Ahmed Joudier, scomparso la scorsa settimana e trovato morto a inizio di questa, è morto per annegamento: lo conferma l’autopsia. Sul corpo del ragazzino non sono state trovate tracce di violenza o ferite, per cui per le forze dell’ordine appare improbabile poter attribuire a terzi responsabilità dirette sulla morte del ragazzo. Si pensava che fosse stato ucciso a causa degli ultimi messaggi lasciati su WhatsApp all’ex fidanzata.
Nella mattinata di oggi 29 aprile è stato reso noto l’esito dell’autopsia effettuata all’Istituto di Medicina legale dell’Università di Padova. La Procura di Padova ha sequestrato cellulare, computer e PlayStation del giovane perché siano analizzati. È necessario adesso ricostruire gli ultimi giorni di vita di Ahmed Joudier per capire se la pista del cyberbullismo sia quella giusta oppure no.
Prima di scomparire, aveva mandato un audio alla fidanzata scrivendo: «Ora devo uscire…ho delle questioni in sospeso con alcune persone, più che altro penso che morirò, penso di sì, o se non muoio avrò delle ferite gravi, solo tu devi ascoltare questo audio, volevo dirti che ti amo tanto, tu non capisci secondo me, non mi dilungo non voglio essere sdolcinato, ma anche se sono sdolcinato non mi cambia più niente, ti dico solo questo, ti amo».
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Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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