La Russia ha ufficialmente dato inizio a una causa giudiziaria contro il colosso dello streaming, Netflix, poiché è accusato di fare “propaganda gay” tra i minori di 18 anni. Insomma, solo perché la piattaforma rappresenta la realtà per com’è, quindi con persone eterosessuali, omosessuali o bisessuali o qualsiasi sia il loro orientamento sessuale, la Russia ritiene che stia facendo «propaganda sui rapporti sessuali non tradizionali», che nel Paese è vietato per i minori di 18 anni.
Vi riportiamo la notizia, condivisa anche da Adnkronos e da altre testate internazionali, in cui si parla della commissaria Olga Baranets, che ha deciso di denunciare la piattaforma di streaming per propaganda LGBT ai minori di 18 anni. Ricordiamo che esiste la libertà di espressione e quella della Russia è una vera e propria censura. Insomma, questa volta Netflix non è sotto accusa per una sciocchezza come quello che era successo con Squid Games, ma perché il Paese di Putin è uno stato omofobo.
Netflix sotto accusa in Russia
Il quotidiano Vedomosti ha raccontato la vicenda, spiegando che l’accusa è partita dalla commissaria pubblica per la tutela delle famiglie russe, Olga Baranets, che ha sottoposto al ministero degli interni di Mostra il caso. La denuncia sarà esaminata entro trenta giorni. Vedomosti cita la legge del 2013 che vieta la diffusione della «propaganda sui rapporti sessuali non tradizionali» tra i russi di età inferiore ai 18 anni. Sotto accusa è proprio una serie tv a tema LGBT destinata a un pubblico di età superiori di 16 anni, per questo “non etichettata correttamente“.
Nonostante la Corte europea dei diritti umani abbia stabilito quattro anni fa che questa legge sia discriminatoria contro le persone LGBTQIA+ e che viola le norme del trattato europeo e il diritto alla libertà di espressione, nulla è stato fatto per cambiare la situazione. Con gli anni è stata condannata anche dalla Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa, dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e da gruppi per i diritti umani, tra cui Amnesty International.
Non è arrivato alcun commento ufficiale da parte di Netflix, ma secondo una fonte citata in anonimo dal quotidiano di cui vi abbiamo parlato prima, non è stato trovato alcun contenuto, tantomeno una serie, con contenuti LGBT destinata a un pubblico di over 16. Tuttavia, se questa violazione fosse accertata, la piattaforma dovrebbe pagare una multa fino a un milione di rubli, circa 13.400 dollari, oppure una sospensione temporanea dello streaming in Russia.
Insomma, ci rendiamo conto della gravità della situazione? Vedere sullo schermo una coppia omosessuale che si ama, è ritenuto fare propaganda. Come devono sentirsi i ragazzini LGBT in Russia? Come devono sentirsi tutte le persone omosessuali ridotte semplicemente a “propaganda“? Come se il loro amare qualcuno del proprio stesso sesso, fosse una scelta e non un modo di essere.
La Russia sanziona Netflix per diffusione di contenuti #LGBT. Le priorità dei fascisti, invece di pensare al loro Paese martoriato dal #Covid.
— Emanuele Longobardi (@EmanLongobardi) November 29, 2021
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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