Cristina Golinucci, sparita 30 anni fa da Cesena: la madre continua a chiedere verità e giustizia

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Aveva 21 anni quando è scomparsa il primo settembre 1992 da Cesena. Da quel momento, fra depistaggi e silenzio, di Cristina Golinucci non si è più trovata traccia. Ma è possibile che una persona scompaia nel nulla, senza lasciare alcun indizio? Nelle ultime settimane si è ripreso a parlare, dopo 30 anni dalla scomparsa, di lei, in relazione al caso di Chiara Bolognesi, diciottenne di Cesena scomparsa e poi trovata morta nel fiume Savio a ottobre 1992. I due casi, secondo gli inquirenti, potrebbero essere legati.

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Cristina Golinucci e Chiara Bolognesi

Sul sito di Chi l’ha visto? si parla così del caso: «Cristina Golinucci, 21 anni, il 1° settembre 1992 è scomparsa dopo essere uscita di casa per andare al Convento dei padri Cappuccini di Cesena dove aveva un appuntamento con il suo confessore e padre spirituale, padre Lino. Davanti al Convento è stata ritrovata solo la sua Fiat Cinquecento azzurra. La madre di Cristina, il giorno dopo, è andata al Convento per parlare con il sacerdote che le ha detto di non aver aspettato Cristina fuori dal portone e quindi di non aver visto nulla». Quando, però, i familiari di Cristina sono tornati al convento con un cane, il parroco ha vietato loro di entrare.

Subito il caso di Cristina è finito nel dimenticatoio, in quanto si riteneva che si fosse allontanata da sola. Ma poi, a fine maggio del 1995, Chi l’ha visto? ha ascoltato « sconvolgente testimonianza di una giovane donna aggredita e stuprata, nel giugno precedente, in una zona non lontana dal punto dove è scomparsa Cristina. Per questa violenza è stato arrestato un immigrato, Emanuel Boke che, all’ epoca della sparizione di Cristina, era ospite proprio del Convento dei padri Cappuccini di Cesena, dove lavorava come muratore». Quindi si cominciò a pensare che ci fosse un collegamento fra i due.

Nel 1999 è stata condivisa la notizia di una confessione di Emanuel Boke a Padre Lino, in cui gli avrebbe detto di aver ucciso e fatto sparire Cristina Golinucci, tuttavia il ghanese ha smentito la sua confessione e, poiché le indagini non hanno avuto alcun risultato, è stato scarcerato nel 98. Da quel momento non si sa che fine abbia fatto, anche lui. La signora Golinucci nel 2003 ha condiviso una lettera colma di sofferenza e delusione:

«Noi abbiamo fatto la spola per tutti questi anni, quando c’era ancora mio marito. Poi è nato un comitato per Cristina e tutto questo ha dato l’impeto per fare la perquisizione al convento, nel ’97. In seguito a questa perquisizione noi avevamo sperato di sapere qualcosa, anche se avevamo anche la paura di trovare qualcosa. Però abbiamo sempre voluto la verità.

Nel ’97, non avendo trovato niente al convento, padre Lino mi scrive una lettera molto, molto pesante per il mio cuore di mamma. Padre Lino, difendendo il suo convento, ha avuto questa reazione, sbagliata secondo me, troppo pesante. Ci sono stati tanti errori, ma qui io imputo anche le forze dell’ordine, forse pari o anche sopra a padre Lino. Perché le forze dell’ordine non hanno fatto il loro dovere allora? Perché eravamo davanti alla chiesa? La verità non è ancora venuta fuori. Non so se mai la saprò».

Dopo anni di completo silenzio e di annunci e appelli di una madre che vorrebbe avere solo la verità su quel che è successo alla propria figlia (come fanno, ad esempio, altre madri come Piera Maggio), nel 2023 si è ripreso a parlare del caso, in quanto è stata aperta un’indagine contro ignoti per omicidio nei confronti di Cristina Golinucci.

Cristina Golinucci: riaperto il caso per omicidio

Il caso di Cristina Golinucci e quello di Chiara Bolognesi, sparita un mese dopo la prima e poi ritrovata morta nel fiume Savio, sono legati? Inizialmente il caso fu archiviato come suicidio, ma adesso c’è l’idea che sarebbero potute essere uccise dallo stesso uomo. Il corpo della diciottenne è stato riesumato, in presenza della Polizia Scientifica e dei Carabinieri, del procuratore capo di Forlì Maria Teresa Cameli, del pm Laura Brunelli e del medico legale Donatella Fedeli. Le indagini sono state riaperte con l’ipotesi di omicidio. Le due ragazze non si conoscevano, ma frequentavano la stessa associazione. Potrebbero quindi aver conosciuto uno stesso uomo che le ha uccise?

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Cristina Golinucci

Nell’area del casale abbandonato presso il convento dei Cappuccini, dove Cristina Golinucci è stata vista l’ultima volta a settembre del 1992, sono iniziate le ricerche con il georadar della Polizia Scientifica. Secondo Umberto Gaggi, uno dei fondatori di A.V.O., l’associazione che si occupa di stare vicina agli ammalati soli nelle strutture sanitarie, le due ragazze si conoscevano sicuramente, smentendo quindi le ipotesi degli inquirenti dell’epoche. «Quando sono scomparse erano entrambe volontarie, fecero il primo servizio insieme».

«Forse Cristina si è fidata di un lupo vestito da agnello. Mi fa piacere che la Diocesi sia vicina al mio dolore, però devono aiutarmi a capire se nella loro cerchia c’è qualche mela marcia, solo così troveremo la verità. Chi fino ad ora ha coperto qualcuno deve uscire allo scoperto e parlare», ha detto la madre della ragazza, Marisa Degli Angeli. Federica Sciarelli, di Chi l’ha visto?, aggiunge che la donna fu umiliata quando le fu detto che Cristina era scappata, «ma è inutile pensare al passato, ora si pensa che dietro alla scomparsa delle due ragazze ci sia la stessa persona».

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Marisa Degli Angeli, madre di Cristina Golinucci

Intervistata poi da Fanpage, la donna ha detto che per «i primi mesi ho difeso il convento, ma poi, visto tutto quello che è successo, ora mi viene da dire che hanno coperto. Io sono credente, ma non una bigotta: Padre Lino con quello che ha fatto si è tirato la zappa sui piedi». La donna non ha più speranze che la figlia sia viva, ma vorrebbe semplicemente poter sotterrare Cristina e sapere cos’è successo quel giorno. «Nella lapide di mio marito c’è già la foto: spero di riuscire a portare lì le sue ossa, assieme al papà».

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