Eduardo Scarpetta (Lidia Poet, Fate Ignoranti) parla dell’omofobia nel nostro paese

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Eduardo Scarpetta è uno degli attori del momento, grazie al successo di La legge di Lidia Poët in cui interpreta il co-protagonista insieme a Matilde De Angelis. Ma prima di essere Jacopo, è stato anche Michele in Le Fate Ignoranti, e addirittura ha vinto il David di Donatello come come miglior attore non protagonista grazie a Qui Rido Io di Mario Martone. Insomma, sta vivendo il suo sogno, ma non per questo si esenta dal commentare fatti di attualità, tant’è che in un’intervista con Il Fatto Quotidiano ha parlato del fatto del momento (no, non la rissa fascista davanti a un liceo): il bacio di Rosa Chemical e Fedez.

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Un paio di parole sulla serie La legge di Lidia Poët in cui è protagonista: stata pubblicata su Netflix il 15 febbraio scorso, e racconta la storia vera di Lidia Poët e di tutte le difficoltà che ha dovuto subire a causa del suo essere la prima donna a voler entrare in un mondo principalmente maschile. La serie conta sei episodi diretti da Matteo Rovere e Letizia Lamartire, prodotta da Groenlandia, creata da Guido Iuculano e Davide Orsini, scritta anche da Elisa Dondi, Daniela Gambaro e Paolo Piccirillo.

Ovviamente la serie è rivista in chiave light procedural, quindi è abbastanza romanzata sebbene la storia di base sia reale. Nel cast, oltre a Matilda De Angelis ed Eduardo Scarpetta che interpreta il giornalista Jacopo Barberis, ci sono anche Pier Luigi Pasino che è Enrico Poët, fratello di Lidia, mentre Sara Lazzaro e Sinéad Thornhill sono rispettivamente Teresa Barberis, moglie di Enrico, e Marianna Poët, la loro figlia. Dario Aita è Andrea Caracciolo. E ora parliamo della storia vera della prima avvocatessa italiana.

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Le fate ignoranti invece è una serie (a riguardo c’è anche il libro e un film) che segue questa trama: «Quando Massimo, il marito di Antonia, rimane ucciso in un incidente d’auto, la donna scopre che suo marito aveva una relazione omosessuale con un uomo di nome Michele. Antonia, devastata dalla notizia, si ritroverà a stringere un’amicizia inaspettata e commovente con Michele e la sua cerchia di amici eccentrici». Eduardo Scarpetta ha parlato anche di un’eventuale seconda stagione della serie.

Eduardo Scarpetta parla dell’omofobia in Italia

In primis, ha parlato dell’aver interpretato un giornalista (sebbene il suo lavoro non venga approfondito più di tanto) e dell’opinione che lui ha del lavoro: «Ho sempre immaginato voi giornalisti con la giusta dose di pelo sullo stomaco, con la voglia di arrivare prima degli altri a raccontare le cose in un certo modo. Nel corso del tempo ho avuto anche dei problemi perché vedete quello che volete vedere e leggete cose tra le righe che magari non sono importanti», aggiungendo anche che «alcune parole vengono distorte» e fa proprio un esempio:

«Ero agli inizi della mia carriera, facevo teatro e non avevo ancora fatto il cinema. Avevo terminato il tour di ‘Filumena Marturano’ e ho fatto un’intervista di 45 minuti che alla fine era tutta sulla mia famiglia e la loro storia teatrale. Poi il concetto pubblicato nell’articolo era che ‘Eduardo Scarpetta conosce tutte le opere di famiglia a memoria’ (ride, ndr). A parte che non era vero, ma mi hanno fatto pure fare la figura del cretino!»

Poi, si passa a parlare de Le Fate Ignoranti. Secondo Eduardo Scarpetta, non ci sarà una seconda stagione, «sia per l’intreccio narrativo che si è esaurito sia perché riprodurre un prodotto di alta qualità come quello sarebbe difficile. Per non parlare del fatto che noi tutti gli attori della serie, abbiamo già preso impegni professionali». Grazie a Le Fate Ignoranti, Scarpetta è divenuto anche una “icona gay“, e lui si dice «soddisfatto e ne ho parlato anche con il mio ufficio stampa, quando è successo: “Ce l’abbiamo fatta!”, ho esclamato. Credo che non deluderò nemmeno in ‘Lidia Poet’, comunque (ride, ndr)».

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Infine, approfittando del discorso, gli viene chiesto cosa ne pensasse del bacio fra due uomini a Sanremo e in particolare del fatto che abbia sconvolto la politica: «È un problema del nostro Paese, ecco perché c’è chi si indigna. Purtroppo l’ignoranza è sempre esistita e sempre esisterà nel confronti non solo dell’omosessualità, ma anche per tutte le altre discriminazioni di genere. Se penso che qualche anno fa c’è stata una manifestazione a Predappio per onorare Mussolini e tra i partecipanti c’era chi aveva scritto sulla maglia la parola “Auschwitzland”… Ci stupiamo di tanta ignoranza e stupidità? Purtroppo cose del genere sono accadute e accadranno sempre».

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