Per tutta la giornata su Twitter sono stati presenti gli hashtag sulla politica. Crisi di governo, Senato, Joe Biden (che domani diventerà ufficialmente il Presidente degli Stati uniti d’America)… finché Netflix non ha deciso di rilasciare il trailer delle Winx, serie tv che andrà in onda il 22 gennaio, mettendo in secondo piano qualsiasi altro hashtag in tendenza in quel momento. Che dire, le Winx sono le Winx.
Tuttavia, c’è da dire che non se ne parla in positivo. Non scherzo, non ho visto neanche un tweet positivo, una parola carina nei confronti di Fate: The Winx Saga, ma questo dovevamo aspettarcelo sin da quando è stato annunciato il cast. Non rispettano le etnie delle fate, gli outfit sono… discutibili, manca Tecna, Flora non è Flora ma è Terra, insomma sono le Winx ma senza le vere fatine. E allora perché le hanno chiamate così?
Sarà forse anche il nostro spirito patriottico a farci giudicare tanto la nuova serie di Netflix, o forse anche il fatto che molti di noi siano cresciuti con le fatine di Alfea (ad esempio, io ricevetti la mia prima Winx, Bloom, quando non ho pianto e non ho fatto storie dal dentista). C’è così tanto da giudicare nel trailer che davvero non saprei da dove cominciare, per cui ho deciso di farlo insieme ai tweet che ho trovato su Twitter.
Fate: The Winx Saga, il trailer
Prima di chiacchierare riguardo il contenuto del trailer (abbiamo già parlato del trailer e del cast, se ve lo siete perso, cliccate qui), ve lo mostriamo.
Più forte è l’emozione, più potente è la magia.
Fate: The Winx Saga arriva il 22 gennaio. pic.twitter.com/Ymxn5sGx3C— Netflix Italia (@NetflixIT) January 19, 2021
Come possiamo descriverla… Un mix di Sabrina, un po’ di Riverdale, un po’ di Shadowhunters e… cosa diamine sono i bruciati? Delle persone che fumano troppo? Degli pseudo babbani? Sembra esattamente il tipico teen drama, quella serie adolescenziale che guardi per passare il tempo. La delusione sta anche nel fatto che, come come fa notare un utente su Twitter, le Winx sono una creazione italiana per cui finalmente avremmo potuto avere una serie italiana senza mafia, droga e pizza, e invece è diventato il solito teen drama americano.
Io, personalmente, la guarderò comunque e ovviamente ne farò una recensione, tuttavia mi chiedo perché abbiano scelto di chiamarla The Winx Saga se di loro c’è ben poco. Forse il passato di Bloom e qualche personaggio? Idea condivisa anche su Twitter:
dai raga è un obbrobrio…se questi stravolgono completamente il cartone non me lo possono chiamare “the winx saga” pic.twitter.com/br0jSJZZ2p
— Chiara🚀 (@cosmawho) January 19, 2021
Ho appena visto il trailer della serie sulle “Winx” se possiamo definirle così e sono rimasta allibita, a mio parere sarà una grande stronzata alla Riverdale ma in questo momento ho bisogno anche di questo
— franciolina c’ha riflettuto✨ (@httpbenzoash) January 19, 2021
A essere sotto accusa è anche Alfea, che nel cartone era rosa, colorata, spruzzava letteralmente gioia da qualsiasi finestra, e invece in questa serie Netflix ci ha dato una scuola triste e cupa. E poi, come ha fatto notare anche Bloom alla fine del trailer: dove diamine sono le ali? Tutti i minuti immensi per le trasformazioni? Le canzoncine con tutti i brillantini (forse vogliamo le vecchie fatine perché non vogliamo accettare che siamo cresciuti, ammettiamolo).
appena guardato il trailer della serie sulle winx e non ho visto neanche un paio di ali basta non chiamatele winx non sono le winx
— m ☕️ (@fvnzioniamo) January 19, 2021
Stiamo GIUSTAMENTE criticando l’ambiente cupo, la mancanza di ali, personaggi e trasformazioni, Alfea più buia della selva oscura etc nel trailer delle Winx. Ma io sto ridendo un botto per i Bruciati. Chi sono? Una versione strana degli ibridi di Hunger Games? Sto morendooo pic.twitter.com/K8uW4MzP8a
— Alix🌙 (@always_willbeu) January 19, 2021
In ogni caso, sappiamo già tutti che il 22 gennaio, non appena la serie sarà disponibile su Netflix, guarderemo un episodio dopo l’altro, perché il trash ci piace, e Netflix questo lo sa benissimo.
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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