Tag: giornalismo italiano

Lo sciacallaggio dei quotidiani nazionali davanti all’errore di uno studente
Opinioni attuali, Università

Lo sciacallaggio dei quotidiani nazionali davanti all’errore di uno studente

Uno studente alla sua seconda prova di maturità copia dal cellulare, viene scoperto e, di conseguenza, bocciato. E all'improvviso diventa un caso nazionale. All'improvviso ne parla chiunque: La Stampa, La Repubblica, ANSA, Open, FanPage, Orizzonte Scuola e potrei continuare ancora e ancora e ancora. Ne parlano i docenti nei gruppi Facebook, commentano gli individui che forse la maturità l'hanno data secoli fa, tutti condannando l'errore di un ragazzo che ha, sì, sbagliato, ma che non è neanche l'unico ad aver copiato alla maturità. Forse uno dei pochi a essere scoperto. Nessuno, però, pensa in che distopia stiamo vivendo: shitstorm nazionale per un ragazzino che ha sbagliato, niente più privacy. Tutto è terribilmente pubblico. Penso che ci siano davvero poche cose deludenti quanto il g...
Alika Ogorchukwu: storia di indifferenza ma anche di pessimo giornalismo
Opinioni attuali

Alika Ogorchukwu: storia di indifferenza ma anche di pessimo giornalismo

La storia di Alika Ogorchukwu non è solo una storia d'indifferenza umana, in cui tutti sono pronti a denunciare ma quando si trovano davanti a una situazione del genere non intervengono neanche per sbaglio, ma è anche una storia di pessimo giornalismo, in cui una persona diventa la sua cittadinanza (si chiamava Alika Ogorchukwu, non era "un nigeriano", "un ambulante", "uno straniero", "un disabile"), e di pessima politica, in cui persone che quando un crimine è compiuto da una persona nera, denunciano la vicenda con tutti i dettagli, ma quando è una persona non bianca a venire ammazzata, ci sono solo "sicurezza", "tolleranza zero", persino "turismo". Alika Ogorchukwu Rivediamo prima l'accaduto, e poi analizziamo la reazione dei giornali e della politica. A riguardo, potrebbe intere...
Perché per le testate è più importante un click in più rispetto alla dignità
Opinioni attuali, Università

Perché per le testate è più importante un click in più rispetto alla dignità

Avete notato quante persone sono riuscite a prendere 100 e lode quest'anno? Io sì, nonostante sia fuori dal sistema scolastico da un po' di anni. Come lo so? Perché non so neanche quanti articoli su non so quanti ragazzi prodigio abbia letto. Poi fino al mese scorso condividevano la storia di quella ragazza che si è laureata e ha cercato di normalizzare il fuoricorso, l'ansia per gli esami e parlando anche degli studenti che si suicidano per lo studio e per le troppe aspettative (oh, aspetta, sono io quella ragazza). Questa è l'ipocrisia dei giornali e delle testate italiane, che cercano il click, fregandosene completamente degli studenti. Facciamo una premessa: complimenti a tutti gli studenti che sono riusciti a concludere il percorso scolastico, qualsiasi sia stato il loro voto...
Non solo Milo Infante: i giornalisti che cercano Denise Pipitone, vengono indagati
News dal mondo

Non solo Milo Infante: i giornalisti che cercano Denise Pipitone, vengono indagati

Fa storcere molto il naso ma fa soprattutto pensare: perché un giornalista dovrebbe essere indagato per il proprio impegno nell'indagare sul caso Denise Pipitone, sul caso di scomparsa di una bambina di cui non si sa nulla da 18 anni? E soprattutto, perché sono solo quelli che si pongono delle domande ben precise su chi potrebbero essere i colpevoli a finire nel mirino delle forze dell'ordine? Ovviamente si esclude la giornalista di Quarto Grado Ilaria Mura, che nel mirino ci è finita perché indagata per favoreggiamento nei confronti di Gaspare Ghaleb. Ma Milo Infante, Federica Sciarelli, e tutti gli altri giornalisti, perché devono temere di analizzare la verità? Facciamo il nostro solito recap, prima di parlare dell’argomento di oggi. Voglio ricordarvi che qualche mese fa è stato pub...
Elliot Page ti chiediamo scusa per il giornalismo italiano
Opinioni attuali

Elliot Page ti chiediamo scusa per il giornalismo italiano

Siamo nel 2021 ed Elliot Page, che lo scorso anno ha fatto coming out come persona transgender, chiedendo di usare i pronomi he/they per rivolgersi a lui, è ancora chiamato con "Ellen" (qualcuno scrive Ellen/Elliot), gli viene dato del femminile e lo si invalida come uomo. Qualcuno afferma addirittura che è la «morte di una donna». Ti chiediamo scusa, Elliot Page, perché anche se ci crediamo tanto superiori, anche se pensiamo di essere woke, anche se ci riteniamo tanto politically uncorrect, ancora non abbiamo imparato il rispetto per le persone e per la loro vita. Fonte: Elliot Page su Instagram In effetti, una situazione del genere non è nuova in Italia. Ancora ricordo i titoli e sottotitoli quando Maria Paola fu uccisa dal fratello solo perché fidanzata con un ragazzo transgender...