Durante la puntata del programma televisivo “È sempre Cartabianca” su Rete 4, Mauro Corona, noto scrittore, alpinista e volto televisivo, ha preso una posizione netta e critica riguardo a un gesto compiuto recentemente da Elon Musk. Il miliardario e imprenditore, durante l’insediamento di Donald Trump come 47º presidente degli Stati Uniti, ha suscitato polemiche per un gesto interpretato da molti come un saluto romano. Questo episodio ha acceso un dibattito acceso tra commentatori politici, intellettuali e il pubblico. Corona, intervenendo nel programma condotto da Bianca Berlinguer, non ha usato mezzi termini per esprimere la sua preoccupazione.
L’opinione di Mauro Corona
Dopo aver portato la mano al petto, Musk ha esteso il braccio destro con il palmo rivolto verso il basso, un movimento che ricorda il famigerato “Heil Hitler” associato ai regimi totalitari del XX secolo. Il pubblico presente, composto principalmente da sostenitori del presidente, ha applaudito senza segnalare immediatamente alcun imbarazzo. Tuttavia, sui social media, il gesto è stato analizzato e ampiamente criticato, innescando un dibattito acceso sulla sua natura e sul suo significato. Secondo lo stesso Musk, si sarebbe trattato di un gesto simbolico e innocuo, volto a “gettare il proprio cuore al pubblico”. Tuttavia, molti osservatori, tra cui Mauro Corona, non condividono questa lettura.
Corona, noto per il suo linguaggio diretto e schietto, ha dichiarato:
“Era esplicito quel saluto lì, dai. È inutile che ci girino di là e di qua, dire ‘no, ma non voleva’. Quello è il gesto.”
Per Mauro Corona, il problema non si riduce all’atto in sé, ma alle sue implicazioni future. Durante il suo intervento, ha spiegato che gesti del genere possono avere effetti molto più profondi e duraturi rispetto alle parole. Ha sottolineato:
“Quello che mi preoccupa, però, non è tanto il gesto istantaneo di quel momento lì, immortalato nella foto, ma il seguito che quel gesto potrà portare. È come dire ‘seguitemi’. C’è tanta gente che non osa o non osava palesarsi di destra, però con la guida di uno così… A volte vale più un gesto che miliardi di parole.”
Questo passaggio mette in evidenza il timore di Corona che figure influenti come Musk possano, con azioni apparentemente semplici ma fortemente simboliche, legittimare movimenti politici estremi o radicalizzare ulteriormente il dibattito pubblico.
Elon Musk non è un personaggio qualunque. Come fondatore di aziende rivoluzionarie come Tesla, SpaceX e Neuralink, è una delle figure più influenti del nostro tempo. La sua capacità di condizionare opinioni e comportamenti è enorme, data la sua visibilità e il seguito globale che ha sui social media e nelle sue apparizioni pubbliche. Corona teme che questa influenza, se mal canalizzata, possa rafforzare tendenze pericolose nella società contemporanea, specialmente in un momento storico caratterizzato da divisioni politiche e sociali sempre più marcate.
Le parole di Mauro Corona rappresentano un monito. Esse non si limitano a denunciare un gesto simbolico, ma richiamano l’attenzione sul potere comunicativo e sui rischi connessi all’uso improprio di questo potere. Nel mondo iperconnesso di oggi, dove le immagini e i gesti viaggiano alla velocità della luce, un’azione può avere ripercussioni globali.
La discussione lanciata da Corona pone un’importante domanda: quanto possiamo permetterci di ignorare i segnali, anche simbolici, lanciati da figure pubbliche? La risposta a questa domanda potrebbe influenzare non solo il dibattito politico, ma anche il modo in cui ci relazioniamo con i leader del futuro. Questo episodio, sebbene controverso, sottolinea ancora una volta il ruolo cruciale che i simboli e i gesti giocano nella comunicazione moderna, e la necessità di analizzarli con attenzione e spirito critico.
"Saluto romano" di Elon Musk, è subito polemica
— È sempre Cartabianca (@CartabiancaR4) January 21, 2025
Mauro Corona a #ÈsempreCartabianca: "Non mi preoccupa tanto il gesto quanto le conseguenze che potrà portare" pic.twitter.com/rz6fZwraar
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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