La Banca del Popolo della Cina insieme a dieci dipartimenti hanno ufficialmente reso illegale le transazioni di Bitcoin e di criptovalute in generale nel territorio cinese. Al momento nessuna azienda, neanche straniera, ha il permesso di erogare servizi di criptovalute ai cittadini cinesi. L’annuncio è stato rilasciato dal governo cinese sul sito ufficiale, e non ha avuto alcuna conseguenza sul Bitcoin, anzi… In realtà la criptovaluta, dopo aver avuto un crollo, ha registrato una crescita dell’1.66% nel momento in cui stiamo scrivendo quest’articolo.
La People’s Bank of China insieme al comitato centrale del Partito e del Consiglio di Stato e dieci dipartimenti cinesi tra cui anche la Central Cyberspace Administration of China e il Ministero della Pubblica Sicurezza ha rilasciato un comunicato ufficiale annunciando che i Bitcoin sono illegali nel territorio cinese a causa di nuove politiche e disposizione che stabiliscono che «le valute virtuali non hanno alcun corso legale», ponendo il divieto alle istituzioni finanziare di effettuare transizioni o attività di mining.
Il Bitcoin è unamoneta virtualeistituita nel 2009 da uno (o più) hacker sotto lo pseudonimoSatoshi Nakamoto. Come funziona? A differenza di tutte le altre valute, dell’euro, del dollaro, della sterlina, della kuna, il Bitcoin non è gestito da una Banca centrali che la distribuisce, ma è basato solamente su due principi: un «network di nodi» e «una forte crittografia». Per capire di più su questi principi, ho letto la definizione diBorsa Italiana:
- «unnetwork di nodi, cioè di pc, che la gestiscono in modalità distribuita, peer-to-peer»;
- «forte crittografiaper validare e rendere sicure le transazioni».
Per utilizzarlo basta creare un portafoglio o un conto virtuale e poi accedere ai siti che offrono il Bitcoin in cambio di denaro. Si può comprare il Bitcoin sia tramite un bonifico che con carte ricaricabili. Poi, puoi scegliere sescambiarlioppure spenderli (le attività che li accettano, sia online che fisiche, sono sempre di più). Ma è una cosa legale e sicura? O rischiate solo di perderci soldi?
Beh, come in ogni cosa, ci sono dei pro e dei contro. Tra i pro c’è che potrebbe salire tanto e quindi farvi guadagnare molto, tra i contro c’è che potrebbe, al contrario, crollare e quindi perdere valore, facendovi solo sprecare soldi. È comunque possibile assicurare il proprio Bitcoin, che potrebbe essere rubato da alcuni hacker oppure perso.
L’Unione Europea ha approvato e riconosciuto l’utilizzo dei Bitcoin e delle criptovalute con la Direttiva Ue 2018/843, «stabilendo però che tutti i provider di servizi di portafoglio digitale dovranno applicare controlli sistematici sulla propria clientela per porre fine al regime di anonimato associato alle valute virtuali». Mentre quindi da una parte esiste uno stato che ha reso il Bitcoin una valuta legale e ufficiale alla pari del dollaro, dall’altra, in Cina, è completamente illegale.
Cina: le criptovalute come il Bitcoin sono illegali
«Negli ultimi anni, la speculazione sul commercio virtuale di valuta come il Bitcoin è diventata diffusa, perturbando l’ordine economico e finanziario, generando riciclaggio di denaro, raccolta illegale di fondi, frodi, vendita al dettaglio e altre attività criminali illegali, mettendo seriamente in pericolo la sicurezza della proprietà della gente», leggiamo sul sito ufficiale del governo cinese, che ha preso questa decisione.
Continuano poi spiegando le ragioni: «conformemente alle decisioni del Comitato centrale del partito e del Consiglio di Stato, la Banca del popolo, unitamente ai servizi competenti, ha proposto una serie di misure politiche per chiarire che le valute virtuali non hanno corso legale, vietare agli istituti finanziari di svolgere e partecipare ad attività virtuali connesse alla valuta, ripulire la piattaforma per vietare le transazioni nazionali in valuta virtuale e l’emissione di fondi per conto delle valute, e di continuare a fornire consigli sul rischio e sull’educazione dei consumatori finanziari per ottenere risultati positivi».
Infine, danno l’annuncio: «La politica di supervisione del nostro paese sulla valuta virtuale è chiara e coerente. La Circolare ribadisce che le valute virtuali, come Bitcoin, Ethereum e così via, comprese le cosiddette valute stabili, che sono emesse da autorità non monetarie, l’uso di criptovalute, conti distribuiti o tecnologie simili ed esistono digitalmente, non hanno l’equivalente legale del corso legale e non possono circolare come moneta sul mercato».
«La circolare stabilisce chiaramente che le attività relative alla valuta virtuale, come il cambio di valuta virtuale, l’acquisto e la vendita di valute virtuali come controparte centrale, forniscono servizi di abbinamento per le transazioni in valuta virtuale, l’emissione di finanziamenti per conto di valuta e la negoziazione di derivati in valuta virtuale, sono tutte attività finanziarie illegali e sono rigorosamente vietate e rigorosamente vietate ai sensi della legge».
Insomma sembra che non sia proprio un bel periodo per gli appassionati di mining e di criptovalute nella Cina. Chissà come si evolverà la situazione, se faranno un passo indietro o se resteranno su questa strada.
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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