La Scozia è il primo paese al mondo a rendere gratis gli assorbenti

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La Scozia è diventata il primo paese al mondo a rendere gratuiti per tutti gli assorbenti e i tamponi a «chiunque ne abbia bisogno». In Italia, invece, vengono ancora considerati un bene di lusso e se ci permettiamo di evidenziare questa cosa ci dicono di utilizzare delle coppette mestruali o degli assorbenti lavabili che, sì, sarebbero utili e fondamentali per l’ambiente, ma non per tutti sono comodi (bisogna anche fare fronte a diverse allergie) e, se permettete, ogni donna sceglie cosa mettere nelle proprie mutande per una settimana al mese.

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Fonte: Pexels

Da noi, come in diversi paesi al mondo, si parla di tampon tax e di IVA sugli assorbenti, in quanto considerati alla pari dei beni di lusso come se, invece, non fossero essenziali per quasi ogni donna. Purtroppo la situazione è ancora tanto lontana dal risolversi, ma almeno a Firenze l’IVA sembra essere stata eliminata, divenendo il primo capoluogo di Regione in Italia a prendere questa scelta, a decidere che la tampon tax è una cosa da debellare in quanto gli assorbenti non sono un bene di lusso.

Prima di Firenze, infatti, ci sono stati Pontassieve, San Miniato, Fucecchio, Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val D’Arno e Santa Croce sull’Arno per quanto riguarda la Toscana, mentre anche in Emilia-Romagna ci sono stati dei comuni che hanno deciso di eliminare la tampon tax, come Carpi e Sassuolo. Al momento, fa sapere Maria Vannuzzi, direttore retail di Afam S.p.A. «abbiamo seguito l’iter della mozione votata dal Consiglio comunale e abbiamo deciso di abolire l’Iva sugli assorbenti femminili, fino al marzo 2022».

«Il ciclo non è un lusso e oggi il Comune si schiera nuovamente a sostegno dell’equità sociale economica. In Italia l’Iva sugli assorbenti è del 22%, cioè la tassazione prevista per tutti i prodotti rientrati nella categoria dei beni non di prima necessità come per i tablet, i profumi, le sigarette. Persino al tartufo è toccata una sorte migliore, ritenuto bene essenziale, ha l’Iva al 4%! Nonostante una donna non possa scegliere se e quando averlo, sta a tutti noi scegliere se e quanto tassarlo e l’attuale scelta di mantenere la soglia massima, crea iniquità sociale quanto economica».

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Riguardo la tampon tax,ovvero il movimento diffuso in tutto il mondo che mira proprio a eliminare del tutto o almeno a ridurre al minimo questa fastidiosa e insensata tassa su un bene di prima necessità e non di lusso perché, credeteci, sanguinare e avere i dolori mestruali è tutto tranne che un lusso, è partito dalla Gran Bretagna, più precisamente da una ragazza di 21 anni che nel 2015 ha creato una petizione online.

Sia in Inghiterra che in Scozia già la si aveva debellata. «Sono orgoglioso di poter mantenere oggi la nostra promessa di eliminare la tassa sugli assorbenti. I prodotti sanitari sono essenziale, quindi è giusto che non siano soggetti a Iva. Abbiamo già distribuito prodotti sanitari gratuiti nelle scuole, nei college e negli ospedale e questo impegno ci fa fare un ulteriore passo in avanti per rendere disponibili e alla portata di tutte le donne», disse il Cancelliere delle scacchiere Rishi Sunak. Ma adesso in Scozia si è raggiunta l’utopia.

In Scozia gli assorbenti saranno gratuiti

Si chiama Period Products Act, ed è stato approvato in Scozia all’unanimità. Il disegno di legge è stato presentato dall’MSP laburista Monica Lennon, che dal 2016 ha condotto una campagna per porre fine alla povertà del periodo. Ha affermato: «Le autorità locali e le organizzazioni partner hanno lavorato duramente per rendere realtà il diritto legale di accedere ai prodotti per mestruazioni gratuiti».

Continua poi: «Questa è un’altra grande pietra miliare per gli attivisti per la dignità del periodo e i movimenti di base che mostra la differenza che possono fare scelte politiche progressiste e audaci. Mentre la crisi del costo della vita prende piede, il Period Products Act è un faro di speranza che mostra cosa si può ottenere quando i politici si uniscono per il bene delle persone che serviamo». Chissà cosa si prova, e se in Italia lo proveremo mai.

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Questo progetto della Scozia impone alle autorità locali l’obbligo legale di garantire che chiunque abbia bisogno di prodotti per le mestruazioni possa ottenerli gratuitamente, in modo che nessuno possa scegliere se «comprare un sacchetto di pasta o una scatola di tamponi», ha spiegato Georgie Nicholson, dell’impresa sociale Hey Girls a Good Morning Scotland della BBC Radio. «Sentiamo di molte madri che rinunciano agli assorbenti solo per poter nutrire i propri figli e usano cose come giornali infilati nei calzini o nel pane… perché sono più economici dei prodotti per il ciclo», ha aggiunto.

Adesso i 32 consigli del Paese decideranno quali modalità pratiche mettere in atto, ma devono consentire a «chiunque ne abbia bisogno» l’accesso “ragionevolmente facilmente” e con “ragionevole dignità” a diversi tipi di prodotti per mestruazioni. Il Period Products Act afferma che l’ottenimento dei prodotti gratuiti non dovrebbe essere né “complesso né burocratico“, ma dovrebbero essere liberamente accessibili dal consiglio o dalle istituzioni educative, senza che le persone debbano richiederli.

Complimenti alla Scozia per questo passo avanti nella civiltà e nei diritti per le donne, augurandoci che sempre più paesi possano seguire il suo esempio.

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