Natale con il Covid: cosa ci aspetta?

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Ormai Natale ci sembra alle porte. D’altronde, dopo un anno così disastroso, non aspettiamo altro che poter fare quel cenone con tutti i nostri parenti, alcuni dei quali vediamo solo in quell’occasione, mangiare per due giorni le specialità della nostra regione e ridere, scherzare, anche bere con le persone a cui vogliamo bene. Tuttavia, quest’anno, con il Covid-19, non abbiamo esattamente le certezze degli altri anni, e con la divisione delle regioni in zone gialle, arancioni e rosse, la cosa non è decisamente migliorata.

Da poco più di una settimana l’Italia è stata suddivisa in zone: gialle, coloro che non hanno così tanti contagi o, meglio, che riescono a gestire la situazione; arancioni, che sono le regioni che hanno più limitazioni delle gialle ma meno delle rosse, che invece sono le zone che sono ufficialmente in lockdown, sebbene non sia un lockdown paragonabile a quello di marzo (non è comunque possibile uscire).

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Fonte: freepik

Viste queste premesse, adesso la popolazione italiana, in particolare chi si ritrova lontano dai propri cari, chi diviso da un comune diverso e chi da uno o più confini regionali, si sta domandando quali saranno le decisioni del governo per il giorno di Natale, o comunque per il periodo natalizio. Non sono in pochi quelli che pensano, e forse sperano, che tutto o quasi riaprirà, «per far ripartire l’economia», un po’ come è stato fatto d’estate, ma abbiamo visto a cosa ci ha portato: un altro pseudo lockdown.

Altri invece, in particolare i congiunti fuori regione che per più di 100 giorni sono stati lontano da propri cari e che hanno perso la speranza che il governo si ricordi della loro esistenza, o meglio che li prenda in considerazione per eventuali autocertificazioni, sono estremamente convinti che saremo rinchiusi, che passeremo il Natale come abbiamo passato Pasqua. D’altronde, Natale è una festa cattolica e noi siamo uno stato laico, ma ormai in molti la festeggiano comunque per tradizione, per stare insieme ai propri cari.

Il mese di Novembre è fondamentale per sapere come passeremo il Natale

Prima di continuare a leggere, sappiate che non sono notizie ufficiali, non esistono ancora notizie ufficiali e probabilmente non le avremo neanche così presto come quanto speriamo poiché, ovviamente, vanno analizzati i contagi che ci saranno nelle prossime settimane. Durante l’estate i contagi erano nettamente diminuiti, al momento siamo ancora a 40k casi giornalieri, ma Natale è fra più di un mese, per cui nulla vieta di sperare.

C’è anche da dire che il governo condivide ovviamente la nostra stessa speranza, ovvero quella di poter riaprire i negozi per il periodo precedente a Natale in modo che l’economia non ne risenta ulteriormente, per questo motivo, in queste settimane, è importante continuare a rispettare le restrizioni e non andare in giro senza mascherina a urlare «non ce n’è Coviddi», perché dimostrereste di essere non solo degli ignoranti incapaci di leggere dei numeri, ma anche dei nemici degli italiani.

Avremo delle notizie ufficiali nelle

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Fonte: freepik

prossime settimane, quando scopriremo se queste zone rosse/arancioni e se i lockdown hanno realmente funzionato facendo diminuire l’indice Rt in modo da poter contenere la curva di contagio e in modo che gli italiani possano passare un lieto Natale senza dover pensare, anche in quell’occasione, a questo virus che ci ha cambiato completamente la vita.

A spiegare ciò è il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante un evento organizzato dalla CGIL, che ha affermato che novembre sarà il mese per contenere e far diminuire i contagi, in modo da poter tornare al più presto alla normalità tanto ambita da quando il Coronavirus è entrato nelle nostre vite. Ovviamente, fino a che non avremo un vaccino e una cura, non potremo stare ancora tranquilli, ma abbassare i contagi diminuirà i casi.

In ogni caso, per rassicurare gli animi degli italiani che lo ascoltavano e che leggeranno le sue parole, il Premier Conte ha fatto sapere che l’indice di contagio è diminuito dall’1,7% all’1,4%, per cui le precauzioni prese in queste ultime settimane hanno davvero funzionato e cominciano anche a fare sperare che riuscirà a scendere ancora di più per il periodo di Natale.

Cosa accadrà dopo il 4 dicembre

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Fonte: freepik

I nostri festeggiamenti natalizi, quello che avverrà nel mese di dicembre, come sarà questo Natale nel 2020, dipenderà tutto da come sarà l’indice Rt il 4 dicembre, data stabilita dal governo per comprendere cosa fare dopo. Il 4 dicembre dovremmo avere già avuto il picco della seconda ondata, perciò, come è successo nella prima, i casi dovrebbero solo diminuire.

Se così sarà, se i contagi saranno stabili, se diminuiranno, se l’indice Rt sarà pari o inferiore a 1, il nostro Natale sarà salvo, oppure avremo meno restrizioni, magari come durante l’estate. Potremo festeggiare nella tranquillità e speriamo che anche i congiunti fuori regione abbiano la possibilità di poter visitare i propri congiunti. Alcuni esperti, però, ritengono che non sia impossibile che subito dopo la seconda ondata, ci sarà la terza.

Per ora, cari lettori, non ci resta che continuare a rispettare le restrizioni e attendere il 4 dicembre, sperando di avere il miracolo di Natale. Noi scriveremo diversi articoli sulla festività, per cui seguiteci per curiosità.

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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