Green Pass falsi venduti a €300: 25 indagati in tutta Italia

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Ritorniamo a parlare di Green Pass in seguito a delle vendite illegali su alcuni canali Telegram. Al momento gli indagati sono 25, di cui tre sono siciliani e uno di loro sarebbe persino un dipendente comunali, mentre due gli altri due sarebbero dei giovani disoccupati novax. Li vendevano a 300 euro ciascuno, ma talvolta facevano persino lo sconto famiglia. Tra gli acquirenti c’erano persino dei minorenni a cui i genitori avevano comprato una certificazione falsa per evitare che fossero sottoposti al vaccino.

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Già in un’altra occasione avevamo parlato di Telegram in relazione ai Green Pass, ovvero quando delle persone avevano minacciato di denunciare un canale che li vendeva illegalmente perché erano stati truffati (L’ironia dei no vax che comprano (illegalmente) i Green Pass ma che poi vogliono denunciare il canale Telegram). In questo caso, però, i proprietari del canale erano persone di parola e i loro clienti erano più che soddisfatti, tuttavia la legge non è dalla loro, per cui per ottenere un Green Pass, adesso, dovranno vaccinarsi.

Il Green pass è stato introdotto in tutta Italia a partire dal 6 agosto e inizialmente serviva solo per accedere in bar e ristoranti, ma solo se questi erano al chiuso e se i clienti volevano sedersi a un tavolo, in palestre, cinema, teatri, musei, stadi, palazzetti, eventi sportivi e concerti. Insomma, è stato sin dal principio una sorta di compromesso per la normalità. All’inizio, poi, per ottenerlo bastava un tampone negativo oppure aver fatto la prima dose di vaccino (oppure l’unica).

Poi però è stato introdotto il Super Green Pass, che è divenuto pressoché obbligatorio e che ha reso anche il vaccino obbligatorio. Niente più tampone per accedere in determinati posti o luoghi i lavoro e, allo stesso tempo, è divenuto proprio obbligatorio per gli over 50, che non hanno più avuto altra scelta. Molte persone, tuttavia, si sono rifugiate proprio su Telegram che, da quando c’è questo certificato, è divenuto il social preferito di chi non è vaccinato. E, anche in questa situazione che vi racconteremo oggi, è stata confermata quest’ipotesi.

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Green Pass falsi venduti su Telegram: 25 indagati

La procura di Termini Imerse ha disposto un maxiblitz con 20 perquisizioni in tutta Italia per un’organizzazione criminale che avrebbe venduto online delle false certificazioni anticovid. Le vendevano a €300 tramite dei cavali Telegram ed erano così efficaci da superare anche i controlli di verifica. Le indagini, ovviamente, sono ancora in corso, ma al momento gli indagati sono 25, di cui tre sono siciliani. Tra gli acquirenti, invece, ci sono persone di diverse province italiane.

Roma, Cremona, Aosta, Cosenza, Lucca, Caltanissetta, Agrigento, Palermo, Bologna, Olbia, Bari, Venezia, Treviso, Mantova e Salerno, al momento sono queste le città dei no vax coinvolti in questa truffa, tra cui ci sarebbe anche un esponente delle forze dell’ordine del nord Italia, alcuni gestori di un panificio, un cuoco e persino dei minorenni a cui ovviamente i genitori hanno comprato il pass falso per evitare che si vaccinino.

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La certificazione falsa valeva per tre dosi, per cui valeva da Super Green Pass e veniva creato chiedendo una copia della tessera sanitaria, il pagamento di €300 (in genere avveniva in criptovaluta) per ciascuna certificazione. Secondo le autorità, le persone che facevano il pass poi usufruivano di un accesso al rilascio dei certificati del ministero della salute francese, che veniva creato e poi incollato su una certificazione italiana.

Infine, i criminali facevano anche degli sconti famiglia per chi comprava un Green Pass per tutta la famiglia. La polizia sta cercando di arrivare a tutte le persone che hanno effettuato dei pagamenti e acquistato una certificazione illegale, e sembrerebbe che uno di loro abbia speso €1300 per tre certificazioni false. Nella perquisizione sono stati rinvenuti anche una trentina di dispositivi in cui venivano conservati i Green Pass falsi in formato digitale.

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