle Air Jordan e che porta alla Nike ogni anno miliardi di dollari (nel 2022 5,12 per la precisione), vediamo ora nel dettaglio la trama dello storico accordo e di colui che ne fu fautore, Sonny Vaccaro.

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Fonte: Twitter

Air – La storia del grande salto: trama

Air – La Storia del Grande Salto è incentrato su ciò che avviene all’interno della nascente divisione di basket della Nike, in un mercato che vedeva Adidas e Converse avere come uomini immagine rispettivamente Magic Johnson e Larry Bird, l’obbiettivo di questa divisione della Nike è quindi quella di trovare qualcuno capace di portare in alto il nome dell’azienda.

Le direttive imposte dall’alto sono chiare: il budget messo a disposizione da Phil Knight (Ben Affleck) è di appena 250 milioni di dollari, da dividere in 3 o 4 giocatori freschi dell’ultimo Draft che saranno i volti della Nike, nella speranza che almeno uno di questi diventi la prossima Superstar così da poter rivaleggiare con i competitor.

Sonny Vaccaro (Matt Damon) però non è d’accordo con questa divisione dei beni. Il guru della pallacanestro collegiale vuole invece rischiare, da accanito giocatore d’azzardo, e puntare tutto su un unico nome. E sfruttando la sua conoscenza della pallacanestro e il suo intuito vede in un ragazzo della North Carolina, scelto per terzo in quei draft, la faccia di colui che rappresenterà la Nike, quel ragazzo era Michael Jordan.

Ma c’è un problema, MJ non vuole assolutamente trattare con la Nike, preferendo le più note e già affermate Adidas e Converse. Air – La Storia del Grande Salto ci racconta gli sforzi e gli stratagemmi di Sonny nel convincere MJ e famiglia, in particolar modo la madre, Deloris Jordan (Viola Davis).

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Fonte: Twitter

Air – La storia del grande salto: analisi

Air – La Storia del Grande Salto riesce ad innovare l’ampio campo dei film sportivi. Nonostante il basket sia il filo conduttore della pellicola, non vediamo passaggi o tiri da 3 e sicuramente questo è uno dei tanti pregi di questa pellicola che ci mostra un altro lato del basket, forse meno fisico e dinamico ma comunque interessante e importante.

Air è una storia in cui sacrifici sono protagonisti, quei sacrifici che portano a conquistare grandi successi, il tutto dal punto di vista delle personalità che l’hanno rivoluzionata. Il regista Ben Affleck ce lo ricorda spesso, spezzando il ritmo del fil per mostrare i dieci punti chiave che compongo il manifesto ideato da Phil Knight. I Dieci Comandamenti del successo.

Altro punto cardine del film è l’ambizione, punto comune a tutte le storie che si intrecciano nella pellicola. Prima quella di Phil nel fondare un’azienda capace di rimanere nella storia, quella di Michael di diventare Greatest Of All Time; quella di Deloris capace di indirizzare al meglio il figlio. Ma soprattutto l’ambizione del protagonista del film, Sonny, che ben sa di dover puntare in alto e di non potersi accontentare dei last pick, lui vuole un qualcuno di eterno, che potrà rendere eterna anche la Nike.

Air – La storia del grande salto: ma dov’è Michael Jordan?

Il volto di MJ non viene mai inquadrato per tutta la durata del film, all’inizio può sembrare una scelta nata per una questione di diritti di immagine, invece è una scelta stilistica fatta da Ben Affleck, non poteva far interpretare a qualcun altro il giovane MJ perché chiunque avrebbe deluso le aspettative dello spettatore, non riconoscendo uno dei volti più famosi al mondo. Ma soprattutto facendo ciò ci è stato mostrato il lato umano di MJ, lato che forse traspare poco nelle sue divine gesta.

E per questo motivo Affleck lascia a Deloris il compito di parlare per Michael. Lei insieme a Sonny, è l’unica capace di comprendere il potenziale di Michael. In questo film Deloris è la perfetta rappresentazione di donna forte decisa e risolutiva, Viola Davis l’ha definita. , una grande “osservatrice e ascoltatrice”.

Fonte: Twitter

Air – La storia del grande salto: considerazioni finali

Personalmente reputo AIR – La Storia del Grande Salto, un ottimo film, anche per chi non è fan del basket. Il comparto tecnico è di tutto rispetto, le atmosfere sono tutte ben realizzate e riescono a dare quelle vibes degli anni 80 senza scadere nel pacchiano o nel vistoso, personalmente ho adorato l’uso intenso delle immagini di repertorio e soprattutto i Dieci Comandamenti. Affleck eccelle da ambo i lati della macchina di ripresa, dirigendo meravigliosamente un cast perfetto, tra cui: da Matt Damon, Viola Davis, Jason Bateman e Chris Tucker.

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