Fedez e il testo a Sanremo contro… tutti

Condividi

Fedez lo ha rifatto, e proprio perché non è la prima volta non ci beviamo troppo la storia della Rai che non ha letto il testo. Dopo la volta precedente, davvero la Rai ha voluto lasciare carta bianca a Fedez? Chissà, chissà, intanto si sono già dissociati dalle sue dichiarazioni per evitare qualsiasi denuncia. Ma cos’ha fatto questa volta il rapper? Politica, Codacons, ma ci ha inserito persino Matteo Messina Denaro concludendo con Gianluca Vialli, e poi ha iniziato a cantare Problemi con tutti, che è stato piuttosto divertente considerando lo pseudo freestyle appena pronunciato.

fedez-freestyle-sanremo-analisi

Ricordiamo prima l’avventura al Primo Maggio. Il monologo è iniziato con Fedez che si lamenta del fatto che la Rai gli abbia chiesto di leggere l’intervento prima dell’esibizione per vedere se andasse bene alla politica, poi si è rivolto a Mario Draghi, ai tempi premier, chiedendo «qualche parola in difesa di un settore decimato da questa emergenza e regolato da normative risalenti agli anni Quaranta non sarebbe male», ma la parte cruciale è quella dedicata al DDL Zan, al «sonnecchiante Ostellari» e alle dichiarazioni omofobiche dei leghisti negli ultimi anni, facendo nomi e cognomi:

  • «Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno», Giovanni De Paoli, consigliere regionale Lega Liguria
  • «I gay… che inizino a comportarsi come tutte le altre persone normali», Alessandro Rinaldi, consigliere per la Lega Reggio Emilia
  • «Gay vittime di aberrazioni della natura», Luca Lepore e Massimiliano Bastioni, consiglieri regionali leghisti
  • «I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie», Alberto Zelger, consigliere comunale della Lega Nord a Verona
  • «Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza», Stella Khorosheva, candidata leghista
  • «Fanno le iniezioni ai bambini per farli diventare gay», Giuliana Livigno, candidata della Lega

Qui trovate tutta la storia, che non finì certo lì in quanto la Rai negò di aver chiesto il testo: «È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta». E quindi Fedez pubblicò la conversazione registrata. Poi c’è stata la denuncia per diffamazione, che poi è stata ritirata. E adesso, la Rai c’è ricascata. Forse?

Fedez: il testo del freestyle

Prima un paio di cose: Fedez si è esibito sul palco della Costa Smeralda, il palco distaccato del Festival di Sanremo e quindi non è stato pagato dai contribuenti, bensì da Costa Smeralda. L’esibizione sarebbe dovuta essere un freestyle di 24 barre realizzate su un beat minimale di Salmo, ma è evidente che non è improvvisato come sarebbe dovuto essere in quanto freestyle, ma in molti hanno urlato un “bentornato Fedez“.

Uno sciacallo, un avvoltoio, un egocentrico entrano in un bar
e il barista chiede “Ciao Fedez, che cosa ti preparo?”

È il ritorno del coglione sulla traccia ma quello a cui nessuno lo ha mai detto in faccia
che non è un fake, che non fa i video con la scaccia got ya 

In questi primi versi troviamo un riferimento a In Linea di Neffa, che recitava “È il ritorno del guaglione sulla traccia“, facendo poi delle frecciatine ai giovani colleghi di oggi che fanno i baby criminali con delle pistole finte e scacciacani nei videoclip. Ma poi parte subito con le cose un po’ più serio, addirittura citando l’ex boss mafioso siciliano, Matteo Messina Denaro, facendo riferimento alla teatralità del suo arresto, che tutto sembrava tanto che completamente casuale:

Vieniti a prendere il perdono dalle mie braccia
Scendo da un catamarano con la carta in mano
Sono Napoleone con la sindrome del nano 
Decido io quando venire, bro me lo preparo come Matteo Messina Denaro

fedez-freestyle-sanremo-analisi

Il verso di “Napoleone con la sindrome del nano” è invece come lo ha definito Marracash in una frecciatina. Continuando, denuncia il bigottismo in televisione e sui social, in particolare nei confronti del corpo femminile, citando proprio Victoria dei Maneskin che è nota per cercare di sdoganare la censura che vige sui capezzoli femminili, non indossando reggiseni o comunque mostrando il suo seno senza alcuna censura, come possono fare i colleghi uomini senza però rischiare di fare scandali:

Secondo a Sanremo con la vittoria dei Maneskin
Free the nipple, come Victoria dei Maneskin 
Frate non sei primo in niente se sei primo in FIMI
che nella vita tutto ha un prezzo, pure gli streaming

Gli ultimi due versi riguardano la classifica ufficiale italiana, che alcuni sostengono possa essere manipolata tramite la compravendita di pacchetti di streaming per gonfiare i numeri. E a questo punto, si apre sulla politica. In primis, cita la polemica che c’è stata in Senato a causa della presenza di Rosa Chemical a Sanremo, polemica che non c’è stata per la foto dell’Onorevole Galeazzo Bignami, in cui indossava una divisa nazista. Poi passa all’intervista sull’aborto di Eugenia Roccella, ministra per le Pari Opportunità, in cui afferma che «purtroppo l’aborto è un diritto»:

fedez-freestyle-sanremo-analisi
Foto postata da Fedez

Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite
Forse meglio il viceministro vestito da Hitler
Purtroppo l’aborto è un diritto
Sì, ma non l’ho detto io, l’ha detto un ministro 

Ovviamente non può non citare anche il suo acerrimo nemico, ovvero il Codacons, con cui troppo spesso ha avuto a che fare perché il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori lo ha denunciato innumerevoli volte (potrebbe interessarvi: Il Codacons ci riprova: «Mille è una pubblicità occulta», chiedono il divieto di riproduzione sulle radio nazionali):

A volte anch’io sparo cazzate ai quattro venti 
ma non lo faccio a spese dei contribuenti 
Perché a pestarne di merde sono un esperto 
Ciao Codacons, guarda come mi diverto

Infine, si conclude con un saluto affettuoso, e questa volta senza alcuna ironia, a Gianluca Vialli, calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano morto di recente e con cui Fedez ha avuto una conversazione online riguardo l’esperienza (che ha portato alla morte dello sportivo) che entrambi hanno condiviso, ovvero quella del tumore al pancreas. Alla fine, Fedez si è assunto tutte le responsabilità, con il ringraziamento di Amadeus: «Voglio assumermi le piene responsabilità di ciò che ho fatto, il testo della canzone non era stato enunciato allo staff qui presente della Rai».

Le parole di Stefano Colletta

Stefano Coletta, direttore di Rai 1, ha confermato che «eravamo a conoscenza di un testo, ma non ci aveva comunicato la performance e poi ci ha detto che l’avrebbe cambiata. A nome della Rai, ritengo che la libertà sia un diritto sacrosanto che deve esprimersi attraverso tutte le forme d’arte e attraverso tutti i pensieri che un individuo può avere. A nome della Rai, però, in maniera molto netta sento di dirlo che mi dissocio fortemente dagli attacchi personali che la performance di Fedez ha rappresentato nella gestualità. La gestualità può fare male quando diventa attacco personale».

«Diciamo che non è più libertà quando si tramuta in un attacco personale, peraltro a un vice ministro del nostro governo che si era già trovato a chiedere scusa per una foto e per un capitolo molto chiuso. Questo tipo di attacchi non sono un sintomo di libertà e lo dico a nome dei miei vertici e come amministratore del servizio pubblico, non possiamo che sottolineare che quando l’attacco diventa frontale e personale, non c’è libertà che tenga».

Conclude poi: «Il diritto e l’esercizio di libertà diventa non libertà nel momento in cui si tramuta in attacco personale. Non è ammissibile. Quindi piena libertà all’espressione degli artisti, ma non che poi si tramutino in gesti davvero lontani dalla libertà e attacchi personali».

Non perderti le nostre news!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.