Luglio 2023 è il mese più caldo degli ultimo 120.000 anni

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Il mese di luglio è stato il più caldo degli ultimi 120.000 anni: lo afferma il Climate Change Service di Copernicus, il programma di collaborazione scientifica dell’Unione Europea che si occupa di osservazione della Terra, e confermato dall’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO). Quindi nessuno first man italiano può dire che “ha sempre fatto così caldo“, negando il problema del cambiamento climatico. E, allo stesso modo, nessun vicepremier dovrebbe dare una maggiore attenzione a un ponte sullo stretto rispetto a una regione che letteralmente sta bruciando.

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Partiamo proprio da Andrea Giambruno, conduttore di Rete 4 nonché compagno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che nella sua trasmissione ha messo su un bel siparietto negazionista del cambiamento climatico con il supporto, ovviamente, di Vittorio Feltri, ma non con quello della giornalista che non si trova in uno studio con aria condizionata, ma al sud Italia (e nemmeno in quello dove fa più caldo, come la Sicilia che per una settimana non è stata minimamente calcolata dai media nonostante Catania sia stata senza energia elettrica sfiorando i cinquanta gradi).

Per il compagno di Meloni, questo caldo «non è poi una grande notizia», o meglio, più nello specifico: «Oggi è il grande giorno del grande caldo torrido e qualcuno si chiede se sia una novità che nel mese di luglio si raggiungano queste temperature. Secondo noi non è poi una grande notizia però in effetti si continua a parlarne e dibattere», chiaramente spalleggiato da Vittorio Feltri, che afferma che «gli ecologisti sono dei conformisti che parlano di caldo record, ma è sempre stato così a partire dagli anni Ottanta. A me del caldo non interessa, non lo soffro e non sudo nemmeno».

La giornalista Moual, però, non è d’accordo e non ha paura di far valere la propria opinione: «Io ascolterei più gli scienziati di Vittorio Feltri, che ha 80 anni e può ricordare le estati e gli inverni che ha passato ma non è uno scienziato». Ovviamente Feltri non fa mancare il suo linguaggio sublime e dilettevole e dire alla giornalista di “non rompergli i coglioni con la storia dell’età“, sempre appoggiato da Giambruno che ritiene che quella di Feltri sia un’opinione condivisibile. Sì, dagli ignoranti sul cambiamento climatico. E quando la giornalista da Bari prende parola, l’umiliazione ha inizio:

Il problema però è che Giambruno e Feltri, che son due giornalisti, non sono gli unici a pensarla in questo modo. Secondo un report del Censis e dell’Osservatorio Ital Communications, il 16,2% degli italiani ritiene che il cambiamento climatico non esista, mentre il 34,7% pensa che ci sia troppo allarmismo su questo tema. In più, più del 25,5% sostiene che le alluvioni a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi siano la testimonianza che non c’è un problema di siccità. Questo è anche dovuto al fatto che, sempre secondo lo stesso report, il 61,1% di italiani non ha le competenze necessarie per riconoscere una fake news, mentre il 20,2% non ne è completamente capace. Ecco come arriviamo ad avere tanta ignoranza.

Luglio 2023 è il mese più caldo degli ultimi 120.000 anni

Secondo i dati del servizio Copernicus Climate Change Service (C3S) finanziato dall’Unione Europea, le prime tre settimane di luglio hanno segnato un record, essendo le tre settimane più calde mai registrate. Inoltre, il mese è in procinto di diventare il luglio più caldo e il mese con la temperatura media più alta mai registrato. Queste temperature eccezionalmente elevate sono state associate a ondate di caldo che hanno colpito gran parte del Nord America, dell’Asia e dell’Europa.

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Temperatura media globale dell’aria superficiale per i primi 23 giorni di luglio per tutti i mesi di luglio dal 1940 al 2023. Ventitré giorni rappresentano il numero di giorni nel luglio 2023 per i quali i dati ERA5 sono disponibili al momento della stesura di questo documento. 
Dati: ERA5. 
Credito: C3S/ECMWF.​

Purtroppo, tali condizioni climatiche hanno avuto un impatto significativo sulla salute delle persone, sull’ambiente e sull’economia. Paesi come il Canada e la Grecia hanno dovuto affrontare devastanti incendi, causati probabilmente dagli effetti delle temperature elevate e delle condizioni di siccità. Questi incendi hanno causato gravi danni agli ecosistemi e hanno minacciato la sicurezza delle comunità locali. Le temperature estreme possono portare a un aumento delle malattie legate al calore, mettendo a rischio la vita di molti individui, specialmente i più vulnerabili come anziani e bambini.

«Non dobbiamo aspettare la fine del mese per saperlo. A meno di una mini-era glaciale nei prossimi giorni, il luglio 2023 frantumerà i record su tutta la linea. Secondo i dati diffusi oggi, luglio ha già visto il periodo di tre settimane più caldo mai registrato; i tre giorni più caldi mai registrati; e le temperature oceaniche più alte mai registrate in questo periodo dell’anno. Per vaste parti del Nord America, Asia, Africa ed Europa – è un’estate crudele. Per l’intero pianeta, è un disastro. E per gli scienziati è inequivocabile: la colpa è degli umani. Tutto ciò è del tutto coerente con previsioni e avvertimenti ripetuti. L’unica sorpresa è la velocità del cambiamento».

Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres

In particolare il 6 luglio è stato un giorno senza precedenti, poiché la temperatura media giornaliera dell’aria superficiale ha superato il record stabilito nell’agosto 2016, diventando così la giornata più calda mai registrata. Da vicino seguono il 5 luglio e il 7 luglio, anch’essi con temperature eccezionalmente elevate. Le prime tre settimane di luglio, inoltre, sono state le più calde mai registrate a livello globale. In particolare, la temperatura media globale ha temporaneamente superato la soglia critica di 1,5° Celsius sopra i livelli preindustriali durante la prima e la terza settimana di luglio (entro l’errore di osservazione), un chiaro segnale dell’impatto dei cambiamenti climatici in corso.

«Sulla base dei dati preliminari, comprese le temperature previste fino alla fine del mese, è praticamente certo che luglio 2023 sarà il luglio più caldo con un ampio margine, con ~0,2°C (+/-0,1°C) sopra il record precedente. Non solo sarà il luglio più caldo, ma anche il mese più caldo di sempre in termini di temperatura media globale assoluta. Potremmo dover tornare indietro di migliaia se non di decine di migliaia di anni per trovare condizioni simili di caldo sul nostro pianeta».

Professor Karsten Haustein, climatologo dell’Università di Lipsia, che ha condotto lo studio

Per ottenere una visione completa delle condizioni climatiche di luglio 2023, i dati ERA5 completi saranno resi disponibili e pubblicati da C3S nel loro prossimo bollettino mensile dell’8 agosto. Questi dati forniranno ulteriori dettagli e informazioni cruciali sulla situazione climatica del mese e la loro analisi e comprensione saranno fondamentali per la formulazione di politiche di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici e per prendere decisioni informate volte a proteggere il nostro ambiente e le nostre comunità.

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Temperatura globale giornaliera dell’aria superficiale (°C) dal 1° gennaio 1940 al 23 luglio 2023, tracciata come serie temporale per ogni anno. 
2023 e 2016 sono mostrati con linee spesse ombreggiate rispettivamente in rosso vivo e rosso scuro. 
Altri anni sono rappresentati con linee sottili e sfumate secondo il decennio, dal blu (anni ’40) al rosso mattone (anni ’20). 
La linea tratteggiata e la busta grigia rappresentano la soglia di 1,5°C al di sopra del livello preindustriale (1850-1900) e la sua incertezza. 
Dati: ERA5. 
Credito: C3S/ECMWF.

Carlo Buontempo, Direttore del Copernicus Climate Change Service (C3S) presso ECMWF, commenta: «Le temperature da record fanno parte del trend di drastici aumenti delle temperature globali. Le emissioni antropogeniche sono in definitiva il principale motore di queste temperature in aumento. È improbabile che il record di luglio rimanga isolato quest’anno, le previsioni stagionali di C3S indicano che è probabile che le temperature sulle aree terrestri siano ben al di sopra della media, superando l’80° percentile della climatologia per il periodo dell’anno».

«Le condizioni meteorologiche estreme che hanno colpito molti milioni di persone a luglio sono purtroppo la dura realtà del cambiamento climatico e un assaggio del futuro», ha affermato il segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, Prof. Petteri Taalas. «La necessità di ridurre le emissioni di gas serra è più urgente che mai. L’azione per il clima non è un lusso ma un dovere».

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