Il ministro della Salute olandese Kuipers ha dato il via libera all’eutanasia per i bambini con malattie incurabili. «Si tratta di una questione particolarmente complessa che riguarda situazioni molto dolorose», ha spiegato l’esponente del governo che ha spiegato di voler espandere il protocollo che al momento è valido solo per i neonati per tutti i bambini di età non superiore a 12 anni «che soffrono in modo insopportabile e per i quali le opzioni di cure palliative non sono sufficienti ad alleviare i sintomi». Secondo il governo olandese, le linee guida riguarderanno tra i 5 e i 10 bambini all’anno.
Se in Italia il referendum sull’eutanasia è stato bocciato nonostante le 1.239.423 firme, in Olanda si decide di permettere anche ai bambini di poter soffrire di meno. Perché di questo si tratta: permette a una persona di soffrire di meno. Eutanasia deriva dal greco e, letteralmente, significa buona morte, poiché composto dalle parole greche εὔ-, che significa bene, e θάνατος, che invece significa morte. Quindi, significherebbe procurare intenzionalmente la morte a un individuo.
Non tutte le persone possono accedere all’eutanasia quando vogliono. Se tu sei una persona sanissima, ma magari soffri di depressione e vuoi mettere fine alla tua vita, non è una buona scusante per poter accedere a questa pratica. Se invece hai una malattia grave o addirittura mortale, hai la possibilità di poter scegliere di metter fine alle tue sofferenze. In Italia questo non è ancora legale, al contrario di altri paesi come Svizzera, Belgio, Olanda, Spagna, Canada e molti Stati degli Stati Uniti (e non solo).
In Italia, sebbene l’eutanasia non sia legale, ci sono comunque stati dei casi, tra cui alcuni anche molto celebri. Tra questi troviamo quelli di Elena Moroni, donna in coma irreversibile a seguito di un edema cerebrale a cui il marito staccò il respiratore, oppure di Eluana Englaro, che è stata in stato vegetativo persistente dal 1992 al 2009, per più di dieci anni. Ancora c’è quello di Giovanni Nuvoli, malato di sclerosi laterale amiotrofica e completamente paralizzato, che più volte aveva chiesto che gli fosse staccato il respiratore. Non gli fu concesso e così morì a causa di uno sciopero della fame e della sete.
L’eutanasia in Olanda sarà estesa anche ai bambini sotto i 12 anni
«Stiamo parlando di bambini così malati che la morte è inevitabile, che si prevede muoiano a breve», ha detto il ministro della Salute olandese, Ernst Kuipers. L’Olanda è stato il primo Paese a legalizzare l’eutanasia sulla base di specifici protocolli, nel 2002. Al momento vi sono linee guida per i bambini sotto un anno e i maggiori di 12. Adesso questo provvedimento, che dovrebbe essere approvato entro l’anno, sarà esteso e rivisto per i bambini sotto i 12 anni. Tuttavia, l’eutanasia, sarà possibile solo per i malati terminali le cui sofferenze non possono essere in alcun modo alleviate da ulteriori cure.
Il ministro spiega a DutchNews che «si tratta di una questione particolarmente complessa che riguarda situazioni molto dolorose». «Sono lieto che, dopo un’intensa consultazione con tutte le parti coinvolte, abbiamo raggiunto una soluzione che aiuterà questi bambini malati incurabili, i loro genitori e anche i loro medici», aggiunge. Ovviamente, «la procedura dovrà ovviamente seguire delle regole ferree. I medici, tanto per cominciare, devono essere convinti che la sofferenza del bambino sia insopportabile e che non vi sia alcuna possibilità di cura o di trattamento per alleviare il dolore».
«La possibilità deve poi essere discussa con i genitori ed entrambi devono dare il loro consenso. I medici dovranno infine consultare almeno un dottore terzo, slegato dal paziente in questione, che valuterà se tutti i criteri sono stati soddisfatti prima di dare il nulla osta», aggiunge il ministro. Secondo un sondaggio condotto su 72 medici la stragrande maggioranza ritiene accettabile porre fine alla vita dei bambini sotto i dodici anni in condizioni di sofferenza acuta, sotto richiesta dei genitori.
Non si tratta quindi di uccidere dei bambini come diverse persone stanno facendo passare, parlando di “cultura della morte“. Semplicemente si anticiperà la morte di un bambino, accorciandone la sua sofferenza insieme a quella dei genitori che non devono essere obbligati a vedere il proprio figlio soffrire senza poter far nulla.
Ho una sorella di 22 anni con tetraparesi spastica,dalla nascita per un errore medico..non parla non cammina non sa cosa vuol dire mangiare un gelato andare in giro con le amiche sono favorevole all'eutanasia..non so se avrei il coraggio ma so che la sua non è vita
— Samanta77 (@Samanta7710) April 14, 2023
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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