Tag: garante della privacy

Video dello stupro di Palermo: il Garante della Privacy ne vieta la condivisione
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Video dello stupro di Palermo: il Garante della Privacy ne vieta la condivisione

Forse dovrebbe essere una cosa scontata. In un mondo civile, almeno. Eppure il Garante della Privacy ha dovuto pubblicare un comunicato in cui sottolinea che è vietata la «diffusione e condivisione dei dati personali della vittima dello stupro di Palermo e dell’eventuale video realizzato». Perché davanti a una vicenda del genere gli italiani si sono divisi in tre categorie: la feccia che cerca e chiede il video dello stupro sui canali di Telegram; i maniaci di protagonismo che chiedono il nome della vittima e la contattano per "supportarla" come se avesse chiesto tutta questa popolarità; e infine quelli che si rendono conto che devono stare al proprio posto e lasciare la vittima in pace. Indovinate quale categoria è in minoranza? Nelle ultime ore ho assistito a una distopia. Non so...
Il Garante della Privacy indaga su Pornhub
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Il Garante della Privacy indaga su Pornhub

Il Garante della Privacy sta al momento indagando su Pornhub, chiedendo a MG Freesites Ltd, che si occupa del sito a luci rossi, delle informazioni sulla versione italiana. Tutto sembra essere partito da un reclamo di un utente, e ora la società è tenuta a fornire chiarimenti riguardo alla pratica di profilazione degli utenti, ovvero l'attività di raccogliere, elaborare ed analizzare i dati disponibili sulle persone che visitano il sito o l'ecommerce, al fine di suddividerle in sottogruppi di clienti tipo. Nel caso in cui la profilazione sia effettuata, la società dovrà specificare le modalità e le finalità con cui viene condotta. Del Garante della Privacy ormai si parla in diverse situazioni, ma in particolare quella che ha riguardato l'assurda lotta contro ChatGPT, che fortunatam...
ChatGPT: iniziato l’esame delle misure proposte da OpenAI al Garante della Privacy
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ChatGPT: iniziato l’esame delle misure proposte da OpenAI al Garante della Privacy

Potremo riavere ChatGPT in Italia senza dover ricorrere a una VPN? Forse. Dipende tutto da come il Garante della Privacy valuterà le misure proposte da OpenAI, l'azienda che si occupa dell'intelligenza artificiale bannata in Italia. In una lettera molto lunga, hanno tentato di difendersi per far comprendere che non c’è nulla di pericoloso nei loro servizi, pur riconoscendo che «come qualsiasi altra tecnologia questi strumenti comportano rischia reali, per questo lavoreremo per garantire sicurezza a tutti i livelli», ma intanto anche altri paesi stanno riflettendo sui rischi del sito. Cos’è la chatGPT? È l’abbreviazione di Chat Generative Pre-trained Transformer ed è un modello di chat robot basato su intelligenza artificiale e machine learning sviluppato da OpenAi. Qualu...
ChatGPT: la lettera sulla privacy per i problemi avuti in Italia
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ChatGPT: la lettera sulla privacy per i problemi avuti in Italia

Dopo che il Garante della Privacy italiano ha deciso che ChatGPT non è un sito sicuro e mette a rischio la privacy dei cittadini, nessuno in Italia può più accedervi, se non con una VPN. Ma l'azienda non ha intenzione di stare in silenzio e tenta di difendersi per far comprendere che non c'è nulla di pericoloso nei loro servizi, pur riconoscendo che «come qualsiasi altra tecnologia questi strumenti comportano rischia reali, per questo lavoreremo per garantire sicurezza a tutti i livelli». La decisione presa dal Garante della Privacy sta facendo riflettere anche altri Paesi. Il mondo non è ancora pronto all'intelligenza artificiale? Cos’è la chatGPT? È l’abbreviazione di Chat Generative Pre-trained Transformer ed è un modello di chat robot basato su intelligenza artificiale e machin...
Caso liceo Roma: interviene il Garante della Privacy
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Caso liceo Roma: interviene il Garante della Privacy

Da qualche giorno, ormai, si parla della storia sentimentale fra una preside di un liceo di Roma e uno studente della sua scuola. Il caso è divenuto subito mediatico, tutte le testate più importanti hanno cominciato a postare non solo la foto della donna, ma anche il nome e il cognome. Il ragazzino, invece, è stato tutelato in tutti i modi possibili. Tuttavia, per questo motivo come anche per il fatto che delle chat private sono state pubblicate online, il Garante della Privacy si è espresso contro tutta questa vicenda. Fonte: Pexels Facciamo un brevissimo recap per chi si fosse perso la vicenda del momento, di cui un po' tutti parlano. È tutto iniziato quando davanti al liceo è stata posta una scritta: «La laurea in pedagogia l’hai presa troppo seriamente». Poco dopo, le accuse da...
Bambina di 10 anni morta: sul suo cellulare non c’è alcuna challenge di Tiktok
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Bambina di 10 anni morta: sul suo cellulare non c’è alcuna challenge di Tiktok

La bambina di 10 anni morta a causa di una cintura troppo stretta intorno al suo collo è stato una delle prime tragedie del 2021, e i media come i social hanno subito dato la colpa a Tiktok, piattaforma che la bambina usava abitualmente. Si è pensato, basandosi sul nulla, che la bambina avesse partecipato a una blackout challenge, ovvero una challenge di resistenza che però non esiste, ma i media come i social hanno preferito lucrarci sopra. In ogni caso, dopo che il telefono della bambina è stato sbloccato grazie ai periti informatici, tutte le accuse nei confronti dei social network sono risultate infondate. In molti infatti si aspettavano di trovare tra gli ultimi video anche gli ultimi e tragici minuti di vita della giovanissima vittima, in cui si toglie la vita. Questo perché, ...
Tiktok: controllo dell’età per gli utenti italiani
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Tiktok: controllo dell’età per gli utenti italiani

È ormai ufficiale: gli utenti italiani con meno di 13 anni non potranno avere un profilo su Tiktok. Questa scelta è stata presa in seguito ai tragici eventi che hanno coinvolto il social, in particolare quello che riguarda la bambina di 10 anni che è morta a causa di una "challenge" sul social. Così, il garante della privacy è intervenuto per proteggere i minori di 13 anni. Tiktok, in realtà, era già vietato ai minori di 13 anni, nel regolamento leggiamo infatti che i «Servizi e la Piattaforma sono riservati esclusivamente a utenti con un'età minima di 13 anni», tuttavia non c'erano abbastanza controlli per fare sì che questa regola venisse rispettata e non si limitasse a essere solo scritta. Anche perché, ormai lo sappiamo, sui social network ci sono tantissimi bambini influenz...