Pauline e Juliet: Due amiche letali – Una tazza d’horror #7

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Buon sabato a tutti e bentornati con la vostra nuova rubrica preferita, Una tazza d’horror. Oggi andremo a parlare di Pauline Hulme e Juliet Parker, un caso davvero triste e su quanto possa essere asfissiante un’amicizia tale.

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Pauline Parker e Juliet Hulme (sinistra)

Chi erano Pauline Parkek e Juliet Hulme?

Pauline Parker era nata e cresciuta a Christchurch, e chi la conobbe durante la sua infanzia la descrisse come una bambina felice e amata dai genitori, con i quali aveva un ottimo rapporto. Suo padre Herbert, che era il vicedirettore di una pescheria, aveva alle spalle un precedente matrimonio mai conclusosi con un divorzio, motivo per il quale non sposò mai legalmente la madre dei suoi figli.

Honora Parker, la madre di Pauline, aveva lasciato il suo lavoro di segretaria e si dedicava alla cura della casa e dei suoi figli, oltre a gestire la pensione che lei ed Herbert avevano deciso di aprire: bisognosi di un’entrata extra, i Parker affittavano regolarmente alcune stanze della loro casa a insegnanti e studenti della vicina università di Canterbury.

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Pauline e la madre Honora

Nonostante il clima familiare amorevole e sereno, i Parker avevano dovuto affrontare numerose difficoltà. Pauline aveva una sorella maggiore, Wendy, ma prima di loro Honora aveva dato alla luce un altro bambino, un maschietto nato con una grave malattia cardiaca e morto dopo poco tempo. Tre anni dopo la nascita di Pauline, i Parker ebbero un’altra bambina, Rosemary, affetta dalla sindrome di Down, che avevano scelto di ricoverare in un istituto per bambini disabili.

Pauline stessa aveva sofferto di numerosi problemi di salute: a cinque anni le era stata diagnostica un’osteomielite che le aveva causato una forte infezione alla gamba e che rese necessari diversi mesi di ricovero in ospedale oltre a un intervento chirurgico molto invasivo e doloroso. Pauline riportò per sempre una lieve zoppia e fu costretta per lungo tempo ad assumere antidolorifici.

I lunghi periodi di degenza in ospedale avevano impedito a Pauline di instaurare dei rapporti di amicizia con gli altri bambini di Christchurch, e la sua solitudine aumentò quando non fu più in grado di praticare sport o altri giochi all’aria aperta e ancor più quando, a causa dell’organizzazione della scuola, per recuperare le lezioni perse fu costretta a restare in classe da sola per ben due anni.

Quando iniziò a frequentare il liceo, Pauline non aveva amici ed era descritta come una ragazza introversa, taciturna e un po’ lunatica. Fu proprio durante il primo anno di liceo che la solitaria ragazza incontrò quella che sarebbe divenuta la sua amica del cuore, Juliet Hulme proveniva da un ambiente totalmente diverso da quello in cui era cresciuta Pauline. Si era trasferita a Christchurch con la famiglia per seguire il padre. Il padre di Juliet era Henry Hulme, un brillante fisico e scienziato considerato una delle quattro menti dietro il progetto per la creazione della bomba a idrogeno.

Entrambe le ragazze iniziarono a frequentare la Christchurch Girls’ High School, un liceo femminile, nel 1952, e instaurarono un rapporto d’amicizia che sarebbe durato per i successivi due anni. Con il tempo l’amicizia tra Pauline e Juliet divenne sempre più forte tant’è che la madre di Pauline, Honora dubitò della loro amicizia credendo ci fosse qualcosa di più e non le andava più bene questo legame perché notava che la figlia fosse distaccata con lo studio e ci furono fin troppe discussioni con la madre perché a Pauline non stava bene come veniva trattata avendo visto come venisse trattata Juliet dai genitori.

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Juillet scriveva sempre sul suo diario delle storie fantasiose e fantasticava molto con la mente, che gli diede per fino un titolo, Il Quarto Mondo. Un giorno però non potendo più sostenere la situazione con la madre aggiunse al suo diario: “Mamma deve morire”. Così Pauline comunicò alla madre di aver trovato un lavoro, che avrebbe cominciato a svolgere in capo a qualche giorno: per festeggiare la notizia e per salutare un’ultima volta la sua amica, Pauline propose che lei, Juliet e Honorah stessa si recassero a Victoria Park, un grande parco ricco di piante e fiori, da dove si potevano ammirare dei bellissimi paesaggi, costellato di sentieri dove poter fare delle passeggiate. Honorah accettò.

Il 22 giugno 1954 Juliet Hulme si recò a pranzo dalla famiglia Parker e subito dopo lei, Pauline e Honorah presero l’autobus che le condusse a Victoria Park. Una volta arrivati cercarono di attirare l’attenzione su Honora.Juliet aveva rubato una gemma rosa da una spilla che aveva a Ilam, mentre Pauline aveva nascosto nella sua borsa un pezzo di mattone infilato in una calza.

La ragazza lasciò cadere la gemma a terra e, come avevano pianificato, Pauline attirò subito l’attenzione su di essa. Honorah, sorpresa, si chinò per raccoglierla: fu in quel momento che Pauline estrasse dalla borsa la calza con il mattone e colpì la madre alla testa. Honorah finì riversa in ginocchio, urlando di dolore, ma non si rese conto di ciò che stava accadendo finché non riuscì ad aprire gli occhi: sopra di lei incombevano Juliet e Pauline.

Le due ragazze iniziarono a colpirla a turno con il mattone. La donna sollevò le mani sopra la testa per proteggersi, ma le due ragazze si accanirono e continuarono a colpire nonostante le sue grida e i lamenti di dolore, fino a che non si mosse più. I proprietari del chiosco arrivarono e chiamarono la polizia, Pauline Juliet si finsero sconvolte e fecero finta di piangere. Le ragazze dichiararono, inoltre, di aver compiuto l’omicidio pensando che, qualora le avessero scoperte, sarebbero comunque state in prigione insieme, e lo stare insieme, per loro, era l’unica cosa che contava.

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Luogo del delitto dove fu ritrovata Honora

Juliet e Pauline erano troppo giovani per poter essere condannate alla pena capitale e anche a una lunga detenzione: gli anni da scontare in carcere furono, per entrambe, appena cinque, ma separate l’una dall’altra.Al termine della pena furono assegnate loro delle nuove identità: Juliet Hulme raggiunse il padre in Inghilterra, mentre Pauline Parker, rilasciata sulla parola, dopo sei mesi lasciò la Nuova Zelanda.

Pauline Parker prese il nome di Hilary Nathan, e dopo il carcere si convertì al cattolicesimo. Lavorò come insegnante per poi iniziare a gestire una scuola d’equitazione per bambini. Scelse di vivere una vita da reclusa, pregando e facendo volontariato con persone disabili per espiare la colpa di aver ucciso sua madre. Juliet Hulme assunse lo pseudonimo di Anne Perry, e divenne famosa come autrice di romanzi gialli e polizieschi, scrivendo quasi un centinaio di libri.Sebbene entrambe vivano da molto tempo in Gran Bretagna, non sembra che si siano mai più incontrate.

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