Prima di parlarvi di questo nuovo tool di Google, sottolineiamo prima qualcosa: nessun tool, nessun aggiornamento e nessuna applicazione potrà mai sostituire gli anni di studio di un dermatologo, per cui non basatevi solo su quello che dice Google. Detto ciò, la notizia di oggi è abbastanza particolare: la famosissima azienda ha ufficialmente lanciato uno strumento capace di identificare le malattie della pelle, tramite uno scan AI, dando una possibile diagnosi.
Le malattie della pelle sono tante e sono pericolose, per cui non vanno mai sottovalutate. I nei vanno controllati, non vanno esposti al sole senza una forte protezione solare, se ne avete qualcuno con una forma strana, o che ha cambiato la sua forma, dovete farlo controllare. Non basta solo cercarlo su Google con «perché il mio neo ha cambiato forma», ma dovete farvi visitare. Se però volete provare a stare un po’ più tranquilli o cercare di comprendere se la situazione è tanto grave, allora potete usare il nuovo strumento presentato da Google tramite un post sul blog.
Google presenta il tool per le malattie della pelle
«Ogni anno vediamo quasi dieci miliardi di ricerche relative ai problemi di pelle, unghie e capelli», scrive Google. «Due miliardi di persone nel mondo soffrono di problemi dermatologici, ma c’è una carenza globale di specialisti. Mentre il primo passo di molte persone comporta andare a una barra di ricerca di Google, può essere difficile descrivere ciò che si sta vedendo sulla pelle attraverso le parole da solo», ed è proprio a questo punto che interviene il nuovo tool.
«Utilizzare l’IA per aiutare a trovare le risposte alle condizioni della pelle più comuni», questo è il titolo del post pubblicato dall’azienda ieri, nel loro blog ufficiale. «L’intelligenza artificiale (IA) ha il potenziale per aiutare i medici a curare i pazienti e le malattie – dal miglioramento del processo di screening per il cancro al seno per aiutare a rilevare la tubercolosi in modo più efficiente. Quando combiniamo questi progressi nell’IA con altre tecnologie, come le fotocamere degli smartphone, possiamo sbloccare nuovi modi per le persone di rimanere meglio informati sulla loro salute», scrivono.
Quindi questa nuova iniziativa prenderà piede grazie all’intelligenza artificiale che, tramite una foto del vostro smartphone, riuscirà a darvi una veloce possibile diagnosi. Tutto quello che servirà a voi, quindi, è solo la telecamera del cellulare, che ovviamente dovrà inquadrare la parte della pelle su cui avete un dubbio. Ma come può funzionare? Davvero l’intelligenza artificiale può riconoscere una malattia? E può farlo solo guardando una foto?
«Il nostro strumento di assistenza dermatologica AI-powered è un’applicazione web-based che speriamo di lanciare come pilota entro la fine dell’anno, per rendere più facile capire cosa potrebbe essere in corso con la vostra pelle. Una volta lanciato lo strumento, è sufficiente utilizzare la fotocamera del telefono per prendere tre immagini della pelle, capelli o chiodo preoccupazione da diverse angolazioni.
Ti verrà quindi chiesto domande sul tuo tipo di pelle, per quanto tempo hai avuto il problema e altri sintomi che aiutano lo strumento restringere le possibilità. Il modello di IA analizza queste informazioni e trae dalla sua conoscenza di 288 condizioni per darvi una lista di possibili condizioni di corrispondenza che si possono poi ricercare ulteriormente.»
In ogni caso, non è esattamente corretto che questo tool di Google ti dà una diagnosi. Quello che fa è indirizzarti verso domande e risposte molto frequenti, ma non di persone qualsiasi. Tutte le informazioni saranno controllate da degli specialisti, in questo modo non rischiate di avere delle informazioni non corrette. Google spiega, infatti, che «lo strumento non è destinato a fornire una diagnosi né essere un sostituto per la consulenza medica in quanto molte condizioni richiedono un esame clinico, un esame di persona, o ulteriori test come una biopsia. Speriamo piuttosto che ti dia accesso a informazioni autorevoli in modo da poter prendere una decisione più informata sul tuo prossimo passo.»
Come riferisce il The Verge, il team di Google avrebbe addestrato il nuovo tool su milioni di immagini sia con problemi di pelle che con pelle sana sia con 65k immagini provenienti da sezioni cliniche. Lo strumento avrebbe preso in considerazione l’età, il tipo di pelle, il sesso e la razza. Testandolo poi su 1000 immagini di pelle da più pazienti, lo staff avrebbe riscontrato che Google dermatologo ha identificato il problema nei primi tre suggerimenti nell’84% dei casi, mentre nel 97% dei casi c’era la condizione corretta nella lista.
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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