Ci siamo, sono quasi alla fine del mio percorso Erasmus e le settimane si fanno sempre più intense. Cosa ho fatto nella scorsa? Ho finito di seguire le lezioni, ho sostenuto degli esami, ho avuto dei crolli mentali (ve ne parlerò quando avrò risolto la situazione, quindi probabilmente la prossima settimana che sancirà anche la fine della rubrica Erasmus, visto che ufficialmente finisco tutti gli esami del mio piano di studi e ho anche la tesi pronta), ma ho anche passato dei bei momenti. Diciamo che sono periodi un po’ delicati in cui vorrei non fare niente ma per cui devo fare proprio quell’ultimo sforzo che mi consentirà poi di stare in pace.
La settimana è, in primis, iniziata con la chiamata con il mio relatore a Bari e sono stata felicissima, è una bella persona, molto gentile e disponibile e sono tanto felice di aver scelto lui per la tesi. Non ricordo se ve l’ho detto nell’ultimo capitolo Erasmus, ma ho avuto dei problemi con l’università di Bari (o meglio, l’università di Bari li ha con me e fa di tutto per non lasciarmi andare) che non mi permetteranno di laurearmi a marzo come avevo programmato, bensì mi toccherà la tristissima sessione di luglio, in estate. Come diavolo mi vesto a una laurea di estate?
Durante la settimana non ho seguito alcune lezioni, più che altro perché la professoressa mi ha scritto di non andare in quanto si sarebbero esercitati con la traduzione dal croato all’italiano e quindi, per me che non conosco il croato in quanto studentessa Erasmus, sarebbe stato pressoché inutile. Ne ho approfittato per studiare, poiché giovedì ho avuto l’ultimo parziale scritto di glottodidattica e adesso mi resta solo la prova orale che farò questa settimana, ma anche non so quando. Non ho purtroppo visto le mie amiche, proprio perché siamo tutte molto impegnate con la sessione, ma le saluterò per bene questa settimana, soprattutto perché l’8 inizia il mio viaggio della speranza per rientrare a Brindisi.
Quello che mi ha fatto più piacere, comunque, è stata la presentazione che ho fatto venerdì sulla mia regione, la Puglia. Ho parlato sia dei pro, che dei contro, ovviamente. Tra i pro, la bellezza del nostro mare, dei paesaggi, delle spiagge, ma anche la bontà del cibo, dalla focaccia barese ai purceddhruzzi, dai panzerotti (o calzoni/fritte, come diciamo a Brindisi) ai pasticciotti leccesi. Tra i contro, invece, ho voluto presentare loro Vieni a ballare in Puglia di Caparezza, che è praticamente l’ideale per presentare i contro della Puglia. Come ciliegina sulla torta ho messo un video di Cado dalle nubi di Checco Zalone e anche dei video di Youtube in cui le studentesse hanno ascoltato i vari dialetti pugliesi.
Erasmus: le lunghe passeggiate vicino al mare
Quello che mi mancherà di più dell’Erasmus a Zadar sono le passeggiate intorno al mare. C’è da dire che la mia Brindisi (come anche Bari, la città dove ho studiato per tre lunghi anni) non è poi così diversa da questa città che ho scelto per l’Erasmus: c’è il mare, il porto, l’arietta fresca, un ambiente tranquillo, l’unica cosa diversa è che qui c’è molta meno sporcizia, anche rispetto all’Italia in generale. Tuttavia, sarà che Brindisi l’ho vissuta a lungo, ma fare le passeggiatine qui a Zadar, di giorno o di pomeriggio (di sera fa troppo freddo per me), è diverso.
Forse perché c’è sempre gente in giro, bambini che giocano e si divertono, famiglie che fanno passeggiate, persone che si allenano per strada… Ma questa città mi mancherà. Ha dei difetti? Sì. Non ci sono abbastanza bus, non c’è il bidet nelle case, ma in fin dei conti Zadar è la città perfetta. Piccola, ma fornita. Ma la sentimentale la farò la settimana prossima, quando le dirò addio per per sempre. In ogni caso, il punto più alto della settimana l’ho raggiunto proprio durante una di queste passeggiate, dove ho potuto godere della tranquillità dell’aria fresca e del profumo del mare, per questo ho voluto dedicare due paragrafi a questo.
Per il resto, cosa è successo? Ho preso un 5 a un esame (5 equivale a una A che equivale a un 30 nella scala di voti italiana) e mi sono presa anche i complimenti della professoressa, che apprezzo ogni volta. Qui in Erasmus ricevo sempre tanti complimenti e mi sento apprezzata, sarà per questo che ci ho passato un anno. Come ho scritto all’inizio, ho fatto un esame di Glottodidattica e sinceramente ne sono rimasta abbastanza soddisfatta (sono sicura di averlo superato), e poi ho continuato a ripetere per gli esami che farò da domani (ne ho uno lunedì, uno mercoledì e l’ultimo, in quanto orale, ancora non lo so).
E concludiamo qui, questa settimana. Probabilmente nella prossima avrò qualcosa in più da dire, almeno spero, visto che saluterò tutte le mie amiche e sosterrò quasi tutti gli esami (due li darò a distanza dall’Italia). In ogni caso, anche se me ne andrò l’8, la rubrica Erasmus si concluderà il 6, quindi domenica prossima, al massimo se volete sapere come andrà il viaggio (sperando che non vada come il precedente) potete sempre guardare il mio Instagram per divertirvi un po’ insieme a me. Alla prossima!
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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