La nuova generazione in più occasioni si è dimostrata sensibile, empatica, con a cuore i problemi del mondo… Ma questa stessa generazione è sempre quella che ha creato una challenge per “Jeffrey Dahmer”, un serial killer che ha ucciso fin troppe persone meno di un secolo fa, e che tende a sessualizzarlo solo in quanto interpretato da Evan Peters, un attore di certo affascinante, ma che resta un attore e non il personaggio che interpreta. Non è comunque la prima volta che la “true crime community” si trova al centro delle polemiche, ma questa è forse la prima volta in cui sono persino degli adolescenti a promuovere edit nei confronti di serial killer.
TikTok può essere un social in cui impari che il tuo corpo va bene così, che non tutti devono laurearsi in tempo e ci sono tante persone come noi che soffrono di ansia o disturbi del comportamento alimentare. Possiamo imparare cose sulla sessualità, come il fatto che non tutti riescono a raggiungere subito l’orgasmo, o che comunque il porno tende a estremizzare i rapporti sessuali, che nella realtà sono tutt’altra cosa. TikTok, insomma, può essere da una parte un luogo sicuro per chi ha una bassa autostima (certo, ci sono sempre i bulli, questo non lo nego), ma da un’altra parte…
Dall’altro lato della moneta il social più utilizzato dagli adolescenti può anche portare a challenge pericolose, tossiche e che soprattutto mancano di rispetto a tantissime persone. In passato abbiamo parlato della bambina morta a Palermo per una challenge su Tiktok (anche se della Black Out Challenge su TikTok non c’è davvero traccia), o ancora della Boiler Summer Cup, letteralmente il peggio del peggio e forse di peggio c’è solamente quest’ultima challenge su Jeffrey Dahmer.
Per chi non la conoscesse, la Boiler Summer Cup è una challenge lanciata su TikTok che consiste nel registrarsi in discoteca mentre si balla o si fanno cose sconce con una ragazza in sovrappeso. Boiler, infatti, è un modo molto offensivo per descrivere una ragazza curvy o che soffre di obesità (ricordiamoci che obesità e anoressia sono due facce della stessa medaglia). Più pesa la tua vittima, più punti otterrai. Insomma, è davvero uno schifo che fortunatamente non ha avuto poi così tanto successo… Non come l’improvvisa popolarità di Jeffrey Dahmer, comunque.
TikTok e la challenge di Jeffrey Dahmer
Da cos’è partita quest’assurda popolarità di Jeffrey Dahmer? Da una miniserie Netflix che hanno visto praticamente tutti, venendo a conoscenza di uno dei più sadici e psicopatici serial killer di tutti i tempi, interpretato da Evan Peters che è tipo divenuto per Ryan Murphy quello che Johnny Depp è per Tim Burton. Ma alla fine, mica male! Ha fatto un’interpretazione eccellente e merita davvero tutto il successo che sta ottenendo… Peccato, però, che il successo lo stia ottenendo anche il serial killer con i parenti delle vittime ancora in vita che sono costretti a subire delle ragazzine che fanno edit su chi ha distrutto la loro famiglia come se fosse una rockstar.
Diciassette omicidi fra il 1978 e il 1991, persone uccise in modi sadici che sfociano nel cannibalismo e nella necrofilia. Non c’è stato rispetto neanche per i cadaveri di quelle vittime, e immaginate adesso vedere queste adolescenti impazzite pronte a vendere la propria anima a un personaggio del genere. Tuttavia, quello che ancora aggrava la situazione, è che, oltre al fatto che Halloween, statene certi, sarà pieno di Jeffrey Dahmer, adesso esiste una vera e proprio challenge che coinvolge anche le vittime.
Per chi ha visto la serie, o conosce semplicemente la storia, non è una novità che il serial killer fotografasse le sue vittime… Ebbene, quelle foto sono ancora di dominio pubblico, le si possono trovare facilmente cercandole su Google, e già questo è scandaloso. Ma qualcuno, come denuncia il New York Post, ha deciso di farci una vera e propria challenge: bisogna registrarsi mentre si guardano quelle foto per vedere la reazione. Già, proprio senza senso.
TikTok comunque sta reagendo ai primi video, e coloro che continuano a pubblicare le foto o questi video rischiano che il profilo sia segnalato e, ovviamente, dopo diverse segnalazioni, si arriva alla chiusura permanente dell’account. Intanto, però, il termine di ricerca “Jeffrey Dahmer vittima polaroid” ha guadagnato 531,2 milioni di visualizzazioni. Insomma, speriamo che il social possa intervenire concretamente per fermare questi adolescenti che non si rendono conto della gravità delle loro azioni e della mancanza di rispetto nei confronti delle vittime e dei loro parenti, ancora oggi in vita.
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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