Fedez denunciato dalla Rai per diffamazione

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«Iniziamo le danze»: Fedez è stato denunciato dalla Rai per diffamazione in seguito alle parole con cui ha iniziato il suo monologo il Primo Maggio, ovvero affermando che «quando sono salito su questo palco mi hanno chiesto: dimmi la tua prima volta. Ed effettivamente oggi è stata la mia prima volta… la prima volta che mi è successo di inviare il testo di un mio intervento che doveva essere messo al vaglio per approvazione da parte della politica», spiegando che gli è stato esplicitamente chiesto di censurare i nomi e i partiti che aveva intenzione di denunciare. Vediamo quindi cos’è successo dopo.

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Facciamo prima un piccolo riassunto di quel che è successo. Tralasciamo la parte in cui Matteo Salvini fa delle frecciatine nei suoi confronti, e passiamo subito a quando la Rai ha chiesto al cantante di non citare le persone della Lega che hanno pronunciato quelle frasi omofobe in un contesto pubblico (per cui non erano in alcun modo delle fake news), ma lui si è rifiutato. Ieri siamo venuti a scoprire che l’approvazione del monologo è avvenuta dopo che il cantante ha fatto presente di aver registrato la chiamata (cosa che anche la Rai ha fatto).

Dopo il monologo, poi, la piattaforma televisiva ha deciso di smentirlo :«È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta», hanno scritto. Però il cantante ha postato la chiamata e ha dimostrato di non aver in alcun modo mentito e che le parole «adeguarsi a un sistema» sono state realmente pronunciate.

Se pensavamo che però la questione fosse conclusa, che dopo aver pronunciato il monologo, dopo aver denunciato Andrea Ostellari, Simone Pillon e tutti i leghisti (da cui la Lega non ha preso le distanze e che ancora oggi stanno facendo carriera nel partito) omofobi, non si sarebbe più parlato di quello che Fedez ha detto al concertone del Primo Maggio, ci sbagliavamo di grosso, perché ieri, in alcune storie su Instagram, l’influencer ha annunciato che anche la Rai lo ha denunciato, sottolineando che lo ha fatto «in relazione all’illecita diffusione dei contenuti dell’audio e alla diffamazione aggravata in danno della società e di una sua dipendente».

Fedez denunciato dalla Rai

«Aggiornamento sul mio album delle querele: sono appena stato querelato dalla Rai», ha detto in una storia su Instagram pubblicata ieri sera. Sottolinea però che, come ha sempre detto, lui si assume tutte le responsabilità di quel che ha detto e fatto e, anzi, «sono orgogliosissimo a maggior ragione di quello che ho fatto, lo rifarei altre mille volte. Affronto le conseguenze». E noi lo sappiamo, lo sappiamo che ti sei battuto per qualcosa di giusto e che lo hai fatto conoscendo le conseguenze.

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«Però bisognerebbe ricordare come si è comportata la tv di Stato in questa faccenda», e poi comincia a ricordare ai suoi followers quello che ha fatto per essere querelato, ovvero raccontare sul palco del Primo Maggio di come i dirigente della Rai abbiano «fatto pressione per cercare di farmi togliere i nomi dei leghisti che dicevano frasi come “se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno”, e che la vice-direttrice di Rai 3 ha ritenuto inopportuno il mio testo» e che, una volta finito il monologo, la Rai lo abbia diffamato affermando che lui dicessi bugie. Quindi, il video che lui ha postato su Twitter con spezzoni della chiamata, è stato solo una conseguenza delle loro parole.

La Rai ha comunque voluto postare la chiamata integrale, ma per farlo non ha seguito le orme dell’influencer, non ci ha messo la faccia, ma l’ha consegnata ai giornalisti, «che devono coprire le loro fonti». L’ha chiamata «vigliaccheria di Stato», l’influencer, proprio perché non hanno voluto metterci la faccia. In più, nonostante questo, il pubblico sta sempre dalla parte del cantante, tanto che basta andare sotto il video integrale della chiamata per leggere tutti i commenti a favore.

«Sono così confusi da colpirsi da soli», scrive un utente. «ÌL signor Fedez, non mi suscitava nessun interesse . Ma dopo questa registrazione, tanto di capello», commenta un altro. E ancora: «L’ipocrisia della RAI non ha limiti, come può dire a Fedez che doveva citare con le persone in causa?? Quante volte sul vostro canale avete citato dei delinquenti, mafiosi di parlare sulle persone oneste, correte, senza essere presente??». Infine, «Cioè l’audio intero sarebbe questo? Peggiora la situazione ulteriormente per la Rai. Traspare letteralmente il clima di terrore in cui lavorano. Assurdo».

Il cantante, comunque,, che sapeva già come sarebbe andata a finire la questione, si dice felice, perché «ci sono tante cose che devono emerge, come ad esempio: come ha fatto la Lega a diramare un comunicato stampa sei ore prima che io salissi sul palco, dicendo che se lui fosse “salito sul palco leggendo il suo testo la Rai non deve pagare il concertone”? Come facevano a sapere quello che dovevo dire sul palco?». In quell’occasione il cantante aveva risposto subito al leader della Lega:

L’influencer sottolinea anche che lui non fa questa battaglia per «vendere gli smaltini», ma che lui lo faccia per il pubblico, per i suoi colleghi, per gli artisti che potrebbero essere stati censurati in passato. Perché lui, uno degli influencer più seguiti che sicuramente non ha alcun problema economico, può permettersi di denunciare la Rai in diretta sulla Rai, può permettersi di ricevere una querela dalla tv di Stato, ma «molti avranno accettato la vostra dose di “libertà” perché non avevano altra scelta e che davanti a voi hanno abbassato la testa e hanno obbedito alle vostre schifezze».

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Concludiamo dicendo che la querela della Rai nei confronti del cantante è stato proprio un leghista della commissione di vigilanza della Rai, accusandolo di «aver detto delle cose gravissime». E qui davvero fa ridere, perché le cose gravissime, Federico, le ha detto, ma erano delle citazioni di alcuni suoi colleghi che ancora si trovano nel suo partito e che «intervistati dopo il Primo Maggio hanno ribadito che i gay e i matrimoni omosessuali porterebbero all’estinzione della razza umana».

Ah, un piccolo plus che l’influencer ha pronunciato con un bel sorriso: «siccome il direttore di Rai 3, il signor Di Mare, in commissione Rai ha detto che io avrei fatto tutto questo per complottare con i giornalisti e tramare alle sue spalle (non sapevo chi fosse fino al 3 maggio), siccome ha detto cose abominevoli – lo dico come lo direbbe un leghista in commissione vigilanza Rai: atto doveroso, denuncerò per diffamazione il direttore di Rai 3.»

«Iniziamo le danze amici, ci divertiremo un sacco per i prossimi tre-quattro anni».

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