Bebe Vio: «Ieri ci chiamavano handicappati, oggi si parla di inclusione, domani sarà la normalità»

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Commoventi le parole di Bebe Vio, schermitrice, campionessa paraolimpica e mondiale di fioretto individuale, per il World Disability Day, ovvero la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, indetta dalle Nazioni Unite dal 1981, che si celebra ogni 3 dicembre. Lo scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dei diritti e del benessere delle persone disabili, evidenziando anche l’importanza dell’integrazione e inclusione verso la partecipazione politica, sociale, economica e culturale all’interno della società. In questo senso, Bebe Vio è una figura fondamentale.

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Bebe Vio

Nel 1981, Anno Internazionale delle Persone Disabili, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha proclamato il 3 dicembre come Giornata Mondiale della Sensibilità, per sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sul perseguire gli obiettivi di benessere, inclusione e difesa dei diritti dei cittadini disabili. Nel 2006 a questa giornata si è aggiunta la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, che ha ulteriormente sottolineato l’esigenza di difendere e salvaguardare la qualità della vita delle persone disabili nei principi di uguaglianza e partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale di una società.

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Bebe Vio

Il 3 dicembre è anche la Giornata Europea delle Persone con Disabilità, decisa nel luglio del 1993 dalla Commissione Europea, con lo scopo di includere e integrare le persone disabili all’interno della società, contro ogni discriminazione e violenza. Nel 2022, purché ci sembra di esser andata tanto avanti, in realtà le persone disabili continuano a essere costantemente discriminate, non solo per quanto concerne bullismo o insulti, ma proprio a livello di diritti: dopo le scuole superiori, spesso lo Stato smette di occuparsi di persone con disabilità, che quindi possono contare solo sui propri fondi o su associazioni benefiche. Ma non si può andare avanti così!

Per questo motivo avere figure come Bebe Vio che portano avanti il messaggio di disabilità scendendo in campo in prima persona, è davvero fondamentale, affinché sempre più persone vengano a conoscenza dei problemi che una persona disabile deve affrontare, ma anche del fatto che sono persone completamente normali, con dei bisogni fisici e psicologici e soprattutto con dei diritti che andrebbero rispettati.

Le parole di Bebe Vio per il World Disability Day

Ha fatto uno splendido post su Instagram: «Ieri ci chiamavano handicappati, oggi si parla di inclusione, domani sarà la normalità», così inizia il post in cui parla anche della Bebe Vio Academy e dei progetti di art4sport. «Ai bambini non serve insegnarlo. Se li lasciamo liberi di esprimersi vivono il valore dell’unicità e della diversità attraverso il gioco. Perché ciascuno di noi è unico ed irripetibile, quindi importante», continua l’atleta.

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Durante la seconda edizione di WEmbrace sport, evento benefico organizzato da Bebe Vio e art4sport, che si è svolta nei giorni precedenti ha spiegato che nel 2022 «abbiamo fatto sfidare i campioni olimpici e paralimpici italiani con quelli provenienti dal resto del mondo. Bellissimo vedere come, se dai a tutti la possibilità di giocare a pari condizioni, il concetto di disabilità viene meno e quello che rimane sono atleti professionisti che si sfidano ad altissimo livello».

Il messaggio che vuole dare è che se «in Italia siamo messi bene per l’inclusione sportiva, per gli atleti stranieri non è sempre così», e per questo «gli insegneremo come fare vera integrazione». Conclude poi: «la mission della nostra associazione art4sport, che aiuta i bambini e ragazzi che hanno subito un’amputazione, a riprendere a fare sport, procurandogli protesi d’arto e seguendoli nel percorso di reinserimento nel mondo sportivo».

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