Polemiche a Sanremo: Tony Effe e non solo

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Il Festival di Sanremo 2025 è stato recentemente scosso da una polemica riguardante il trapper Tony Effe e la sua collana firmata Tiffany & Co., del valore di 71.000 euro, che non ha potuto indossare e che gli è stata fatta togliere proprio poco prima della sua esibizione in gara. Tuttavia non è stato l’unico a subire una “censura” (che censura, in realtà, non è, in quanto da regolamento del festival non si possono indossare dei marchi apertamente riconoscibili in modo da non fare pubblicità): anche Fedez, sebbene lo racconti come una battuta e fa sorridere un po’ tutti, non ha potuto duettare con chi voleva.

Tony Effe e la collana

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Prima di esibirsi con il brano “Damme ‘na mano“, Tony Effe è stato costretto dalla Rai a rimuovere il prezioso accessorio che aveva al collo, suscitando la sua forte indignazione. L’artista ha espresso il suo disappunto durante un’intervista con Ema Stokholma e Gino Castaldo, dichiarando: «Sono arrabbiatissimo, sono tanto arrabbiato. Guardate quanto è bella la mia collana, guardatela. Però non scherzo, sono arrabbiato davvero». La collana in questione è una creazione di Tiffany & Co. e fa parte della collezione ‘HardWear’, ispirata a un bracciale del 1962 conservato negli archivi della Maison.

«Non puoi levare le collane a Tony Effe, è come se gli levi l’abbronzatura a Carlo, capisci? Non è più Carlo».

La decisione della Rai di vietare l’uso della collana è stata motivata dal regolamento anti-pubblicità occulta, che impedisce agli artisti di indossare accessori con marchi riconoscibili durante le esibizioni. Tuttavia, Tony Effe ha sollevato dubbi sulla coerenza dell’applicazione di tali regole, sottolineando che altri artisti hanno indossato gioielli simili senza restrizioni. Ha affermato: «La legge deve essere uguale per tutti. Anche perché per noi rapper l’outfit è importante, c’è tanta gente che ci lavora».

Anche Noemi ha subito lo stesso trattamento: sempre nel festival di quest’anno, avrebbe voluto indossare un collier, ma le è stato chiesto di toglierlo: «Alla Rai c’è questo problema. Anche a me hanno fatto togliere i serpenti, meravigliosi». È tuttavia emerso che la stessa collana vietata a Tony Effe era stata indossata nell’edizione precedente del festival da Sangiovanni, senza che fossero sollevate problematiche simili.

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La Rai ha risposto alle critiche ribadendo l’importanza di rispettare le norme anti-pubblicità occulta, ma la vicenda ha sollevato un dibattito sull’uniformità e la trasparenza nell’applicazione di tali regolamenti. Alcuni sostengono che le regole dovrebbero essere applicate in modo più coerente, mentre altri ritengono che gli artisti dovrebbero avere maggiore libertà espressiva riguardo al proprio abbigliamento e agli accessori durante le esibizioni.

Mahmood, presente in conferenza stampa e che sarà uno dei co-conduttori della quarta serata dedicata alle cover, ha espresso comprensione per la frustrazione di Tony Effe, sottolineando l’importanza dell’outfit per gli artisti e il lavoro che c’è dietro ogni scelta stilistica. Questo episodio evidenzia sicuramente la necessità di un dialogo più aperto tra organizzatori e artisti riguardo alle norme sul dress code e alla promozione di marchi durante eventi di grande rilevanza mediatica come il Festival di Sanremo. Una maggiore chiarezza e coerenza nell’applicazione delle regole potrebbe prevenire future controversie e garantire un ambiente più equo per tutti i partecipanti.

Fedez e i Fuckyourclique

Tony Effe e Noemi non sono però stati gli unici a dover rinunciare a qualcosa per il Festival di Sanremo. Prima di scegliere Marco Masini con “Bella stronza” come suo compagno di cover, Fedez aveva scelto i Fuckyourclique: «In realtà, inizialmente avevo portato una cover con questi artisti che a me piacciono molto, che si chiamano Fuckyourclique, e avevamo preparato una cover di BoyBand dei Velvet», ha detto in un’intervista. Ma il direttore artistico del Festival, Carlo Conti, glielo ha categoricamente vietato, e la spiegazione fa anche molto ridere:

«Non so se posso dire letteralmente cosa mi ha detto Carlo Conti rispetto a questa scelta… In realtà, non so neanche se la risposta è arrivata direttamente da lui, perché a me è stata riferita da un’altra persona del suo tema. Ma mi è stato detto: Carlo non vuole degli artisti che parlano di sb*rra».

Ovviamente questa storia è subito diventata virale sui social e il profilo di Carlo Conti su Instagram è sommerso dai commenti che hanno come soggetto… beh il seme dell’uomo. Purtroppo Google ci penalizza già abbastanza per i contenuti, non vogliamo dare loro un altro motivo per farlo [ndr.].

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Vedremo come andrà questa penultima serata di Sanremo: Tony Effe farà presente il suo scontento e avremo finalmente un po’ di sano drama sul palco? Carlo Conti farà qualche battuta sui suoi commenti su Instagram come avrebbe fatto Amadeus? O ci sarà sempre solo troppa fretta per il rispetto della scaletta, costante in queste ultime serate?

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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