Olivia Maurel: l’attivista contro la maternità surrogata sarà ospite del Papa

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Uno degli argomenti più discussi ne 2024 è proprio quello della maternità surrogata. C’è chi sostiene che una donna debba essere libera di fare quel che vuole con il proprio corpo, c’è poi chi ritiene che i bambini non debbano essere venduti, fino ai più estremisti che parlano proprio di un commercio di bambini. In pochi però pensano proprio a quest’ultimi: Olivia Maurel è figlia di una coppia che l’ha avuta tramite maternità surrogata, e da quando è diventata madre lei stessa ha pensato molto a questa pratica e si è spesa parecchio sul tema, finendo persino a venir ospitata da Papa Francesco nei prossimi giorni, in occasione di una conferenza internazionale sul tema.

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La destra politica è da tempo ossessionata dal tema della maternità surrogata, arrivando persino a discuterne in contesti dove non è rilevante, come nel caso del DDL Zan. All’epoca, infatti, nonostante il testo non menzionasse affatto l'”utero in affitto”, i rappresentanti di destra sembravano convinti del contrario, utilizzando ogni occasione per attaccare questa pratica, quasi a suggerire che fosse esclusivamente associata alla comunità LGBT e non anche a famiglie eterosessuali. Anche ora, con la destra al potere, questo argomento rimane al centro delle loro discussioni, tanto che a febbraio 2023 era stato presentato un DDL contro la maternità surrogata.

«Modifica all’articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n.40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano», recita precisamente il disegno di legge con le firme della senatrice e sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti e del capogruppo al Senato Lucio Malan. In Italia, tuttavia, la maternità surrogata è vietata e c’è persino una pena per chi viola la legge, e prevede la reclusione da 3 mesi a 2 anni e la multa da 600.000 a un milione di euro. Quello richiesto da Fratelli d’Italia è che la legge venga applicata anche se la maternità surrogata è commessa all’estero. Il DDL è passato, lo scorso luglio, alla Camera.

A riguardo si erano espressi diversi esperti, come il professore Pelissero, ordinario di diritto penale presso l’Università degli Studi di Torino, che in un’intervista con l’Espresso aveva spiegato: «Possiamo parlare di reati come crimini di guerra o contro l’umanità, cioè reati che la comunità internazionale ritiene presentino una criminosità manifesta che giustifica una repressione ad ampissimo raggio. Ma qui non vedo i presupposti per costituire un reato universale della maternità surrogata quando in altri Stati, a determinate condizioni, la maternità surrogata è consentita». Ad oggi, tuttavia, la situazione non sembra poter cambiare o migliorare.

La maternità surrogata arriva in Vaticano con Olivia Maurel

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Olivia Maurel ha sempre avuto dei dubbi riguardo le sue origini, ed è stato solo dopo un lungo e complicato percorso che ha scoperto la verità: i suoi genitori avevano pagato per averla tramite la maternità surrogata. Dopo ulteriori anni di ricerca, è riuscita a rintracciare la sua madre biologica, ovvero quella che l’aveva avuta in grembo con lo scopo di darla a un’altra famiglia. La differenza fra l’adozione e la maternità surrogata è infatti quella che la gravidanza dell’adozione capita, e poi ci si rende conto che non si può o non si vuole tenere con sé il bambino. La maternità surrogata ha invece lo scopo di iniziare una gravidanza per qualcun altro.

C’è da dire che in alcuni casi, in particolare quelli in cui la madre surrogata vive in un contesto di povertà, la maternità surrogata è quasi un obbligo, un modo per ottenere dei soldi e, talvolta, mantenere i propri figli – e questo sembra essere proprio il motivo per cui la madre di Olivia Maurel, originaria del Kentucky ma residente nel sud della Francia, ha deciso di sottoporsi a questa pratica. La giovane 31enne, oggi attività, ha raccontato in più occasioni i problemi che ha dovuto affrontare in quanto figlia surrogata, soprattutto da quando in Francia è divenuto un argomento molto discusso. Lei, però, ne parla dal punto di vista di un infante.

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Nonostante sia cresciuta in una famiglia benestante che le ha fornito tutto ciò di cui avrebbe potuto avere bisogno materialmente, Maurel dice di aver sempre sentito un vuoto emotivo. Il distacco emotivo dei suoi genitori ha lasciato un’impronta profonda nella sua vita, e oggi affronta le conseguenze di questa mancanza di affetto. La scoperta della sua vera origine è stata un mix di emozioni contrastanti. Se da un lato non è stata una completa sorpresa, dall’altro ha portato a una serie di domande irrisolte e a una ricerca di risposte che l’ha portata a contatto con la sua madre biologica.

Lei si sente comunque figlia dei genitori che l’hanno cresciuta, ma comunque ha deciso di lottare contro la gestazione per altri, sottolineando però la soggettività della sua storia: lei non parla per tutti i figli della maternità surrogata, ma intanto si impegna a condividere la sua esperienza su piattaforme come TikTok per educare il pubblico sulle complessità della maternità surrogata e sollevare domande importanti sulla regolamentazione e sull’etica della pratica, in particolare sui problemi psicologici che ha dovuto affrontare.

Maurel infatti dice si soffrire di bipolarismo che spesso le provoca episodi depressivi, ma non perché è nata da una madre surrogata: «L’ho ereditato dalla mia madre biologica, che non è mentalmente stabile. L’agenzia di maternità surrogata avrebbe dovuto respingerla per questo motivo, ma non lo hanno fatto». Questo le ha causato problemi anche durante la sua gravidanza: «Ero così spaventata durante la gravidanza perché non conoscevo il 25% dei geni dei miei figli. Non sapevo quali problemi medici avrei potuto trasferire loro».

Nei prossimi giorni Olivia Maurel sarà ascoltata dal Papa insieme alla Delegazione della Dichiarazione di Casablanca, il 5 e il 6 aprile in Vaticano, dove ci sarà una conferenza internazionale sul tema. Lo stesso Papa Francesco ritiene che la gestazione per altri sia «una grave violazione della dignità della donna e del bambino, basata sullo sfruttamento di situazioni di bisogno materiale della madre. Un figlio è sempre un dono e mai la base di un contratto commerciale», come ha affermato in un discorso al corpo diplomatico dello scorso 8 gennaio.

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