Stiamo lottando contro il Covid-19 da mesi, nei primi mesi abbiamo visto, piano piano, i DPCM divenire prima più proibitori poi più liberatori e, forse, troppo, tanto da permettere alle persone di approfittarsene e di far risalire ancora una volta i contagi. Erano 10 mila negli ultimi due giorni. Ma adesso il Governo fa un passo indietro.
I ristoranti e i pub erano di nuovo aperti, le persone con la mascherina meno di quelli senza, era cresciuto un senso di sicurezza perchénon ce n’è coviddi, o meglio le morti e i contagi erano quasi inesistenti. Ma quando si comincia a pensare di essere invincibili, il Covid-19 ti ferma. Contagi a feste, a scuole, nei mezzi pubblici, a lavoro, fra parenti, e tutto ciò ci ha riportato al numero di contagi iniziali, ma, fortunatamente, con molte meno morti.
Non ci dobbiamo stupire, né lamentare, però, che adesso le restrizioni comincino a essere nuovamente più severe, in molti sperano, altri temano, che per Natale si giunga ancora una volta al lockdown, mentre altri ancora hanno la certezza che il Governo non faccia quest’errore, perché l’economia italiana ne risentirebbe troppo e gli italiani non sono pronti a gestire una crisi.
Solo il tempo ci dirà come passeremo questo Natale e Capodanno 2020, sperando che il 2021 si dimostri più clemente con gli italiani e con il mondo e, soprattutto, che ci porti la cura e il vaccino per contrastare definitivamente il Covid-19 e continuare ad andare avanti con la nostra vita. Intanto, vediamo come limitarlo oggi.
Covid-19: il nuovo DPCM
Dovrebbe essere illustrato dal Premier Conte questa stessa sera in una riunione dove ci saranno anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, della scuola, Lucia Azzolina, dell’Università, Gaetano Manfredi, dei Trasporti, Paola De Micheli, il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli e il commissario all’emergenza Domenico Arcuri.
Oggi avremmo le risposte ai dubbi più importanti, come la didattica a distanza, il coprifuoco per bar e ristoranti, lo smart working e lo sport giovanile.
Coprifuoco
Giuseppe Conte sembrerebbe non voler limitar gli spostamenti, soprattutto non confinandoci a casa come è successo con i DPCM di marzo, tuttavia come ci si può comportare di fronte a cittadini menefreghisti che continuano imperterriti a fare assembramenti senza neanche utilizzare la mascherina? L’unica soluzione sembra quella di portare bar, ristoranti e pub a chiudere prima, non si sa se dalle 22 o dalle 24.
In fin dei conti, già con lo scorso DPCM non si poteva sostare nei locali senza sedersi dopo le 21, ma si poteva invece attuare la consegna a domicilio o l’asporto. C’è anche il dubbio se si decida di limitare la presenza dei posti a sedere nei locali e nei ristoranti a massimo 6 per tavola, come i 6 amici in casa.
Istruzione
La Campania ha già deciso da sé, ha chiuso la scuola e imposto la didattica a distanza, ma Giuseppe Conte con questo DPCM non vuole arrivare a ciò, sebbene molte parti del governo e diversi governatori vorrebbero imporre la didattica a distanza a molti studenti.
Un’ipotesi è quindi quella di fare le entrate e le uscite scaglionate, utilizzando la didattica a distanza solo per gli universitari, escluse le matricole (nell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro questa ipotesi è già ufficiale).
Mezzi pubblici e smart working
Chi vive in una grande città o in un paesino e si trova a dover utilizzare i mezzi pubblici, potrà concordare sul fatto che, negli orari di punta in cui ci sono non solo studenti che entrano o escono da scuola ma anche lavoratori che non possono svolgere il proprio lavoro a distanza, i bus (e i treni) sono invivibili e si sta in piedi come delle sardine.
In tempi di Covid-19 questo non è possibile per cui, poiché è escluso che si possa ridurre ancora la capienza dei mezzi, oggi all’80%, l’ipotesi è quella di imporre lo smart working a più lavorati, partendo dagli uffici pubblici per il 70% e scaglionare gli ingressi a lavoro come con gli studenti.
Sport giovanili
Lo sport amatoriale a contatto era già stato vietato con l’ultimo DPCM, per cui le partite di calcetto con gli amici sono vietate, tuttavia se si pagava o si faceva parte di associazioni sportivi, non vi era alcun divieto né per allenamento né per campionati giovanili, ma con il nuovo DPCM questo potrebbe cambiare.
Oggi il Premier farà sapere agli sportivi se potranno continuare a giocare a basket o calcio e se ci potranno essere partite fra più squadra, e ci sarà anche una decisione su palestre e piscine, su cui si esprimeranno gli esperti del Cts che potrebbero permettere gli allenamento solo se le linee guida approvate saranno abbastanza per contenere i contagi.
Perciò ora non ci resta che attendere e capire come potrà nuovamente cambiare la nostra vita finché non avremo una cura o un vaccino.
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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